Se Petronio era chiamato Arbiter Elegantiarum,...
Se Petronio era chiamato Arbiter Elegantiarum, Osvaldo Braccioforte Martini Tiragallo – che in seguito indicheremo con la sigla OBMT – svolge lo stesso ruolo in materia gastronomica.
Non soltanto perché il suo Ristorante è una sorta di Mecca dei buongustai, ma soprattutto in quanto il Nostro si muove con disinvoltura tra due ambiti ben distinti: quello religioso e quello culinario.
La contesa tra Progressisti e Conservatori, partita dal primo, ha ormai investito il secondo.
Per quanto il Parroco di Pontedassio, il quale vanta numerose aderenze in ambito protestante, possa esibire una corporatura che rivela certa indulgenza verso i piaceri della mensa, il suo collega di Chiusavecchia lo ha nettamente surclassato.
La figura fisica di questo Sacerdote partenopeo è infatti imponente, coniugando la statura con la stazza: il che la rende veramente monumentale.
Partendo da una simile base, il Nostro ha curato scrupolosamente il suo look, come lo si definisce in Inglese.
Egli veste infatti – non sappiamo se per motivi meramente estetici, ovvero a causa di una affinità di ordine disciplinare e dottrinale – come un Pope ortodosso, e dal Clero Orientale ha mutuato anche la barba fluente.
OBMT lo ha soprannominato proprio per questo Cirillo, Patriarca di Tutte le Russie.
Il Parroco di Chiusavecchia (e di numerose altre Parrocchie della Valle Impero) studia per giunta accortamente le proprie mosse: quando i Preti tradizionalisti confluiscono nella Chiesa dei Frati di Oneglia per celebrarvi un solenne Pontificale gregoriano, egli è solito chiudere il corteo degli Officianti, che prende solennemente le mosse dalla nuova Sacrestia (questo Tempio ne ha ben due, come San Pietro in Vaticano).
Poiché in simili circostanze si sfila in ordine gerarchico crescente, il pubblico è portato a ritenere che si tratti di un Archimandrita, vale a dire di un equivalente dei Vescovi nella Chiesa di Occidente.
Il portamento è molto ieratico, come si conviene ai seguaci della Ortodossia, per cui la scena pare ripresa dal Monte Athos, ovvero da una delle infinite Lavre (cioè Monasteri) disseminate per tutta la Russia, e suscita negli osservatori la memoria di certe pagine di Dostoevskij.
Il quale descrive, né I Fratelli Karamazov, la figura di Padre Zassima, ispirata da un Religioso del cenobio detto delle Grotte a Pskov.
Questi era propriamente uno ieroschimonaco, così denominato per un particolare indumento – detto appunto lo schima – che contraddistingue quanti seguono una regola più severa rispetto ai Confratelli: soprattutto nel campo alimentare.
Qui, si apre però una manifesta contraddizione: il Parroco di Chiusavecchia, infatti, si distingue quale frequentatore di ristoranti.
OBMT lo ha recentemente sorpreso in una nota pizzeria di Borgomaro, intento a consumarvi uno spettacolare tagliere di salumi assortiti.
Gli faceva corona un nutrito gruppo di Preti, tutti – come lui – dotati di corporatura imponente (altra analogia con il Clero ortodosso), nonché tutti provenienti dal Meridione.
Più spesso lo si vede – sempre circondato da tali Confratelli in trasferta – in un rinomato ristorante di Chiusavecchia.
La spesa mensile risulta naturalmente cospicua, ma il Parroco la liquida puntualmente senza battere ciglio.
Si vocifera che egli goda di una grande disponibilità di denaro.
Ciò fa di lui un cliente di riguardo: nel duplice riferimento alla sua carica ed al guadagno procurato al titolare del locale.
Rimane da comprendere a che cosa sia dovuta la evidente osmosi in campo religioso tra il Sud ed il Nord del Paese.
Non risulta in atto, in effetti, alcun connubio tra le diverse cucine: la comitiva clericale, che pare si rinnovi da una settimana alla successiva, facendo intuire una sorta di continuo pellegrinaggio, si adatta senza alcun problema – ed anzi con apparente piena soddisfazione – ai canoni della gastronomia ligure.
La buona tavola non costituisce dunque il vero fondamento di questi rapporti: risulta più probabile che la Diocesi di Albenga venga usata come una testa di ponte per la continua avanzata del tradizionalismo; che trova nel Meridione una sicura retrovia, essendo la religione ancora caratterizzata in quelle plaghe da una dimensione sociale.
Difficile, peraltro, da ricostituire con il Piccolo Gregge composto dalle anziane donne della Valle Impero.
È dunque probabile che si tramino piani di espansione aventi nel nostro entroterra solamente una sicura e tranquilla base logistica.
Più di questo OBMT non ha potuto percepire, essendo comunque portato a cogliere soprattutto gli aspetti esteriori – oggi si direbbe di costume – propri dei fenomeni che egli osserva.
Permane dunque sul tutto una fitta cortina di riserbo, se non proprio di mistero.
Più tranchant, il Dottor Giuseppe Ascheri vi scorge un epifenomeno della Reazione, contro la quale egli ha eretto un solido antemurale nella Chiesa dei Peri, officiata dalla sua gloriosa Confraternita.
Si annunzia dunque una guerra di religione.
Che potrebbe concludersi con la imposizione del principio Cuius regio, ejus religio.
Nel qual caso, la linea confinaria intersecherebbe piazza Ulisse Calvi, nonché la Statale 28 del Colle di Nava alla altezza del Giro dei Garsi, posto tra Pontedassio e Chiusavecchia.

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Mario Castellano  11/03/2023
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