In quella circostanza, ci siamo permessi di aggiungere il nostro modestissimo nome alla lista degli epurati.
Se però negli altri casi si è trattato di un sacrificio reso necessario dalle pressioni esercitate su Bergoglio da certe potenze temporali, paragonabile con il gesto del Comandante che getta a mare la zavorra nel tentativo di mantenere a galla la nave, noi personalmente abbiamo dovuto scontare le conseguenze di un “ultra petitum”, causato dalla ricattabilità di chi – proprio per avere svolto con umile coerenza e fedeltà alla Chiesa il nostro lavoro - ci ha sacrificato ai propri squallidi interessi ed ai ricatti esercitati dalla parte avversa.
Il nuovo scritto del Professor Melloni si ricollega con l’anteriore, dal momento che l’illustre studioso ricollega l’abrogazione del Segreto Pontificio relativamente ai casi di pedofilia con l’intenzione del Papa di sottrarre il prossimo Conclave ai tentativi di condizionamento operati da quanti intendono avvalersi di tale circostanza per rovesciare le linea di Bergoglio.
Se dunque vi sono dei Cardinali sospetti, con o senza ragione, di comportamenti illeciti, è meglio sacrificarli – questa è la tesi di Melloni – pur di non “bruciare” un candidato ricattabile; o peggio pur di non avere un Papa ricattato.
Se questa è la situazione, l’operato di Bergoglio assomiglia sinistramente all’azione di chi sega il ramo dell’albero su cui è seduto.
Il Papa ci vorrà perdonare questa impertinenza, ma ci sembra che egli, nell’intento di sottrarre argomenti ai propri nemici, finisca col modificare in loro favore il rapporto di forze in Vaticano.
Non siamo naturalmente in grado di valutare se tale scelta sia giusta o meno: ciò dipende infatti da un calcolo del rapporto di forze al di fuori della nostra portata.
I precedenti storici dicono però che si tratta quasi sempre di un errore.
Per spiegare la nostra modesta opinione, ci rifacciamo proprio a quanto il Professor Melloni afferma nel suo nuovo articolo di ieri.
L’insigne studioso annota giustamente che “la fermezza del Papa davanti alle pulsioni nazionaliste e antisemite ha guadagnato alla Chiesa l’ostilità clericofascista”.
Qui radica la tentazione di sostituire Bergoglio con un successore di opposto orientamento.
Un simile tentativo, per giunta, può venire esperito addirittura a prescindere dalla fine del suo Pontificato.
Questo è precisamente l’aspetto della questione che – a nostro modesto avviso – il Professor Melloni trascura.
La rimozione del Segreto Pontificio ha infatti anche un significato intrinseco, che prescinde dai calcoli e dalle manovre relativi alla successione sul Soglio di Pietro.
Fino a quando, infatti, la Chiesa Cattolica, rifiutava in alcuni casi di collaborare
con gli organi della Giurisdizione civile, essa manteneva una implicita riserva sulla sua legittimità, e dunque continuava a nutrire l’intenzione di abbattere lo Stato laico per ritornare allo Stato confessionale.
Oggi, con la decisione assunta dal Papa, questo auspicio viene a cadere definitivamente: se la Chiesa rinunzia a considerarsi come un corpo separato rispetto alla “Res Publica”, la legittimità dello Stato laico non è più in discussione.
Per noi Cattolici liberali questo costituiva un dato acquisito fin dal tempo del nostro bisnonno: il quale era un cattolico praticante, ma ciò malgrado aveva preso le armi per abbattere il Potere Temporale.
Neanche la “Conciliazione” aveva fatto cadere le riserve della Chiesa nei confronti dello Stato: vi era infatti chi considerava doverosa e definitiva la lealtà nei suoi riguardi, e chi viceversa riteneva i “Patti Lateranensi” niente più che una tregua.
Incassato il principio del carattere confessionale dello Stato, il mantenimento del “Segreto Pontificio” doveva costituire – secondo questi soggetti – il fondamento di un pieno ripristino del Potere Temporale.
Ora la rottura con costoro viene resa completa ed irreversibile dalla decisione assunta da Bergoglio.
Come reagiranno i clerici fascisti?
Prevedibilmente, in un solo modo: offrendo ai loro referenti politici un pieno sostegno ai disegni autoritari che costoro perseguono, ed esigendo in cambio il ripristino dei privilegi cui la Chiesa di Bergoglio ha definitivamente rinunziato.
Il fronte del conflitto interno allo Stato italiano si salda così con la divisione che spacca irreversibilmente il Cattolicesimo.
Se dunque l’Italia cammina verso un conflitto civile, le possibilità di evitare uno scisma nella Chiesa Cattolica si possono ormai considerare esaurite.
Che senso ha dunque indebolire le nostre posizioni allontanandoci dal Vaticano e lasciando Bergoglio sempre più solo ed esposto alle trame dei suoi nemici?
Thursday, December 19, 2019