Tale impossibilità risulta tanto materiale quanto giuridica, non potendo gli elettori nel caso degli Enti Pubblici territoriali ovvero i componenti delle assemblee  nel caso degli Enti Pubblici non territoriali accudire ai luoghi designati ad esprimere il suffragio senza violare le disposizioni limitative degli assembramenti e degli spostamenti.
Ne consegue la proroga “ope legis” dei mandati degli organi attualmente in carica, fino a quando le vigenti norme profilattiche cesseranno di essere in vigore.

Nel caso degli organi delle Regioni, la proroga è stata anche confermata mediante Decreto Legge,il che però non risultava necessario dato il suo automatismo.

Per quanto riguarda gli organi dirigenti delle Federazioni Sportive, non si ravvisa né la necessità né l'opportunità di emendare i rispettivi Statuti, così come non si sono emendate le Leggi Elettorali regionali vigenti.

Un atto di tipo legislativo volto a disporre in tal senso potrebbe infatti essere interpretato, dato il suo carattere generale, come vigente non soltanto “pro hac vice”, prolungando anche i successivi mandati.

La loro durata, in analogia con quanto avviene per il Comitato Internazionale Olimpico e per i Comitati Nazionali, è stabilita in quattro anni, l'ultimo dei quali coincide con quello in cui si celebrano i Giochi Estivi.

La loro mancata disputa non determina comunque la proroga degli organi dirigenti di tali soggetti, determinata esclusivamente dall'impossibilità di celebrare le elezioni per il rinnovo delle cariche.

La convocazione di tali elezioni non è dunque assolutamente connessa con lo svolgimento dei giochi, ma soltanto con il ripristino della possibilità di riunire gli organi competenti.

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