La violenza è nuovamente esplosa nell'Irlanda del Nord. La cosiddetta "isola di smeraldo" costituisce una sorta di barometro o di termomentro dell'Europa Occidentale, di cui segnala le burrasche o le malattie. Che sono entrambe fenomeni stagionali.
La violenza è nuovamente esplosa nell'Irlanda del Nord. La cosiddetta "isola di smeraldo" costituisce una sorta di barometro o di termomentro dell'Europa Occidentale, di cui segnala le burrasche o le malattie. Che sono entrambe fenomeni stagionali.La violenza è nuovamente esplosa nell'Irlanda del Nord. La cosiddetta "isola di smeraldo" costituisce una sorta di barometro o di termomentro dell'Europa Occidentale, di cui segnala le burrasche o le malattie. Che sono entrambe fenomeni stagionali.La patria di San Patrizio venne assegnata ad Enrico II d'Inghilterra dal Papa Adriano IV Breakspear, l'unico pontefice inglese, nel dodicesimo secolo. La differenza di religione sarebbe stata una conseguenza dello scisma anglicano, ma la differenza tra le due nazioni era in origine etnica, essendo sopravvissuta in Irlanda l'identità celtica dopo l'invasione degli anglosassoni, avvenuta un secolo prima ad opera di Guglielmo il Conquistatore.
Nei tempi moderni, inglesi ed irlandesi si sono fatti reciprocamente guerra nel nome di cause opposte. Se un contingente di volontari britannici, guidato dal colonnello Pearl, accorse a dare man forte ai "mille" di Garibaldi, tra gli zuavi pontifici che (non) resistettero all'esercito di Cadorna in occasione della Breccia di Porta Pia si contavano numerosi irlandesi. I quali vedevano nell'unità d'Italia (come la professoressa Pellicciari) una manovra ordita contro la Chiesa dai massoni e dai protestanti.
Durante la prima guerra mondiale, il patriota irlandese Lord Casement - una sorta di Cesare Battisti o di Nazario Sauro alla rovescia - fu sbarcato sulle coste dell'isola da un sommergibile tedesco, con la missione di fare insorgere i suoi connazionali. Malgrado Casement fosse stato catturato ed impiccato, ciò avvenne con la "Rivolta di Pasqua" del 1916. Si trattò di una azione del tutto inutile, dal momento che la Gran Bretagna aveva già deciso di concedere l'indipendenza ad una parte dell'Irlanda.
Questa situazione non si ripetè in occasione della seconda guerra mondiale, perchè gli Stati Uniti, potenza protettrice dell'Irlanda, avevano deciso di sostenere l'Inghilterra contro il nazismo. Alla fine del conflitto, la repubblica d'Irlanda uscì comunque dal "Commonwealth". In precedenza, però un contingente di volontari irlandesi era intervenuto nella guerra civile spagnola a fianco dei franchisti.
Fino al 1968, dunque, l'indipendentismo "gallico" si ispirava al tradizionalismo cattolico. Nel clima della "contestazione", inaugurata dal maggio francese ed ispirata dal marxismo-leninismo e dalle rivoluzioni esotiche animate da tale ideologia, il rinato movimento insurrezionale repubblicano si collocò "a sinistra" anche se i rappresentanti dei due rami dell'I.R.A., gli "officials" ed i "provisionals" (il movimento si era infatti scisso, sull'esempio di tutti quelli di orientamento comunista), negli anni Settanta erano gli ospiti più ricercati - insieme con i baschi ed i palestinesi - nelle serate "militanti" organizzate tanto dall'estrema sinistra quanto dall'estrema destra continentale, soprattutto italiana. Anni di sangue portarono soltanto ad un ampliamento dell'autonomia dell'Irlanda del Nord, speculare alla restaurazione di quella goduta dal Paese basco.
Ora si ritorna a combattere per le vie di Belfast. Quale è l'ispirazione dei nuovi rivoltosi? Si può presumere che l'influenza comunista - ancora molto forte nel caso dei nazionalisti baschi ("Herri Batasuna" è l'ultimo partito marxista-leninista sopravvissuto in Europa) sia viceversa diminuita nel caso dei repubblicani irlandesi. Tuttavia, dei molti movimenti politici sorti nel 1968, sopravvivono soltanto l'E.T.A. e l'I.R.A., malgrado gli infiniti errori compiuti soprattutto dai rivoluzionari baschi. Quale è il motivo? Ambe due le fazioni, anche se hanno adottato come strumento e come motivazione sul piano ideologico il marxismo, hanno origine, radice e giustificazione in una causa nazionale. Che ora riemerge inevitabilmente in tempi di identitarismo, ed è anche destinata a ripetere quella emulazione che al tempo della nostra generazione era rimasta sul piano embrionale. Il caso più rilevante, e meno episodico, fu rappresentato dall'indipendentismo corso (che infatti ha continuato a mettere bombe). I gallesi del "Plaid Cymru" vennero addestrati dai cugini irlandesi, ma non pare siano mai entrati in azione, mentre i catalani di "Terra Lliure" (alcuni asseriscono però che si sia trattato di baschi travestiti) riuscirono soltanto ad incendiare un supermercato di Barcellona, i cui malcapitati clienti vennero arrostiti. I sardi, dal canto loro, espressero soltanto quel Pasquero Saba che accompagnò Feltrinelli al tragico appuntamento di Segrate.
Ora il contagio dell'Irlanda può risultare ben più forte. Non soltanto a causa dello "zeit geist" mondiale, ma anche perchè il processo di formazione degli Stati nazionali ha prodotto in Europa la stessa colonizzazione che si è poi praticata negli altri continenti.
Nell'Italia meridionale, questa lettura del processo unitario, con i suoi corollari nella azione politica, fu espressa sul versante "di destra" dal gruppo di monarchici borbonici riunito intorno alla loro rivista "L'Alfiere", e su quello "di sinistra" da alcuni studiosi attivi negli anni Settanta presso l'università della Calabria: anche questi ultimi espressero per qualche tempo una pubblicazione. In seguito, però, essi si dispersero per effetto della emigrazione, come era accaduto nel caso della generazione di sindacalisti che aveva animato le lotte contadine dell'immediato dopoguerra.
Ora, la scintilla che ha di nuovo incendiato l'Irlanda è la situazione sociale. Quella del nostro Meridione è ancora più tragica ed esplosiva.