La salita di San Martino, luogo pittoresco nel suo primo tratto, che si inerpica tra il muro di cinta di villa Agnesi-Vita e la siepe della proprietà ex Calvauna ...
La salita di San Martino, luogo pittoresco nel suo primo tratto, che si inerpica tra il muro di cinta di villa Agnesi-Vita e la siepe della proprietà ex Calvauna, costituisce la risposta di Oneglia alle Logge di Santa Chiara, essendo preferita dalla nostra "jeunesse dorée" per i suoi appuntamenti romantici, ma è anche bazzicata da brigate di giovani alcolisti: i quali hanno la cattiva abitudine di lasciare il cammino lastricato di bottiglie e di lattine vuote.
Anche se le dimensioni non sono quelle disastrosamente bibliche dei "rave party", eventi dedicati alla produzione di spazzatura (materiale e morale), la nettezza urbana lascia molto a desiderare. Si scorgono anche a volte inquietanti tracce di altre e ben più gravi dipendenze, quali le siringhe ed i loro inconfondibili contenitori. Non ci è invece mai capitato di cogliere sul fatto un eroinomane.
I seguaci del "bassotto" - detti anch'essi "bassotti" per estensione - che quotidianamente distaccano qualcuno di loro nelle code degli uffici postali con il compito di provocare delle liti tra gli utenti - non si spingono invece in questi paraggi, forse temendo qualche brutto incontro. Eppure il gesto di chi affronta "vis à vis" un alcolico o un "tossico" costituirebbe per costoro un titolo di merito equivalente a segnare un "goal" nella pallanuoto, se non addirittura a portare le mitiche "cinquanta preferenze": che un tempo valevano l'assunzione quale vigile urbano. Il sindaco mandi dunque almeno qualche netturbino intenzionato a "distinguersi" nel servizio: meglio se marocchino, il che riempirebbe di giusto orgoglio "Mohammed" Bensa.
Tempo fa scorgemmo addirittura una squadra di addetti al diserbo. Il che ci fece pensare ad elezioni comunali anticipate. La nettezza urbana di Imperia, da quando è subentrato quale appaltatore tale De Vizia, non è più all'altezza dei tempi mitici di Pizzimbone, soprannominato non a caso "rementa": da cui l'epiteto di "fidanzata di rementa" per designare Barbara d'Urso. Tanto meno il servizio è degno del ricordo - ormai remoto - della gestione diretta, l'epoca di eroi eponimi quali i Mazzone, i Bazzoni, i Labozzetta e di Sappa (cugino del sindaco).
Gli attuali addetti sono soggetti ridicolmente obesi, o segnati da penose invalidità. Uno di loro alterna la prosa della ramazza con la poesia, che coltiva come a suo tempo il vecchio Edoardo Tyrra (accomunato a Scajola dalla "J" lunga"), detto il "poeta civico" in quanto anch'egli dipendente del Comune. "Imperia pulita" è ormai soltanto uno slogan elettorale, nonchè il ricordo di una utopia.

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Mario Castellano  07/09/2021
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