Incontriamo il nostro amico italiano residente all'estero al di qua del confine ...
Incontriamo il nostro amico italiano residente all'estero al di qua del confine, dove ci raggiunge per fare insieme un punto della situazione. In passato, abbiamo contattato con lui e per lui alcune autorità straniere, il che ci ha permesso di ampliare non soltanto il raggio delle nostre conoscenze, ma anche le fonti da cui raccogliere le informazioni necessarie per elaborare le comuni valutazioni.
L'amico esprime con molta competenza la visione della realtà - in particolare italiana - elaborata nell'ambiente tanto dell'esoterismo quanto degli Ordini cavallereschi. Non certamente rapportandosi coi molti italiani che pullalano ai suoi margini, bensì con quanti ne elaborano e ne esprimono al più alto livello la cultura.
Grazie al suo lavoro - ed alle sue relazioni - l'università di Montecarlo svolge regolarmente delle ricerche che hanno stabilito un rapporto di collaborazione tra la scienza cosiddetta "ufficiale" e l'indagine realizzata dagli esoteristi, specialmente nel campo della fisica quantistica. Alcuni tra gli scienziati ed i cattedratici impegnati in questi studi, di cui nessuno mette in dubbio la serietà e l'autorevolezza, rivestono anche alti gradi nell'ambito iniziatico. Dal quadro della situazione quale emerge dalla nostra lunga conversazione, risulta una profonda contrapposizione non soltanto tra le autorità, intenzionate ad estendere l'obbligo vaccinale, e quanti vi si oppongono, ma soprattutto tra le rispettive ideologie ed i rispettivi riferimenti internazionali. Rispetto a certe motivazioni dei "no vax" si può naturalmente dissentire, ma non li si può liquidare in modo sommario come dei ciarlatani. Il disprezzo nei loro riguardi, espresso da quasi tutti i mezzi di comunicazione, è conseguenza del fatto che i due mondi contrapposti - quello della scienza "ufficiale" e delle istituzioni e quello dei dissidenti - non possono convivere pacificamente, come avviene tra i credenti e i non credenti, o tra i seguaci di diverse religioni: tra i quali non mancano le occasioni di incontro e di collaborazione, in funzione del bene comune. Nel caso dei fautori e degli oppositori della vaccinazione, lo scontro risulta invece inevitabile per due ragioni: in primo luogo, gli uni intendono assoggettare gli altri alla propria legge, rispetto alla quale non tollerano alcuna obiezione di coscienza. Tale atteggiamento viene anzi presentato come tradimento, o come delinquenza; in secondo luogo, le istituzioni inseriscono l'obbligo vaccinale in un sistema, o meglio in un regime politico, ispirato da un pensiero ufficiale che non è soltanto scientifico, ma si presenta come un "idem sentire" obbligatorio, nel quale le prescrizioni di ordine profilattico (o comunque qualificate come tali) costituiscono la conseguenza, ed anzi il corollario, di concezioni più generali.
A questa imposizione, gli oppositori contrappongono una loro diversa visione del mondo. Lo scontro è dunque destinato inevitabilmente a radicalizzarsi, e - venendo a mancare un sistema di regole condivise - a causare un conflitto civile. Che è quanto il nostro interlocutore prevede in Italia nel prossimo futuro.
Per trovare una contrapposizione ugualmente radicale, occorre risalire più indietro rispetto alle contese ideologiche del Novecento, fino alla contrapposizione tra il principio di legittimità e quello della sovranità popolare, che percorre tutta la storia d'Europa dalla Rivoluzione Francese fino alla Prima Guerra Mondiale. Si può dire che l'attuale contesa riapra quella culminata nel 1918, quando la caduta dell'Impero fu interpretata come "gli ultimi giorni dell'umanità".
Assistiamo al riemergere di un mondo - rappresentato in particolare dagli Ordini cavalleschi, oltre che da un settore delle confessioni religiose - che si propone di riaffermare la supremazia dei valori spirituali. Possiamo dunque affermare che la introduzione dell'obbligo vaccinale si può intendere come il tentativo estremo - ma anche più organico - di ristabilire la supremazia della scienza, secondo il modello proprio del positivismo.
Questo è quanto emerso dalla nostra conversazione. La vittoria dell'una o dell'altra parte in conflitto dipende - come è avvenuto nelle guerre del secolo scorso - dalla rispettiva capacità di allargare le proprie alleanze. Ricordiamo, a questo riguardo, come la tradizione si sia conservata al di fuori dall'Occidente. Questa è la grande lezione del nostro massimo esoterista, René Guénon.
Prevarrà dunque - portando il discorso dal livello spirituale a quello geostrategico - chi avrà come alleato l'Oriente. Non, però, quello cinese, bensì quello tibetano. Tutto l'ambiente esoterista trova - non a caso - il proprio massimo riferimento nel Dalai Lama. Questo è l'orizzonte che ci attende, al di là del conflitto imminente.

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Mario Castellano  14/09/2021
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