La nota più dolente tra quante risuonano dopo la bocciatura del disegno di legge Zan ...
La nota più dolente tra quante risuonano dopo la bocciatura del disegno di legge Zan (un ex leghista dedito al culto del "dio Po", il che spiega la sua avversione nei riguardi delle religioni monoteistiche), riguarda le condizioni in cui è ridotta la "sinistra". A tale parte politica quanto è accaduto al Senato appare ben più grave che se avesse perso le elezioni amministrative: a "La Repubblica" mancava soltanto l'edizione listata a lutto, come fa "L'Osservatore Romano" quando muore il Papa.
I cosiddetti "progressisti" hanno sempre attribuito a diritti sociali una attenzione maggiore di quella rivolta ai diritti individuali. Che il declino della classe operaia determini una revisione delle priorità risulta non soltanto inevitabile, ma anche salutare. Al tempo di Stalin, i suoi seguaci - compresi quelli italiani - non si curavano dei diritti delle persone: "et - come si dice nella lingua di Molière - pour cause". Abbiamo però l'impressione che si sia passati da una esagerazione all'altra. Nessun ministro "democratico" ha insistito con Draghi affinchè riconoscesse almeno un credito di imposta agli imprenditori che si fossero fatti carico dell'acquisto dei "tamponi" per i loro dipendenti: dove li paga il "padrone", l'operaio evita un salasso sul suo già magro stipendio.
Si vede che i dirigenti del "nazareno" non hanno mai visto un lavoratore, per non parlare del fatto che dal loro punto di vista il problema di fare la spesa è irrilevante. L'ultima volta che Amendola presiedette a Roma un congresso provinciale del partito comunista, domandò quanti tra i delegati guadagnassero come un operaio specializzato. Si alzarono in tutto tre o quattro mani. Oggi non ce ne sarebbe neanche una. Ben maggiore risulta essere la cura della condizione giuridica e sociale degli omosessuali. Se però il problema fosse consistito nell'aggravare le pene previste per i reati commessi ai loro danni, anche la Chiesa si sarebbe trovata d'accordo, come affermato pubblicamente dai rappresentanti tanto della Santa Sede quanto della Conferenza Episcopale.
Bastava dunque scorporare il disegno di legge Zan per ottenere la sua approvazione da parte della grande maggioranza delle Camere. Letta, però, ha insistito per il "tutto o niente". Dove il tutto comprendeva anche il divieto di ricordare che l'omosessualità contraddice un precetto non soltanto della religione cattolica, ma anche delle altre religioni positive. In Svezia, un pastore luterano è stato addirittura arrestato per averlo affermato in un sermone. Questo, però, non ha nulla a che fare con il contrasto della omofobia. Ogni associazione ha il diritto di ricordare quali regole valgono per chi ne fa parte. Come si deve dunque rifiutare lo Stato confessionale, che impone ai cittadini l'osservanza dei precetti specifici di una religione, è anche inammissibile che uno Stato vieti di osservarli e di ribadirli.
La legge Zan, se fosse entrata in vigore "telle quelle", avrebbe limitato la libertà di espressione e la libertà di culto, violando tanto la Costituzione quanto il Concordato. La sua bocciatura ha dunque evitato che si aprisse sia un contenzioso di legittimità costituzionale, sia un contenzioso di diritto internazionale. Se ciò viene considerato come una sconfitta della "sinistra", ciò significa che tale parte politica ha cambiato completamente natura: mentre un tempo essa rappresentava i lavoratori, ora rappresenta gli omosessuali. I quali sono dei cittadini come tutti gli altri, ed hanno il diritto di tenere dei rapporti conformi con il loro orientamento, ma non possono imporre agli altri un pensiero scientifico ufficiale. Ci riferiamo alla teoria in base alla quale l'appartenenza all'uno o all'altro sesso non è determinata dalla fisiologia, ma dalla cultura dominante. Insegnare a scuola questa teoria, significa conferire allo Stato un carattere ideologico. Fin qui le notizie da Roma.
Intanto, la nostra società di trasporto pubblico ha smesso di pagare gli stipendi, avendo un creditore ottenuto il blocco dei suoi conti correnti. Tale iniziativa è stata assunta dall'impresa che ha fornito molti autobus all'idrogeno, di cui però la Motorizzazione Civile non ha permesso l'entrata in servizio. Centinaia di padri di famiglia sono stati privati del pane quotidiano, ma il responsabile della società - un noto dirigente "democratico" - si vanta della sua scelta "green": l'uso dell'inglese ne sottolinea il carattere "progressista". Evidentemente, è diventato "progressista" non pagare i lavoratori.
Un tempo, vigeva il criterio esattamente contrario. Renzi, per sottolineare il proprio dissenso dalla teoria "gender", esulta dall'Arabia Saudita. I "democratici" scorgono in tale collocazione la prova della sua "omofobia", malgrado il "rottamatore" avesse fatto approvare la legge sulle unioni civili. L'uomo è notoriamente becero ed incolto, ma - a differenza dello spocchioso Letta - sa cogliere i segni dei tempi. Che tendono - come sempre ripetiamo - verso l'affermazione delle identità. Si dirà che anche quella degli omosessuali è una identità. Tuttavia quella eterosessuale risulta più forte: come anche quella dei popoli presso i quali l'omosessualità è ancora guardata con diffidenza. Renzi lo ha capito, Letta non ancora.

Send Comments mail@yourwebsite.com Saturday, April 25, 2020

Mario Castellano  04/11/2021
Copyright ilblogdimario.com
All Rights Reserved