Le dittature tendono a ridurre, nel nome del centralismo, le autonomie locali;
tendono a limitare la libertà religiosa, per controllare le coscienze individuali; tendono infine a presentare i cittadini che scelgono di vivere all'estero - a prescindere dalle loro motivazioni - come dei traditori, in quanto si sottraggono alla loro autorità. I fatti delle ultime ore confermano tutte queste tendenze.
Il governo di sinistra del Nicaragua appoggiava i "guerriglieri" del fronte di liberazione della Corsica, fino al punto da inviare presso di loro Alessio Casimirri; il quale in Italia era un "colonnello" delle Brigate Rosse, ma è stato promosso generale delle forze speciali del Paese di adozione, dove addestra gli "incursori" della marina militare. Durante il suo soggiorno "di lavoro" sull'isola, l'uccisore di Moro non venne intercettato dai "servizi" francesi, nè tanto meno da quelli italiani, malgrado dalla vicina Sardegna fossero affluiti alcuni indipendentisti, anch'essi bisognosi del suo insegnamento. Costoro inviavano in Nicaragua le loro delegazioni, che si dedicavano a propagandare la propria causa sui giornali locali, approfittando della similitudine tra il sardo e lo spagnolo. Ricordiamo uno slogan particolarmente truculento, che suona - se non andiamo errati - così: "non prus butos, non plus eletziones, badas armatas pro sarda revolutzione".
Da quel tempo, il movimento secessionista deve aver fatto molta strada, tanto da eleggere (con la destra) l'attuale "governatore". I consiglieri regionali indipendentisti, quando Mattarella è andato a Cagliari per l'anniversario dello "statuto speciale" sono rimasti ostentatamente seduti durante l'esecuzione dell'inno nazionale (italiano): Bossi "docet". Altra cosa, però, è gridare consegne o compiere gesti plateali, altra cosa difendere le competenze conquistate dalla Regione. Il Governo ha deciso di abrogare le sue norme in materia di tutela dell'ambiente e del paesaggio per installare nell'isola la gran parte delle nostre fonti energetiche "green" (come si dice in sardo?), cioè le pale eoliche sulle spiagge (con tanti saluti per i bellissimi panorami) ed i pannelli fotovoltaici nell'interno: le greggi di pecore andranno a pascolare altrove. Un apposito cavo sottomarino porterà il prodotto di questa gigantesca operazione sul continente, per cui i sardi non godranno dell'energia prodotta sull'isola.
L'Italia otterrà però i crediti "green" previsti dalla Conferenza di Glasgow, riducendo l'emissione di anidride carbonica. Ai governanti di Roma piace fare gli ecologisti sulla pelle degli altri. I sardi devono continuare, da parte loro, a dare il sangue per un Paese che tratta la loro Regione come una colonia interna: è così fin da quando la "Brigata Sassari" si distinse nella Prima Guerra Mondiale, ottenendo soltanto delle medaglie. Feltrinelli si era inerpicato sul "Supramonte" di Orgosolo, infervorato dal mito della guerriglia cubana, per convincere Mesina a "politicizzarsi". Pare che il suo interlocutore sia stato sul punto di aggredirlo. L'editore - tanto per non smentirsi - aveva deviato dal percorso per acquistare (a Portofino) dei sandali di particolare eleganza, che regalò anche ai suoi accompagnatori. Ora Mesina si è dato di nuovo alla latitanza: forse si è "radicalizzato" in prigione, come gli estremisti islamici, al punto da riconoscere che Feltrinelli aveva ragione. Scherzi a parte, ci domandiamo perchè degli indipendentisti non siano neanche capaci di difendere quella autonomia che tanto disprezzano, ma potrebbe pur sempre tutelare gli interessi dei sardi. Forse costoro conoscono la storia dell'America Latina, ma non il diritto pubblico.
Si annunzia intanto l'anticipo della Messa di Mezzanotte a Natale. Ora ci spieghiamo perchè Bruno Vespa ha già presentato il suo libro: qualcuno deve averlo informato che più avanti verranno proibiti gli assembramenti. La Chiesa, invece può sempre compiere delle ritirate strategiche, celebrando le funzioni anche in privato, come ci ha già avvertito il sacerdote che dice la Messa in latino nella nostra città. Quando invece si tratta di enti pubblici, non vi è alternativa alla difesa delle loro competenze. Salvo che si voglia scommettere sul "tanto peggio, tanto meglio". Si tratta però di un errore che in politica bisogna sempre evitare: è sempre meglio l'uovo oggi che la gallina domani; Pio IX avrebbe potuto mantenere lo Stato pontificio, se soltanto avesse accettato di cedere a Vittorio Emanuele Bologna e le legazioni, come gli suggeriva Napoleone III, ma rispose "non possumus".
Il "governatore" della Sardegna, anzichè sognare una rivoluzione "terzomondista", potrebbe almeno salvare l'isola dall'eolico e dal fotovoltaico, semplicemente facendo valere lo "statuto speciale".
Giunge notizia che il nostro consolato a Nizza non accetta più di iscrivere nell'anagrafe degli italiani all'estero quanti hanno assunto in Francia il domicilio, ma non la residenza. Fino ad ora, bastava essere domiciliati. Le nostre autorità credono di fermare in questo modo un esodo che risulta inarrestabile, e che comunque può contare sulla comprensione di quelle francesi, le quali non allontanano chi ha ottenuto il domicilio. Rimane, per Roma, la possibilità di falsificare le statistiche, fino a quando si ripeterà ciò che avvenne a Berlino nel 1961: le dittature dapprima nascondono, e poi reprimono, e dopo avere nascosto la realtà, innalzano i muri.
Intanto Trieste è in zona gialla. Così i suoi cittadini imparano a manifestare. Franco odiava i catalani, Stalin odiava i pietroburghesi, Draghi odia i triestini, tutti colpevoli di avere una identità eccentrica rispetto agli altri sudditi, e quindi di essere più difficili da omologare al "main stream". Lo siamo anche noi liguri del Ponente: ecco perchè a Roma dà fastidio che passiamo il confine.

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Mario Castellano  08/12/2021
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