E' già stata avanzata, per le prossime elezioni comunali di Imperia, la precandidatura di un noto e stimato professionista, ...
E' già stata avanzata, per le prossime elezioni comunali di Imperia, la precandidatura di un noto e stimato professionista, il quale si è sempre mantenuto estraneo ai giochi politici, configurandosi come un tipico rappresentante della cosiddetta "società civile". Sul suo nome è stata anche discretamente sondata l'autorità ecclesiastica, la quale - trattandosi di un cattolico coerente e praticante (alieno però dal confessionalismo) - ha espresso il suo autorevole "placet".
Non nomineremo questo nostro stimato concittadino per non "bruciare" la sua postulazione. Ci auguriamo tuttavia che la accetti, ed uniamo la nostra modesta voce a tutte quelle che lo esortano a scendere in campo. Come nasce questa proposta? Senza volere minimamente sottostimare l'autorevolezza degli ambienti locali che l'hanno concepita, abbiamo motivo di ritenere che "in alto loco" ci si sia finalmente preoccupati per l'ulteriore degenerazione da cui è caratterizzata l'estrema decadenza dell'ambiente "Bassotto", ormai ridotto a reclutare i suoi adepti tra i forestieri, come fa la Legione Straniera: un mancato assessore era stato importato da Reggio Emilia, oppure a ricercarli tra i soggetti più estemporanei. Al prossimo giro di giostra, se non ci sarà un ricambio, rischiamo di assistere all'ingresso nella Giunta comunale di Franco Brioglio, autorevolmente sponsorizzato da personaggi del calibro di Todiere e di Bensa, anche a nome della influente comunità islamica, che già esprime il netturbino addetto alla zona in cui sorge la villa del Primo cittadino. Il quale è solito circondarsi di persone assolutamente fidate, anche per il prelievo della "rumenta".
L'ambiente della pallanuoto, che svolge ad Imperia la funzione già propria dei "partiti del circo" nella antica Bisanzio, non può più accontentarsi di un semplice "grazie" da parte del sindaco uscente, che qualcuno chiama maliziosamente il sindaco "scadente".
Occorre dunque fare entrare finalmente aria nuova nel municipio. Ove - simile ad Erode, rinchiuso nel suo palazzo - il "Bassotto" si rode nella gelosia e nella preoccupazione. All'annunzio della nascita di Gesù non potendo però ordinare una nuova "strage degli innocenti", egli convoca d'urgenza i suoi fedelissimi: cioè i capi della componente ex comunista del "partito trasversale", intimando loro di fermare ad ogni costo il suo nuovo ed insidioso concorrente.
Nei tempi gloriosi della "selvaggina", costoro si sarebbero visti offrire delle prebende molto appetibili. Oggi, invece, siamo alla frutta: il potere può elargire soltanto dei bidoni, quali sono le "partecipate". Che fanno acqua da tutte le parti (nel senso letterale del termine), oppure sono rimaste senza combustibile (anche qui nel senso letterale del termine). Ciò malgrado, gli "ascari" si mettono sull'attenti.
Che cosa però possono fare per fermare il nemico? Possono indire le primarie, ma in questo caso il confronto esce dall'ambito degli iscritti al partito (di cui comunque mancano gli elenchi). Se alla consultazione non saranno ammessi i magrebini privi del permesso di soggiorno (la Paita "docet"), i cittadini democratici disobbediranno agli ordini impartiti da via San Giovanni. Nel grande edificio, vuoto e fatiscente, si aggira ormai soltanto il fantasma di Alessandro Natta. Non rimane dunque che imporre una scelta da Roma. Dove però, nel frattempo, è cambiato il segretario, e - come abbiamo potuto constatare di persona - al "nazareno" - si ignora perfino dove sia Imperia: che comunque non si trova in provincia di Belgrado. Si potrà tutt'al più presentare una candidatura "di disturbo". Se i superstiti del "partito trasversale" vorranno appoggiarla, dovranno rompere formalmente con la sinistra.
Ai funerali di Ciro Capacci, abbiamo vista riunita la "società civile" di Imperia. Nella quale il "Bassotto" ed il suo scudiero del "partito trasversale" facevano la figura degli "imbucati", come appunto si dice a Roma. Notato tra gli assenti il macellaio di fiducia del sindaco.
La città dispone ancora delle risorse morali ed intellettuali necessarie per una nuova ricostruzione. Come quella che aveva visto Ciro Capacci tra i suoi protagonisti. Basta che si faccia pulizia.

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Mario Castellano  17/1/2022
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