"Sans vouloir nous flatter", avevamo visto giusto da tempo: non in quanto riceviamo informazioni riservate dai servizi segreti, bensì perchè usiamo la logica, ...
"Sans vouloir nous flatter", avevamo visto giusto da tempo: non in quanto riceviamo informazioni riservate dai servizi segreti, bensì perchè usiamo la logica, unita con la lunga esperienza maturata nel Paese di adozione, in cui si combatteva una delle tante guerre per procura tra est ed ovest, permettendo a chi ci viveva di conoscere i rappresentanti delle due parti in causa.
I russi, constatata l'impossibilità di fare accogliere dall'Occidente le loro richieste - sostanzialmente consistenti nel ritorno dei due schieramenti sulle posizioni occupate in Europa centrale nel 1989 - sono passati all'azione, precisamente nel modo da noi annunziato, "accecando" le difese elettroniche del nemico, ed entrando nel territorio dell'Ucraina orientale con le loro forze speciali, incaricate di preparare l'invasione. All'Italia, è stato comunicato dai suoi alleati che il "fronte sud" verrà di conseguenza sguarnito, essendo divenuto decisivo quello orientale. Prepariamoci dunque ad una economia di guerra, dal momento che Putin risponderà alle sanzioni tagliando il gas. Prepariamoci però soprattutto ad una destabilizzazione dell'Italia mediante i moti di piazza, facili da provocare essendo l'Italia l'anello debole dell'Occidente.
Il tessuto sociale è sfilacciato, lo Stato è debole e privo di prestigio, come confermano le manovre sul Quirinale; paragonabili alle congiure di palazzo a Bisanzio, che continuavano anche quando i turchi già la stavano assediando. La nostra classe dirigente, chiusa nei suoi palazzi, non è più in grado di capire che cosa succede nella società abbandonata ormai completamente a se stessa.
Quanto all'Ucraina, dove non possiamo prevedere quale profondità avrà l'invasione, questo Paese diverrà comunque il terreno in cui si combatterà il primo conflitto per interposta persona della nuova guerra fredda: gli americani hanno già detto che non manderanno le truppe (nessuno è disposto a "morire per Kiev"), ma che armeranno la resistenza. Lo scontro avverrà tra chi ritiene - come Putin ha già teorizzato - che l'Ucraina non esiste, e chi viceversa sostiene il contrario. Si tratterà dunque di uno scontro identitario, possibilmente anticipatore di quanto ci attende. Da noi, vi sarà chi sosterrà l'esistenza - e chi l'inesistenza - di tutte le regioni pronte ad esercitare l'autodeterminazione. Per cui vale il principio "cogito, ergo sum": se ritengo di esistere, gli altri devono accettare questa asserzione. Lo scontro sarà deciso, come sempre, dal rapporto di forze. Chi non intende schierarsi, e dunque prendervi parte, si trova già all'estero.
Alcuni mesi fa un ministro americano aveva avvertito gli alleati europei del pericolo che durante l'inverno molti "homeless" morissero di freddo: ora, dando per scontata la necessità di sanzionare la Russia per l'invasione - ritenuta certa - dell'Ucraina - con il conseguente taglio alle forniture di combustibile - il Governo degli Stati Uniti ha deciso di venire in nostro soccorso inviandoci del gas liquefatto. Purtroppo, però, l'Italia possiede un solo impianto per la cosiddetta "rigassificazione": che comporta comunque un procedimento lungo e laborioso. Intanto, però, Cingolani si trastulla con l'eolico ed il solare. I "pentastellati" confondono l'opposizione al capitalismo - non si sa nel nome di quale modello economico e sociale alternativo - con l'opposizione alla società industriale. Il che significa andare tutti a zappare. Nulla di male, purchè lo si dica chiaro.
L'Europa - ed in particolare l'Italia - in preda alle sue utopie "verdi" è sempre più il classico vaso do coccio tra i vasi di ferro.

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Mario Castellano  22/1/2022
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