Sullo Osservatore Romano in edizione elettronica – non sappiamo ancora se il servizio sia stato pubblicato anche da quella cartacea – è apparso un articolo dedicato ai Templari del Principato di Monaco, di cui è Gran Maestro il nostro amico Domizio Cipriani.
Al quale dobbiamo il grande onore di essere stati cooptati motu proprio in tale prestigioso Ordine.
Si tratta in realtà di una delle molte Obbedienze che si propongono – più o meno seriamente, e più o meno efficacemente - una restaurazione di quello storico, cui pose tragicamente fine nel 1307 Filippo il Bello.
La soluzione del problema giuridico, in base al Diritto Canonico, risulta in teoria abbastanza semplice, dal momento che il Papa Clemente V, primo dei Pontefici avignonesi, non sciolse i Templari, bensì semplicemente li sospese.
Tale sospensione non è mai stata in seguito revocata.
Supponiamo che la Santa Sede disponga – mediante un proprio atto – in tal senso.
A questo punto, si aprirebbe un vaso di Pandora, in quanto naturalmente tutti coloro che impersonavano delle cariche nel glorioso Ordine fondato da Ugo di Payns sono morti da tempo: alcuni bruciati – come Jacques de Molay e Bertrand de Charnay – e gli altri di vecchiaia.
Si scatenerebbe dunque una competizione finalizzata ad essere riconosciuti come gli autentici Templari.
La gara potrebbe essere vinta da un cosiddetto out sider, cioè da chi – secondo quanto afferma una leggenda mai sopita – dimostrasse, esibendo dei documenti inoppugnabili, che la propria Obbedienza rappresenta la successione del Gran Maestro ucciso nel 1314.
Non manca chi continua a sostenere questa tesi, senza però fornire alcuna prova a suo supporto.
Nel mondo degli Ordini Cavallereschi e delle Società Iniziatiche Tradizionali, esistono tuttavia – a quanto pare - dei soggetti tanto segreti che negano ed occultano la propria stessa esistenza: tipico é il caso del Priorato di Sion.
In realtà, i Templari guidati dal Gran Maestro Conte Marcello Cristofani di San Pietro, i quali hanno il loro centro nella Magione eretta nei dintorni di Poggibonsi, ora splendidamente restaurata, ottennero il riconoscimento della personalità giuridica di Diritto Canonico da parte di Monsignor Mario Jsmaele Castellano, in quel tempo Arcivescovo di Siena.
Tale atto non è mai stato impugnato, né vi è stato chi ponesse in questione la sua legittimità.
Esso però non chiarisce se abbia disposto la costituzione di un nuovo soggetto, ovvero se quello riguardato mantenga la personalità del suo predecessore storico.
Nel qual caso, però, la competenza ad emanare un simile atto spetterebbe logicamente alla Santa Sede, essendo stata decisa a suo tempo dal Papa la sospensione dei Templari.
Vi sono poi degli Ordini che assolutamente non ambiscono ad un simile riconoscimento, quale che sia la sua qualificazione giuridica.
Sul piano religioso, così come sul piano culturale e spirituale, la fioritura di sempre nuove Obbedienze dei Templari costituisce una espressione tra le più autentiche dello attuale zeit geist, che – come abbiamo avuto occasione di notare infinite volte – tende al recupero ed alla valorizzazione delle diverse identità, nella fattispecie quella religiosa.
Si può dunque cogliere un nesso tra questo fenomeno e la costituzione di molte nuove Congregazioni religiose, tanto maschili quanto femminili.
Tutte quante – salvo rare eccezioni – riescono ad ottenere il riconoscimento della personalità giuridica di Diritto Canonico da parte della Congregazione dei Religiosi.
La quale è competente in materia anche per quanto riguarda i Templari, i quali sono considerati - in base al Diritto Canonico - un Istituto di Vita Consacrata: i monaci guerrieri non ricevevano infatti la Ordinazione.
Almeno a quanto ci risulta, la Congregazione non è mai stata però interpellata a tale riguardo da nessuno dei molti Ordini Templari.
A tutti quanti, comunque, il riconoscimento verrebbe rifiutato.
Diverso è il problema della considerazione sul piano religioso di questi soggetti da parte della Santa Sede.                                 
A quanto ci è stato riferito, il servizio dedicato ai Templari del Principato di Monaco dal suo organo, peraltro non ufficiale, si esprime in termini benevoli nei loro riguardi, dedicando a ciascuna delle persone rivestite di alte cariche note biografiche corredate da fotografie.
Compare anche la notizia di una nostra nomina ad Ambasciatore, non sappiamo presso quale Stato.
Risulta chiaro che manca la personalità giuridica di Diritto Internazionale, sempre riconosciuta invece – malgrado sia privo di territorio, e munito soltanto di una Autorità di Governo e di propri sudditi – al Sovrano Militare Ordine di Malta.
Il quale la possiede fin quando esercitava la propria sovranità su tale Isola.
Essendone ben stato privato prima da Napoleone, e poi dalla Gran Bretagna, continuò tuttavia ad essere riconosciuto come Governo in esilio.
Divenuta indipendente Malta, lo S.M.O.M. allacciò rapporti diplomatici con il nuovo Stato, divenendo così il primo Governo in esilio che non rivendica il rispettivo territorio.
Il Governo de La Valletta gli ha comunque restituito il Forte di Sant´Elmo, dove un Gran Maestro cadde quando i Turchi lo assediavano.
In linea di principio, uno Stato può riconoscere unilateralmente qualsiasi altra entità come soggetto di Diritto Internazionale, anche senza che questa la rivendichi.
Ciò avviene – per esempio – da parte della Francia per quanto riguarda il Québec.
I Templari di Monaco possono comunque avvalersi del servizio diplomatico del Principato, che é molto attivo ed efficiente, come prova il lavoro svolto dalla sua Ambasciata presso la Santa Sede: la quale si dimostra molto più intraprendente – specialmente per quanto riguarda le iniziative di carattere culturale – di quella francese.
Non si può però escludere che il nostro Ordine possa emulare quello di Malta:
il livello dei personaggi di cui si occupa lo Osservatore Romano risulta infatti notevole, per competenza e per prestigio.
Non ci riferiamo, naturalmente, a noi stessi, ma consideriamo un onore il fatto di essere accomunati con loro.
Vorremmo in conclusione accennare brevemente ai motivi per i quali abbiamo accettato di fare parte di questo Ordine, come pure di rivestire in esso una carica.
In due ambiti, si rende oggi necessario ricercare una supplenza agli Stati nazionali: sul piano materiale, occorre provvedere ai crescenti bisogni della società, mentre sul piano spirituale si deve offrire un riferimento istituzionale a chi non si riconosce ormai più in questi Stati; sia in quanto ritiene di appartenere ad una diversa identità culturale, sia perché è convinto che ogni Autorità debba essere esercitata in base ad una ispirazione proveniente dalla Trascendenza.
Se la Santa Sede apprezza il nostro impegno in questo senso, ciò non è tanto motivo di autocompiacimento quanto incoraggiamento ad uno sforzo ulteriore.
Non nobis, Domine, sed Nomini Tuo da gloriam!

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Mario Castellano  13/12/2022
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