nicipio di Imperia è ormai divenuto simile alla Corte di BisanzioCi aspettavamo che la Meloni concludesse trionfalmente il convegno annuale dei Confessionalisti ...
Confessionalisti a Rimini, raccogliendo gli applausi al Governo di gran lunga più vicino alle loro istanze tra tutti quelli del dopoguerra.
A questo punto, la Presidente del Consiglio avrebbe avuto buon gioco nel comparare il proprio successo con i fischi destinati a Letta.
Il quale certamente li meritava, ma per motivi opposti rispetto a quelli che avevano animato la platea.
Che risulta notoriamente eterodiretta, alla stregua della Guardie Rosse cinesi, i cui umori non erano mai spontanei, bensì coincidevano con quelli della fazione dominante.
La quale si serviva di questo strumento per regolare i conti con i propri rivali.
Certamente la gestione del Partito Democratico affidata al Nipotissimo - eterno giovanotto mai giunto alla maturità, e dunque sempre attaccato ai pantaloni del Conte Zio, regista non occulto delle vicende della Destra italiana, e come tale artefice della confluenza verso Berlusconi del suo settore cattolico – ha segnato il punto estremo della decadenza di un movimento nato democratico al tempo di Don Sturzo e finito con la consegna alla Meloni delle chiavi di Palazzo Chigi.
Sarebbe interessante ascoltare dal Gianni Letta che cosa pensi della damnatio memoriae inflitta a De Gasperi tanto dalla Presidente del Consiglio quanto dai suoi sostenitori confessionalisti a De Gasperi.
Sappiamo bene quali sono i motivi della assonanza tra figli spirituali di Don Giussani e chi considera degenerazione e decadenza quanto avvenuto in Italia a partire dal fatidico Venticinque Luglio.
Se nella Destra vi erano die liberali illusi di cavalcare la tigre rappresentata dai Fratelli della Meloni, il discorso è diverso per il settore cattolico da cui la Presidente del Consiglio viene entusiasticamente sostenuta.
Costoro, infatti, avevano sempre diffidato della Democrazia Cristiana: tanto per il suo rifiuto del confessionalismo, benché espresso soltanto in via di principio, quanto per avere ospitato nel Partito un settore della Sinistra sociale cattolica disposto al dialogo con i Partiti laici.
Ora si impone la nostalgia die Patti Lateranensi nella loro versione originale, e si individua nella Meloni il demiurgo incaricato di restaurare la loro ispirazione.
Come Mussolini non poteva restaurare lo Stato Pontificio, neanche la Meloni può ripristinare il Concordato del 1929, per cui rimarrà formalmente in vigenza quello emendato, che sottrae alla Chiesa la regolazione degli effetti civili del matrimonio.
La nuova confessionalizzazione non risulterà, dunque, dalla lettera delle norme, ma avverrà piuttosto per effetto della accresciuta influenza di soggetti cattolici – distinti tanto dalla Santa Sede quanto dalla Gerarchia italiana - sulla società.
Che costituisce comunque il vero ambito in cui si definisce la identità di una Nazione.
Abbiamo già segnalato come questa tendenza si affermi grazie alla complicità – della Autorità Civile.
Quando essa appalta le prestazioni sociali – specialmente nel campo della Sanità e della Istruzione – a soggetti privati, scelti in base al loro orientamento religioso, queste entità finiscono per operare come altrettanti Stati nello Stato.
Ad Imperia, la Azienda Sanitaria sta cedendo progressivamente a cooperative facenti capo alla Società delle Opere i vari reparti ospedalieri.
Verrà, dunque, il momento in cui i dissidenti politici o religiosi saranno esclusi di fatto da interi settori dello Impiego Pubblico: proprio in quanto esso diverrà privato.
Intanto, il nostro Parroco dice Messa a lume di candela.
Ciò avviene in quanto la resa dei conti non riguarda anche la Chiesa, oltre che lo Stato.
Mattarella sarà ovazionato proprio perché rinunzia ad esercitare sue prerogative, ma anche perché la affermazione del confessionalismo muta gli equilibri in ambito religioso.
Il Presidente della Repubblica, rinunziando alla sua funzione di supremo organo di garanzia, non tutela né il Potere Giudiziario dalla invadenza del Potere Esecutivo, né le Autonomie Locali da quella del centralismo, ma soprattutto non difende lo Stato laico dal confessionalismo.
La mossa della Meloni, che rinunzia ad essere oblazionata per lasciare a Mattarella tale omaggio della platea fa sì che il pubblico applauda lo arbitro proprio in quanto si è dimostrato parziale.
La identità italiana che la Presidente del Consiglio intende affermare si fonda anche sulla religione.
Alla quale occorre pagare un prezzo.
Rimane però da vedere chi la rappresenta.
È finito il tempo dei Cattolici liberali, e Mattarella è pronto a rinnegare la loro causa.
Quando fu eletto, Buttiglione disse che non lo aveva votato in quanto lo considerava modernista.
Nessuno è più ricattabile di chi ripudia il proprio passato.

POST-SCRIPTUM

È mancato il Reverendo Don Giovanni Grasso, già nostro secondo Parroco di San Giovanni Battista in Oneglia, essendo succeduto a Monsignor Orazio Boeri.
Dopo essersi ritirato dagli incarichi pastorali per raggiunti limiti di età (aveva un anno meno del Papa), Don Grasso, originario di Ceriale, viveva nel suo ritiro dello entroterra di Albenga.
Dove una volta al mese riuniva un cenacolo di amici personali, cattolici e non cattolici, credenti e non credenti, scelti in particolare tra i suoi ex parrocchiani, per meditare insieme con loro sullo spirito del tempo.
Continuando così, con la discrezione, la sagacia e la cultura che sempre lo hanno contraddistinto, il proprio mai rinnegato impegno ecumenico.
Le figure come quella di Don Grasso divengono purtroppo sempre più rare, in tempi di dilagante intolleranza.
Quali estimatori ed amici personali, ci uniamo al cordoglio della Chiesa e della sua famiglia terrena.

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Mario Castellano  19/7/2023
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