Il Professor Lucio Colletti, il quale giustamente ed acutamente rileva come la strategia della Opposizione imperiese risulti perdente...
Il Professor Lucio Colletti, il quale giustamente ed acutamente rileva come la strategia della Opposizione imperiese risulti perdente in quanto basata sulla personalizzazione della battaglia politica, incentrata sui difetti anche caratteriali propri della figura del Sindaco, ricorda quei Medici dotati di ottimo intuito, diagnostico che sanno cogliere al volo i sintomi della malattia, ma non sono in grado di individuarne ed eliminarne le cause. Per spiegare le vere ragioni di quanto sta succedendo, ricorreremo, essendo ormai uomini di lunghi ricordi, alla rievocazione di un aneddoto risalente a molti anni or sono. Nella imminenza delle Politiche, un tesserato della Sinistra, di ufficio dipendente della Autostrada (notorio covo di dinamitardi), riempii le valli di manifesti di fattura artigianale - così da suscitare negli ingenui la impressione della iniziativa spontanea di un cittadino indignato - con su scritto “Settanta Milioni per una campagna elettorale”. Tale, secondo l’estensore del testo, era la cifra spesa per la circostanza dall’Onorevole Manfredi. Che in realtà dovette sborsare molto di più, ma ciò non configura di per sé alcuna violazione ella Legge, e nemmeno una scorrettezza. Salvo, naturalmente, che quanto viene speso abbia provenienza illecita. Questo, però, deve essere provato, e nella circostanza non fu provato. Ora la Minoranza afferma di ritenere scandaloso che una futura familiare del Sindaco sia stata assunta dal Comune. Ciò costituirebbe un illecito qualora si dimostrassero delle irregolarità nel concorso. Anche i familiari di certi dirigenti ex comunisti occupano posizioni di rilievo alla RAI. Non potendo provare che la procedura per la loro assunzione sia stata viziata da irregolarità, possiamo soltanto riconoscere gli indubbi meriti culturali di queste persone. Veniamo dunque alla origine dell’errore compiuto dalla Sinistra, che il Professor Colletti non potrà mai trovare fino a quando si ostinerà ad ignorare la stessa esistenza di una malattia chiamata Partito Trasversale. Che trae origine dalla esistenza di interessi economici condivisi con la parte politica opposta. Attaccando Manfredi su di una questione infondata, si deviava la attenzione dalla stessa esistenza del Partito della Selvaggina. Oggi, analogamente, la Opposizione - criticando Scajola con argomenti inconsistenti - mira a costituirsi un alibi, tale da nascondere il fatto che non fa il suo mestiere. Non lo fa per tre fondamentali ragioni: la prima è costituita dalla circostanza che ha degli interessi comuni con la Maggioranza; la seconda consiste nel non saper esprimere una vera proposta programmatica, né tanto meno una cultura politica alternativa; la terza è la incapacità di coagulare interno a sé il consenso degli elettori. Per cui i dirigenti della nostra Sinistra assomigliano a quegli antifascisti che durante il Ventennio si dedicavano a raccontare barzellette sul Duce, con le quali sfogavano la loro incapacità non soltanto di abbatterlo, ma anche di menomare la sua sostanziale approvazione da parte degli Italiani. Che rendeva stabile il Regime. Quando anche le critiche rivolte a Scajola fossero vere, ciò non porrebbe rimedio alla inettitudine della Opposizione, che non risulta capace di conquistare la egemonia, e comunque neanche ci prova. Vediamo separatamente i tre punti che abbiamo indicato. Se il Sindaco rappresenta il Male Assoluto, chi si presta a collaborare con lui dovrebbe essere bollato come il peggior traditore. Come sono lontani i tempi in cui il Partito affiggeva dei manifesti con scritto: “Qui vicino abita un crumiro della Agnesi”! I peggiori crumiri sono coloro che ne hanno incoraggiato la chiusura, sperando in una speculazione edilizia: che comunque è mancata. Un dirigente democratico è stato nominato dal Bassotto a ricoprire una carica importante in una Azienda Pubblica. Se lo ha fatto col consenso del Partito, ciò significa che i Democratici non fanno opposizione. Se lo ha fatto senza autorizzazione, questo dirigente dovrebbe essere sottoposto a procedimento disciplinare. Non si è peraltro deferito alla Commissione Centrale di Controllo neanche colui che aveva invitato pubblicamente gli iscritti a votare per il Sindaco uscente. Se veramente siamo impegnati in una lotta mortale, dovremmo fucilare i traditori. Quanto alla proposta programmatica, occorrerebbe elaborare una diversa idea della Città. Il Sindaco ha costruito la pista ciclabile facendo credere a tutti – cominciando dai ristoratori – che essa avrebbe attratto fiumi di turisti. La stagione è risultata invece deludente. Non rimane allora che fare di Imperia un centro culturale, approfittando dalla sua attrattiva storica ed artistica, oltre che dalla collocazione in un luogo di incontro di civiltà diverse quale è il Ponente Ligure. Proviamo a fare della Città un cenacolo di intellettuali e di artisti, seguendo l’esempio di Saint Paul de Vence. Verrà poca gente, ma chi arriverà tra noi sceglierà forse Imperia come seconda patria. Lo fece Grock, possono farlo anche altri. Vi è poi la mancanza di cultura amministrativa. Quando il Consiglio Comunale era composto da poveri professionisti di provincia, vi era tra loro chi aveva la pazienza e l’umiltà necessaria per spulciare una ad una le Delibere. Si tratta di un lavoro paziente ed ingrato – che noi abbiamo insegnato ai poveri Indios semianalfabeti del Paese di adozione – ma è il solo modo possibile per fare buona Amministrazione. Che non si fa invece andando in cerca di titoli di stampa. Specialmente se riguardano questioni farlocche, come la asserita incompatibilità del Sindaco. Che non c’è, come si può desumere valutando il precedente di Bucci: nel quale la incompatibilità risultava quanto meno sostenibile. Di questo abbiamo scritto abbondantemente. Come anche abbiamo scritto del fatto che il Sindaco e la Giunta, chiedendo un anticipo di Tesoreria per completare in tempo la famosa ciclabile, hanno rivelato la esistenza non già di un temporaneo ammanco di Cassa, bensì di un ammanco nella Competenza. Il che li obbliga, in base alla Legge, a richiedere al Consiglio la approvazione di una Nota di Variazione al Bilancio Preventivo. Indicando anche le entrate necessarie per coprire le nuove spese. Questi soldi li porterà verosimilmente la Befana: sì, la Befana della Garbatella. Sempre che la consorteria bassotta aderisca al suo Partito. Su questo punto, che riguarda gli interessi di tutti i Cittadini, la Opposizione dovrebbe farsi sentire. Se non lo fa, è perché tra i brillanti giovanotti mandati in Comune non se ne trova una che sappia leggere il Bilancio. Invece di fare i Consiglieri, costoro dovrebbero andare a pescare. Rimane, dulcis in fundo, la ricerca della egemonia. I nipotini di Gramsci non hanno naturalmente la minima idea di che cosa sia. Da gente che non sa fare quanto risulta alla portata dell’ultimo Consigliere dell’Ultimo Comune d’Italia, non si può certo pretendere una simile cultura politica. Si tratta della capacità di rappresentare gli interessi generali, e solo quelli della propria nonna. Proviamo comunque a spiegare il concetto con un esempio cosiddetto terra terra. Provate ad andare da un ristoratore albanese (quelli italiani sono una specie in via di estinzione, ma gli Schipetari hanno già perso la cittadinanza), e fategli notare che i turisti non sono arrivati (di questo si è già accorto da solo), ma in compenso aumenterà la tassa sulla spazzatura. Il buco nel Bilancio bisogna pure riempirlo in qualche modo. La moglie di Ronchey scrisse, riferendosi ai giovani di Sinistra della nuova generazione, Figlioli miei, marxisti immaginari. Quelli di Imperia non sono neanche immaginari. Dopo il Sessantotto, abbondarono i velleitari: adesso è venuto il momento degli analfabeti.