Un caro amico ci ha regalato una raccolta degli scritti dedicati da Norberto Bobbio ...
Un caro amico ci ha regalato una raccolta degli scritti dedicati da Norberto Bobbio al fenomeno Berlusconi quando esso cominciava a manifestarsi.
Tra le tante osservazioni acute del filosofo, che a distanza di decenni non hanno perduto assolutamente nulla della loro attualità, una in particolare ci ha colpito, soprattutto in quanto sembra descrivere il nostro presente: quella relativa alla proliferazione dei cosiddetti Partiti Personali.
Alcuni dei quali hanno avuto durata effimera, mentre altri – a cominciare dal più grande di tutti, cioè Forza Italia – sono sopravvissuti.
Partito Personale, annotava Bobbio, è una contraddizione in termini, in quanto una sola persona non può in alcun caso prescindere dal proprio seguito.
Se dunque non riesce a raccoglierlo, si assiste al tentativo fallito di creare una nuova forza politica.
Che cosa si può dire invece dei Partiti Personali che riescono a sopravvivere allo spazio di tempo di un mattino?
Per rispondere, occorre dare un’occhiata alla composizione del nostro Parlamento, dove siedono attualmente i rappresentanti di due di questi soggetti.
Ci riferiamo ai raggruppamenti guidati rispettivamente da Renzi e da Calenda: i quali non riescono ad unificarsi, non potendo stare due polli nello stesso gallinaio, ma hanno in comune la partenogenesi dal Partito Democratico.
A questo punto, posto che il soggetto guidato dalla Schlein non esprime né una ideologia, né un programma, né una base sociale di riferimento, per non parlare del rinnegamento di tutte le storie politiche che a suo tempo vi erano confluite, risulta ancora più difficile cercare traccia di tutto questo nel seguito del “Rottamatore” ed in quello dell’ex Ministro ed ex candidato a Sindaco di Roma.
Dal nulla non può sorgere nulla: salvo, naturalmente, che Dio compia un atto creativo.
Al principio del mondo, racconta la Bibbia, Dio disse: Fiat Lux, et Lux fuit”.
In mancanza di tale Principio, ci troviamo ancora immersi nelle tenebre.
Né i due Dioscuri della dissidenza democratica sembrano preoccuparsi minimamente di darci – o quanto meno di dare a sé stessi – una illuminazione.
Essi girano tuttavia per l’Italia reclutando e rincuorando i propri seguaci.
I quali si sono distaccati a suo tempo da Letta perché – secondo loro – era troppo di Sinistra.
La nuova Segretaria avrebbe in seguito accentuato tale pericolosa deriva, il che ha causato nuove fuoriuscite.
L’ultima delle quali riguarda la Liguria.
Dove Calenda è piombato per benedire la collocazione del rigassificatore nella nostra Regione.
Lasciamo agli esperti la valutazione sulla necessità di questo impianto.
Se però si giunge alla conclusione che ne abbiamo bisogno, bisogna pur metterlo da qualche parte.
I criteri seguiti per scegliere la localizzazione possono essere due: o quello del minore impatto ambientale, oppure l’esistenza di una infrastruttura già esistente, che rende meno costosa la sua realizzazione.
Pare che proprio per questo ci si orienti a scegliere Vado Ligure.
Non vediamo però per quale motivo Calenda abbia assunto, senza neppure essere nominato dall’interessata, il ruolo di Difensore d’Ufficio della Meloni, e non lasci alla Presidente del Consiglio l’ingrato compito di spiegare i motivi della propria scelta ai malcapitati residenti.
I quali, naturalmente, non sono d’accordo, come non erano d’accordo gli abitanti di Piombino.
Né possono esserlo tutti gli altri residenti sulle coste della Penisola.
Il motivo per cui Calenda si sta spendendo per tale causa è probabilmente gli stessi per cui – come quegli attori che litigano col capocomico e formano una propria compagni di giro – ha deciso di mettersi in proprio.
Anche D’Alema guida un partitino, benché molto più piccolo.
Egli ha infatti intrapreso la carriera del “brasseur d’affaires”.
Di Maio e Minniti si sono ugualmente dedicati a questa professione, ma il primo conta su di un incarico ufficiale, mentre il secondo ha più modestamente costituito un Centro – Studi.
Supponiamo che Calenda sia stato investito del compito di piazzare il rigassificatore: il fatto di trovarsi alla guida di un proprio “rassemblement” gli è di aiuto.
Altra cosa è un medico che accorre al capezzale del paziente recando con sé la valigetta dei farmaci e degli strumenti chirurgici, altra cosa è il Direttore di una clinica privata.
Il seguito ligure di Calenda – uscito, guarda caso, dalla Casa Madre proprio mentre scoppiava la grana di Vado Ligure – si presta ottimamente come “task force” incaricata di contrastare gli ex Compagni: i quali seguono viceversa la loro leader nelle scelte ambientaliste più radicali.
La Schlein ha difeso con successo dall’abbattimento l’orsa assassina del Trentino.
Non paga di averle evitato la pena capitale, voleva anche salvarla dalla detenzione in un apposito Parco.
Figuriamoci che cosa combinerà dalle nostre parti.
Salvo, naturalmente, che ritenga gli animali più importanti di noi.
Calenda ha già pronto lo slogan: il rigassificatore è di Sinistra: anzi “de Sinistra”, visto che il personaggio – pur essendo privo di barba - milita in questa fazione dell’Urbe.
Basta infatti che una causa venga patrocinata da un esponente della Sinistra perché tale qualifica le venga trasmessa per osmosi.
I Verdi, guidati un tempo da tale Pecoraro Scanio, noto per avere acquistato i terreni in seguito destinati ad ospitare i parchi eolici, avranno forse qualcosa da ridire.
Risalendo nel tempo, anche il ripopolamento dei boschi della Liguria con selvaggina proveniente dai Balcani – ancorché sconsigliato dai veterinari e dagli specialisti in Scienze Forestali – venne
considerato “di Sinistra”.
Per il semplice fatto che gli importatori appartenevano a questa fazione.
Si toccò l’estremo quando Cesare Battisti, essendosi dedicato a rapinare i tabaccai, si giustificava nel nome del valore “progressista” di tale pratica criminale.
Semplicemente in quanto vi si dedicava lui, che era “di Sinistra”, anzi ne costituiva l’Avanguardia: al punto che aveva costituito una propria formazione politico – militare.
Ci fu un tempo in cui si rubava per sostentare il Partito.
Ora si è giunti a costituire un Partito per sostentare sé stessi.
In comparazione con gli attuali dirigenti della “Sinistra”, Primo Greganti assume la dimensione morale di un Silvio Pellico, o di quei martiri che sopportarono il carcere pur di non tradire la Causa.
Greganti venne infatti portato ad esempio ai militanti comunisti perché stette zitto.
I Socialisti ed i Democristiani facevano invece a gara nel deferirsi l’un l’altro.
Ecco dove ci ha pertanto la proliferazione dei Partiti Personali: alla creazione di tante compagnie di ventura che mirano al controllo del territorio per lucrare sul suo sfruttamento.
Pare che questo succeda in Ucraina con alcuni eserciti privati: che non si limitano a saccheggiare, bensì mettono a coltura le terre conquistate.
Il Medio Evo è già ritornato.

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Mario Castellano  13/9/2023
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