Il Vicepresidente del Consiglio italiano – presentando a Pontida la Signora Marine Le Pen – ha auspicato ...
Il Vicepresidente del Consiglio italiano – presentando a Pontida la Signora Marine Le Pen – ha auspicato, ed anzi sollecitato i Francesi a sostituire il Presidente Macron con questa dirigente dell’estrema Destra. I cui camerati italiani invocano, per giustificare tale presa di posizione, le critiche rivolte nei giorni scorsi al nostro Governo dal Ministro dell’Interno di Parigi. Ciò rientra però nella normalità dei rapporti tra gli Stati, mentre non vi rientra affatto l’auspicio che l’Esecutivo di un Paese amico e alleato venga rovesciato. La risposta della Francia non si è fatta attendere, con la militarizzazione del confine di Ventimiglia, preludio – secondo quanto ci informano fonti qualificate – di ulteriori misure restrittive del traffico frontaliero. Il Sindaco De Muro, espressione di un ambiente burocratico e poliziesco meridionale, naturalmente portato ad assecondare la politica salviniana dei “Cannoni a Ventimiglia” in quanto ha tutto da guadagnare da un aumento della tensione con la Francia, vedrà presto realizzato l’auspicio – formulato anch’esso a Pontida – della fine dell’Europa di Schengen. La sostituzione etnica dei Liguri, che hanno sempre auspicato un superamento delle divisioni tra Italia e Francia, con persone di altra origine (quale è tra gli altri il Signore laziale insediato nel Municipio di Imperia) era finalizzata a produrre simili effetti. Come sembrano lontani i tempi in cui i Leghisti, all’epoca ancora separatisti, progettavano la deportazione degli odiati “Terroni”! Ora, per una curiosa nemesi storica, i dirigenti del Carroccio inseguono i loro voti: o stipulando accordi elettorali con le cosiddette “ ’ndrine”, o addirittura ospitando i loro esponenti nelle liste elettorali. Il Musulmano ha ormai sostituito il Meridionale come oggetto dell’odio etnico, ma la xenofobia si estende anche ai popoli vicini. Di qui la diffidenza di De Muro nei riguardi di Schengen. Il Sindaco, pur essendo nato sul confine, non ha ancora capito che la nostra è una identità di transizione: quella cui si ispira la Meloni è invece per sua natura centralista, in quanto coincide con il radicamento romanesco della Presidente del Consiglio. La quale tende ad esportare il suo modello reazionario, a costo di aprire un contenzioso con i Paesi amici e alleati. Se questo tentativo dovesse riuscire, ne deriverebbe la destabilizzazione di diverse Nazioni che compongono l’Unione Europea. In Spagna, lo sforzo diretto a sostituire il Governo di Sinistra di Sanchez con un Esecutivo condizionato dall’estrema Destra di Abascal è fallito. Qualora il tribuno neofranchista si fosse insediato alla guida dello Stato, avrebbe tentato di abrogare gli Statuti di Autonomia della Catalogna e del Paese Basco. Che sono posti – nella gerarchia delle fonti del Diritto – allo stesso livello della Costituzione: tanto che il Re, nel momento di assumere la sua carica, deve giurare di rispettarli. L’unico caso in cui la Spagna rischierebbe un’altra guerra civile, coinciderebbe proprio con la cancellazione della Generalità e del “Fuero”. Era dunque logico che gli Spagnoli respingessero tanto il tentativo grossolano di ingerenza nei loro affari interni compiuto dalla Meloni, quanto la prospettiva di sconvolgere gli equilibri istituzionali. Se la Catalogna ed il Paese Basco venissero privati del loro attuale “status” giuridico, anche i più tiepidi tra gli autonomisti si convertirebbero alla causa dell’Indipendenza, e non sarebbe più possibile impedire la secessione. Un rischio analogo lo corre la Francia nel caso la Le Pen andasse all’Eliseo. La Signora, parlando a Pontida, ha sorvolato pudicamente sulle sue intenzioni ostili nei confronti dei Musulmani, ma Salvini l’ha scavalcata a Destra esponendo la propria personale versione del Principio di Eguaglianza: che – a suo dire – riguarda tutte le religioni, con l’eccezione di quella islamica. Se i Musulmani voglio essere equiparati agli altri cittadini, essi devono – secondo il “Capitano” – abrogare quegli aspetti della loro Dottrina che discriminano le donne. Applicando per analogia questo criterio ai Cattolici, Salvini dovrebbe costringere la Chiesa ad ammettere al Sacerdozio le persone di sesso femminile. La Costituzione, nell’affermare la libertà di culto, ne esclude soltanto chi lo pratica ledendo l’Ordine Pubblico e il Buon Costume. Nessuno Stato di Diritto ha mai considerato la religione islamica contraria per sua natura a tali principi. Poiché la Le Pen la pensa come Salvini, le Città della Francia – qualora costei divenisse Presidente - si trasformerebbero tutte in altrettante Beirut durante la guerra civile libanese. Tanto basta per considerare pericoloso il contagio trasmesso oltre i confini dal regime instaurato a Roma. Molto prima che la Meloni espugnasse Palazzo Chigi, ammonimmo i nostri amici di Nizza sul pericolo di avere il Terzo Mondo a Ponte San Luigi: che dista solo trenta chilometri da Piazza Massena. Essendosi svegliati lunedì scorso con l’improvvisa consapevolezza di tale minaccia, i nostri cugini francesi mandano la “Armée” a presidiare i valichi, e fanno benissimo: più che gli immigrati africani, essi temono evidentemente gli emissari dell’estremismo di Destra provenienti da Roma. Nei cui dintorni si trova anche l’amena cittadina di Frascati.