La più diffusa radio cattolica italiana sta svolgendo una campagna volta ad ottenere dall’Autorità Ecclesiastica ...
La più diffusa radio cattolica italiana sta svolgendo una campagna volta ad ottenere dall’Autorità Ecclesiastica la riapertura del caso – risalente al 1944, nel pieno dell’occupazione nazista dell’Italia Settentrionale – delle Ghiare di Bonate.
In questa località della Bergamasca, una bambina di nome Adelaide Roncalli, lontana parente del futuro Papa, sostenne che le appariva la Madonna.
Poiché si riuniva intorno a lei una moltitudine crescente di persone, l’allora Vescovo di Bergamo, uomo molto stimato per Carità e Dottrina, aprì una inchiesta, di cui venne incaricata una apposita Commissione Diocesana.
Messa a confronto con i prelati che la componevano, Adelaide Roncalli confessò – mettendolo per iscritto anche davanti ad un Notaio – di avere mentito.
Il caso venne considerato chiuso, né la Santa Sede volle mai riaprirlo, rimettendosi alla decisione assunta dall’Ordinario del luogo.
Se vale il principio in base al quale “Roma locuta, clausa clausa est”, esso vige a maggior ragione quando Roma non ritiene nemmeno di pronunziarsi.
Soltanto poche persone continuarono, in tutto questo tempo, a frequentare il luogo delle asserite Apparizioni.
Ora però si sostiene che Adelaide Roncalli – in seguito fattasi suora, e poi defunta – sia stata costretta a smentirsi avendo subito delle torture psicologiche, inflitte da un Sacerdote di cui viene prudenzialmente taciuto il nome, venendo indicato dai radio predicatori con il curioso appellativo di “Don X”.
Simili affermazioni risultano diffamatorie non soltanto della memoria di questo Prelato, che a Bergamo può essere facilmente identificato, ma anche di quella del Vescovo del tempo.
Il quale non avrebbe inflitto personalmente le torture, ma comunque avrebbe cinicamente approfittato del loro risultato per suffragare la tesi ufficiale: secondo cui non c’era stato nessun fenomeno soprannaturale.
Si mira presumibilmente – “per fas et nefast”, come si dice in latino - a munire l’Italia di una propria Medjugorje, forse temendo difficoltà nella circolazione dei pellegrini da uno Stato all’altro.
Anche la Vergine dell’Erzegovina si sarebbe espressa sull’argomento, lamentando che nel nostro Paese era stata “respinta”.
Questo termine si usa anche per chi risulta bocciato, come per l’appunto avvenne per Adelaide Roncalli.
La Chiesa ha deciso di lasciare i fedeli liberi di credere o meno nelle Apparizioni di Medjugorje, considerando però positivo il fatto che il fenomeno abbia ravvivato la Fede, con numerose conversioni e con una ripresa nella frequenza del culto.
I “Medjugorjani” si sono però organizzati dovunque, essendo uniti nella convinzione della assoluta veridicità di quanto asserito dai Veggenti.
I quali riferiscono puntualmente dei messaggi piuttosto generici, in genere attinenti alla necessità della orazione e della penitenza.
La loro esegesi va però ben oltre tali affermazioni, condivisibili da tutti i credenti, fino ad includere una interpretazione soggettiva del Magistero della Chiesa.
La Madonna, in particolare, avrebbe deplorato, in una circostanza, la diffusione del “Modernismo”.
Che cosa si dovesse intendere con tale termine, lo stabilì Pio X con la sua Enciclica “Pascendi” del 1907.
In seguito, però, molte delle tesi allora formalmente condannate sono state nuovamente espresse in ambito ecclesiastico, insieme con altre presumibilmente ancora più eretiche.
Nel tempo in cui Ratzinger fu Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, cioè del già Sant’Offizio, venne pronunziata - per quanto l’allora Cardinale tedesco fosse circondato da una fama di severissimo censore - una sola condanna formale.
Che colpì un frate dello Sri Lanka, il quale aveva esposto tesi dichiaratamente sincretiste.
Ora – per disposizione di Bergoglio - il compito della Congregazione è cambiato: da organo censorio, essa si è trasformata in un soggetto incaricato di difendere la libertà di indagine scientifica e di opinione nella Chiesa.
Di tale libertà, i “Medjugorjani” sono paradossalmente i primi a godere.
Essi però – usando i loro mezzi di comunicazione – scomunicano a propria volta quanti non condividono le loro posizioni.
Finendo così per costituire una sorta di Chiesa nella Chiesa.
La quale – come avviene per gli Stati nello Stato – tende naturalmente ad accrescersi ed a rafforzarsi, al fine di resistere a vere o presunte persecuzioni.
Quando il numero e l’influenza di simili soggetti supera un certo limite – come avviene con le Mafie, non soltanto nell’Italia Meridionale – si produce il fenomeno chiamato dai giuristi del “deperimento dello Stato”.
Che consiste nella sopravvenuta incapacità di esercitare la propria Autorità sui consociati.
Oggi rischiamo di assistere ad un analogo “deperimento della Chiesa”.
Le Apparizioni precedenti quella di Medjugorje, soprattutto Lourdes e Fatima, rafforzarono la sua Autorità, sia ribadendo alcuni dogmi, sia propiziando un grande numero di conversioni.
Allora, però, la Chiesa doveva resistere all’attacco prima del laicismo – soprattutto di segno massonico – e poi del Comunismo.
La funzione di Medjugorje non fu più - per così dire - difensiva, bensì offensiva.
Le popolazioni cattoliche della ex Jugoslavia miravano a rendersi indipendenti tanto dal potere comunista quanto dall’egemonia della Serbia.
La quale, essendo ormai in declino l’ideologia marxista, fondava il proprio potere su di un disegno panortodosso, simile a quello cui si è dedicata la Russia dopo la caduta dell’Unione Sovietica.
La “pulizia etnica” praticata da Milosevic si caratterizzò tanto come l’ultimo episodio della violenza ideologica quanto come la prima, cruenta, manifestazione della violenza etnica.
Un piccolo popolo, quale sono i cinquecentomila cattolici dell’Erzegovina, minoritari rispetto tanto ai Musulmani quanto agli Ortodossi, difendeva la sua identità ed il suo diritto all’autodeterminazione con i pochi, poveri mezzi di cui poteva disporre.
Può essere dunque che la Madonna sia giunta a soccorrerlo, oppure che gli stessi abitanti di quel Paese abbiano propiziato la sua presenza.
Dopo l’Indipendenza, le Apparizioni sono però continuate, mutando la loro funzione.
Prima, infatti, servivano per costituire uno Stato indipendente, mentre ora vengono utilizzate – soprattutto all’estero - per promuovere una Chiesa nella Chiesa.
Nel caso delle Ghiaie di Bonate, la Autorità Ecclesiastica ha escluso ogni intervento soprannaturale.
Di conseguenza, quanti ancora tentano di affermarlo, non difendono né la causa della Fede, né quella dell’autodeterminazione, che comunque riguarda unicamente la sfera temporale.
Costoro promuovono invece un fine di carattere sia scismatico – in quanto disobbediscono all’Autorità Ecclesiastica - sia eretico, affermando una tesi che tale Autorità ha formalmente condannato.
Tralasciamo il fatto che le asserite Apparizioni alle Ghiare di Bonate vennero strumentalizzate – non intendiamo insinuare che fossero state orchestrate – dai Repubblichini per puntellare il traballante regime collaborazionista di Salò.
L’attuale clima di riabilitazione del Fascismo potrebbe dunque avere influito sul “revival” di tale devozione.
Che si era affievolita tanto a causa della pronunzia della Diocesi quanto per via della sopraggiunta Liberazione.
Supponiamo, come tutto fa prevedere, che si costituisca nella Bergamasca – cioè, in una zona dove si era formato il nostro Cattolicesimo Sociale, le cui cooperative e leghe sindacali vennero duramente colpite dal nascente Fascismo – un nuovo centro di aggregazione del Tradizionalismo, per giunta animato da una tesi disapprovata dalla Chiesa.
In questo caso, la Gerarchia si troverebbe in una situazione ben più difficile rispetto a quella che dovette affrontare a suo tempo in Erzegovina.
Dove bastò assumere un atteggiamento agnostico sulla veridicità dei fenomeni presentati come soprannaturali.
La Chiesa può permettere che si denunzi un errore, anzi una asserita ingiustizia commessa dalla sua Autorità, e addirittura che tale Autorità venga tacciata di complicità nella persecuzione subita da una fedele innocente?
Essa finisce per trovarsi nella classica alternativa del Diavolo: è davvero il caso di dirlo.
Se infatti tollera tale comportamento, autorizza tacitamente lo scisma; se invece lo contrasta, rischia di aggravare la situazione.

Send Comments mail@yourwebsite.com Saturday, April 25, 2020

Mario Castellano  27/9/2023
Copyright ilblogdimario.com
All Rights Reserved