Illustre Dottor Di Segni, ...
Illustre Dottor Di Segni,
Premetto, come è doveroso, che mi sono schierato apertamente e senza riserve dalla parte di Israele, anche in quanto ritengo che gli atti disumani perpetrati nei giorni scorsi dai terroristi tendano a negare al Suo popolo il diritto all’esistenza ed il diritto all’autodeterminazione.
Questi diritti valgono per tutti, ed in quanto “simul stabunt, simul cadunt” sarebbero per tutti in pericolo qualora sciaguratamente i disegni dei nemici di Israele dovessero realizzarsi.
Detto questo, mi permetto di sottoporLe alcune considerazioni in merito a quanto emerso dalla manifestazione di solidarietà che si è svolta alcuni giorni or sono al Portico di Ottavia, alla quale non avrei mancato di partecipare se mi fossi trovato a Roma.
Ho ascoltato via radio con attenzione tutti i discorsi pronunziati in tale occasione, ed in particolare il Suo.
Inutile aggiungere che mi trovo completamente d’accordo con quanto Ella ha affermato.
Vi è però un punto sul quale vorrei richiamare la Sua cortese attenzione.
Ella ha ricordato come alcune stragi di Israeliti siano state perpetrate in Italia, al termine del periodo napoleonico, da parte dei Sanfedisti ed al grido di “Viva Maria!”
Si tratta della consegna che contraddistingueva questa parte politica e religiosa, che anche in me desta ricordi sgradevoli, tramandati attraverso la memoria familiare, in quanto veniva ugualmente impiegata nella persecuzione subita dai miei antenati liberali.
I quali furono anch’essi vittime di uccisioni, sia pure aventi dimensione individuale, mentre quelle subite dagli Israeliti ebbero ben maggiore gravità e rilevanza, dato il loro carattere collettivo ed indiscriminato.
Ella ha fatto bene a ricordare questi precedenti, non soltanto perché chi dimentica la Storia è condannato a riviverla, ma anche per un’altra ragione: gli eredi dei Sanfedisti, i soggetti che perpetuano la loro ispirazione ed i loro obiettivi non sono affatto estinti, e si trovano ancora tra noi.
La Signora Meloni ha ripudiato le sciagurate Leggi Razziali, ha condannato in modo inequivoco l’antisemitismo praticato dal Fascismo, e nei giorni scorsi ha riconosciuto la corresponsabilità dei suoi seguaci italiani nella razzia perpetrata esattamente ottanta anni fa ai danni della Comunità Israelitica di Roma dai nazisti tedeschi.
Conta però soprattutto il fatto che il Governo italiano sia schierato oggi a fianco di Israele.
Più della valutazione critica del passato, e più dei buoni propositi, contano i comportamenti concreti.
Ed è appunto sui loro comportamenti che si devono giudicare i responsabili della Cosa Pubblica.
Del Governo fa parte anche il Partito nel quale milita l’ex Ministro Lupi, anch’egli presente alla manifestazione, in cui ha preso la parola.
Mi permetto, in merito al discorso tenuto da questo uomo politico, di ricordare come Pio XI – pur avendo effettivamente pronunziato la frase da lui riferita (che però suonava esattamente – se ben ricordo – “Spiritualmente siamo tutti semiti”), non criticò mai le sciagurate “Leggi Razziali”.
Delle quali, al momento della loro abrogazione mediante Decreto Luogotenenziale, peraltro non immediatamente successiva alla instaurazione del Governo Badoglio, la Santa Sede richiese - nella persona di Padre Tacchi Venturi - il parziale mantenimento in vigore.
Che venne evitato grazie alle Autorità Alleate.
Se il Vaticano si fosse veramente opposto alla discriminazione degli Israeliti, avrebbe dovuto approvare incondizionatamente la totale soppressione di queste misure.
Schierarsi con Israele è bene, non altrettanto lo è dare della Storia una versione di comodo e non veritiera.
Il punto su cui vorrei tuttavia richiamare la Sua attenzione non è questo, ma riguarda i principi costitutivo del Movimento - cioè, “Comunione e Liberazione” – di cui l’Onorevole Lupi è tra i massimi esponenti.
Tralascio alcuni accenti antisemiti che si possono cogliere nella pubblicistica espressa da questa consorteria, e vado al dunque: essa si propone espressamente la costituzione di uno Stato confessionale.
Se tale intento dovesse venire conseguito, ne conseguirebbe automaticamente un qualche grado di discriminazione, di “diminutio capitis”, di inferiorità nei diritti – quanto meno nei diritti collettivi – che invece soltanto il permanere dello Stato laico garantisce a tutti, siano essi non credenti o diversamente credenti.
Questa è una ambiguità di cui ritengo – in quanto cattolico liberale – si debba chiedere conto all’Onorevole Lupi ed agli altri componenti del suo Movimento.
Esattamente come si è chiesto conto all’Onorevole Meloni dell’antisemitismo proprio del regime fascista.
Il problema non riguarda soltanto le componenti tradizionaliste e connessionaliste del mondo cattolico, ma tutto il suo insieme.
In Vaticano è attiva una “lobby” filopalestinese, che si identifica con il settore tradizionalista opposto a Bergoglio.
Non ho mancato di segnalare a chi di dovere quanti si incaricano di divulgare la sua propaganda, favorevole al terrorismo.
Mi riferisco anche a certi atti della Santa Sede.
Pio IX è stato beatificato.
Il processo canonico che ha condotto a tale dichiarazione comporta la più attenta valutazione dell’operato della persona cui viene concesso un simile onore.
Un apposito organo della Congregazione per le Cause dei Santi – detto popolarmente, ma non ufficialmente, “l’Avvocato del Diavolo” – ha il compito di ricercare ed esporre i motivi contrari.
Tralascio l’applicazione ai patrioti italiani della pena di morte, e ricordo che il Venti Settembre il Papa si rammaricò tanto della fine del Potere Temporale quanto dell’Emancipazione degli Israeliti, da lui denunziata come una ulteriore mancanza di rispetto verso la sua persona.
Il fatto che tali circostanze non siano state prese in considerazione nel processo canonico rivela che Pio IX è stato proclamato Beato anche in virtù di esse.
Si considera Mastai Ferretti “perseguitato a causa della Fede”.
Personalmente, non ritengo che essa comporti alcun atteggiamento antiebraico, anzi penso che tale postura sia incompatibile con i doveri di un cristiano.
Questo lo ha proclamato solennemente l’attuale Papa quando Ella lo ha ricevuto nella Sinagoga di Roma.
Se così stanno le cose, si poteva almeno affermare che Pio IX è Beato MALGRADO certe sue prese di posizione.
Magari ricorrendo, come si suole fare in questi casi, alla opportunità di collocarle nel loro “contesto storico”.
Anche l’obbligo di sterminare gli Amalechiti – che dovrebbe valere anche per i Cristiani, dal momento che la Bibbia è Parola di Dio anche per loro – è da considerare abrogato in base a tale ragionamento.
La differenza consiste nel fatto che gli Amalechiti non esistono più, mentre esistono ancora i fautori della laicità dello Stato.
Che i confessionalisti considerano loro nemici.
Come i fautori della restaurazione dello Stato pontificio considerano loro nemici i sostenitori dell’Unità Nazionale.
Su “Radio Maria” – la Madonna viene regolarmente invocata dai Sanfedisti e dai loro eredi – si può ascoltare tale Professoressa Pellicciari da Fabriano, che propugna il ritorno al Potere Temporale.
Senza chiarire se ciò comporti una nuova chiusura degli Israeliti nel Ghetto.
Su questo punto, nessuno ha chiesto alla illustre (?) studiosa di esprimersi.
Concludo queste brevi annotazioni con una considerazione tratta dalla mia esperienza di militante.
Quando si è aggrediti, non si possono scegliere i propri alleati.
Se si accettano come tali i postfascisti – e non sarò certo io a formulare una critica a questo riguardo – si devono inevitabilmente accogliere anche i cattolici confessionalisti.
L’alleanza non comporta però un “idem sentire”, né tanto meno può indurre ad evitare un chiarimento: sia sul passato, sia sugli obiettivi che si perseguono
Bene, dunque, Ella ha fatto a ricordare i misfatti dei Sanfedisti.
La prossima volta, però, sarebbe opportuno domandare all’Onorevole Lupi se sia d’accordo o meno con costoro.
Grato per l’attenzione e per l’eventuale cortese riscontro, rinnovo a Lei - come a tutta la Sua Comunità - l’espressione della mia fraterna solidarietà e porgo i più distinti ossequi.

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Mario Castellano  26/10/2023
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