I nostri concittadini assomigliano sempre più ai passeggeri del Titanic, intenti a ballare mentre la nave affonda.
Il compito svolto sul famoso transatlantico dall’orchestra di bordo è stato assunto in questo caso dai volonterosi iscritti alla Confcommercio, già precettati dal Presidente Lupi per la kermesse dell’Olio di Oliva.
A cui è stata anteposta una sorta di prova generale, rappresentata dalla festa di Halloween.
Ogni iscritto ha adempiuto puntualmente al precetto consistente nel munirsi di una adeguata dose di caramelle, cioccolatini ed altri dolciumi, da consegnare ai richiedenti.
I quali – per accrescere la dose riservata a ciascuno – si presentavano individualmente, anziché in gruppo: come avviene – a quanto possiamo desumere dai film di Hollywood – negli Stati Uniti.
La titolare del bar di piazza Maresca - vuoi al fine di risparmiare, vuoi per manifestare il proprio dissenso rispetto al gregge dei colleghi – ha concepito la malaugurata idea di offrire delle patatine fritte.
Ricevendo per tale motivo espressioni di biasimo, condite – in alcuni casi – perfino da maledizioni.
Questo atteggiamento riflette l’origine della celebrazione: i morti ci visitano soprattutto per ricordare i torti subiti da chi è ancora vivente, per cui l’esazione corrisponde al risarcimento loro dovuto.
Le diverse culture occidentali associano infatti gli ectoplasmi alle vendette e ad ogni sorta di spavento: fuori dall’Europa i fantasmi svolgono invece la funzione consistente nel consolare e soccorrere quanti si trovano ancora in questo mondo.
Nostro suocero venne ucciso con efferatezza nella faida di Niquiriche, la quale nel Paese di adozione ha assunto un valore paradigmatico: al punto che alcuni studiosi di Diritto Penale hanno soggiornato a lungo in questa località al fine di studiarla dal vivo.
Questa “consuetudo contra legem”, come la definisce la scienza giuridica, contribuisce tuttora a mantenere elevato il numero degli omicidi, che sono in media uno a settimana.
Le vittime vengono però sostituite rapidamente dai nuovi nati: mancando le statistiche statali, se ne può calcolare il numero in base ai Battesimi, che ammontano a circa centoventi al mese, e vengono dunque necessariamente celebrati in forma collettiva.
In tale circostanza, la Chiesa Parrocchiale si trasforma nel sostituto del reparto di Maternità: che comunque non esiste, essendo Niquiriche sprovvista di un ospedale.
Chi si ammala gravemente viene trasportato a Leòn con mezzi di fortuna: non esiste infatti nemmeno un servizio di autolettighe simile a quello che da noi viene svolto dalle cosiddette “Croci”.
I centoventi neonati battezzati costituiscono però soltanto una frazione del totale, rappresentato dai Cristiani e dai sincretisti: chi nasce invece in famiglie completamente fedeli religione tradizionale – come nostra moglie - non rientra nel computo.
I fantasmi, dato il numero crescente dei vivi, sono costretti ad un superlavoro.
Cui l’ectoplasma di nostro suocero si presta molto alacremente, a giudicare dalle sue continue apparizioni.
Dalle quali siamo stati inopinatamente esonerati: non sappiamo se in ragione della nostra origine, ovvero in quanto gli risultiamo indifferenti.
Egli, infatti, spaventa o conforta le persone cui appare in base alla antipatia o alla simpatia de esse suscitata.
Tra i popoli celtici, gli Irlandesi – inventori della festa di Halloween - furono gli ultimi a venire cristianizzati grazie a San Patrizio, il quale capitò fortunosamente tra costoro essendo stato rapito dai pirati: segno che all’origine del loro tenace cattolicesimo vi fu una impresa criminale.
La sopravvivenza dei culti pagani, sia pure trasformati dal sincretismo, risulta comunque più forte che altrove nell’Isola detta “dei Santi”: i Celtici, essendo portati agli eccessi, o sono completamente mascalzoni o per l’appunto raggiungono la perfezione.
Su tutto ciò, abbiamo interrogato diversi bambini, travestiti con delle “mises” in apparenza molto costose.
Nessuno ha saputo dirci nulla né sull’origine, né sul significato della ricorrenza.
Perfino il Natale viene ormai spesso completamente dissociato dal suo senso religioso.
Lo prova il fatto che lo si festeggia in molti casi dal punto di vista gastronomico ad opera di soggetti che non vanno in Chiesa neanche in tale circostanza.
Per non parlare delle feste dette pateticamente “di precetto”, nelle quali però il precetto non viene rispettato.
Salvo che da una minoranza sempre più esigua, composta da alcuni irriducibili, oltre che naturalmente dagli anziani.
I quali sono però più soggetti dei giovani alla mortalità.
Stupisce dunque constatare come l’obbligo di solennizzare una festa religiosa di altra fede venga scrupolosamente osservato, non solo dai bambini, attratti dai dolciumi, bensì anche dagli adulti: ugualmente ignari del suo significato, ma tutti rigorosamente vestiti con l’uniforme di ordinanza.
Comprensiva delle corna in testa.
Qualche malevolo ha insinuato che molti desiderassero informare il prossimo delle loro vicende private.
Fino ad ora, le corna venivano orgogliosamente esibite da alcuni Leghisti – sempre gli stessi, trattandosi di un privilegio riservato ai militanti più entusiasti – in occasione di ogni raduno di Pontida.
Uno di costoro viene da Ceriana, e gode dell’unanime stima dei compaesani, anche di quanti non condividono le sue scelte politiche.
Ci è stato detto che costui è coniugato con una Signora molto virtuosa, la quale sopporta stoicamente l’insinuazione insita nell’abbigliamento del marito.
Gli Imperiesi festeggiano invece una ricorrenza religiosa propria di una fede neanche rappresentata tra noi: è come se gli abitanti della Mecca – dove agli infedeli è perfino vietato l’accesso – andassero tutti in processione il Venerdì Santo.
Senza peraltro conoscere il motivo di tale pratica.
Se ciò avvenisse, significherebbe che l’identità religiosa dei concittadini di Maometto sarebbe venuta meno.
Con nostro grande sollievo, dato che temiamo l’islamizzazione.
Si sta ricordando – a proposito delle turpi manifestazioni di antisemitismo suscitate anche tra certi cristiani dalle stragi commesse dagli islamisti – il sentimento di odio verso sé stessi concepito da un crescente numero di Occidentali.
Se abbattere le statue di Colombo significa che tale sentimento induce a riconsiderare criticamente le vicende storiche, l’apparente conversione in massa al paganesimo – manifestata dalla pratica dei suoi culti – è invece segno dell’abbandono della religione avita.
Si può considerare Colombo un cattivo cristiano, ma proprio per questo si dovrebbe salvare il salvabile di tale fede.
Se ci si converte, la si ripudia invece in modo totale e irreversibile.
Siamo dunque al cospetto di una crisi simile a quella che segnò il passaggio dal paganesimo al monoteismo abramitico, nella versione propagata da Pietro e Paolo?
I poeti romani della decadenza, come Apuleio, Petronio, Giovenale e Marziale, rivelano il cinismo di chi non crede più in quanto credevano i suoi antenati, ma non concepisce nessuna nuova convinzione.
Chi invece festeggia Halloween senza sapere – e senza neanche domandarsi – che cosa significhi manifesta invece un atteggiamento del tutto diverso, in quanto esibisce una identità che non sente come propria.
Costoro sono dunque ancora più nichilisti degli antichi romani della decadenza.
Per cui ci conforta non tanto l’esigua schiera di correligionari che abbiamo ritrovato a Messa nel giorno dei Santi, bensì l’assenza dai festeggiamenti di Halloween dei figli dei Musulmani.
I quali la loro identità ce l’hanno, e se la tengono.
Ad Imperia non ci sono viceversa bambini israeliti, ma riteniamo che neanche costoro vadano a questa celebrazione.
Ciò, infatti, significa essersi convertiti ad una fede immanentistica, oppure fare finta – per convenienza - di averla abbracciata.
Nell’un caso, saremmo ritornati indietro di venti secoli, mentre nell’altro caso saremmo arrivati alla fine della nostra vicenda storica e spirituale.
Che coincide con la fine della nostra identità.
Speriamo dunque che gli Israeliti resistano sulle mura di Gerusalemme.
Se malauguratamente la Città Santa dovesse cadere, non ci sarebbe infatti una seconda linea di resistenza, presidiata dai Cristiani: né a Poitiers, né a Lepanto, né a Vienna.
Roma e Parigi farebbero la fine di Costantinopoli.
Tanto meno resisterebbe Pontida: i Leghisti sono stati i primi a restaurare la religione dei Celti.

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Mario Castellano  4/11/2023
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