Le Autorità preposta alla nostra Azienda Sanitaria hanno scatenato una campagna di stampa volta a diffamare il personale del reparto di Radiologia dell’Ospedale di Imperia.
Questa azione ha potuto contare sulla complicità dei corrispondenti locali di certa grande stampa, già appartenente all’Ingegner De Benedetti e da lui ceduta a prezzo simbolico alla FIAT: la quale si è così garantita un complice silenzio su tutte le sue operazioni.
Il compito dei giornalisti consiste naturalmente nel dare voce a chiunque chieda di esprimersi, ma altra cosa è pubblicare il punto di vista dei diversi soggetti, altra cosa è presentarlo come una verità oggettiva: il che richiede una previa attenta valutazione di quanto viene asserito.
Se il reparto di Radiologia, malgrado il prodigarsi dei Medici e dei Paramedici, stenta a far fronte alle richieste dei pazienti, ciò può anche essere dovuto alla insufficienza delle attrezzature e dell’organico.
Di cui non è imputabile chi vi presta il proprio lavoro, quanto piuttosto gli Amministratori: i quali a tale situazione dovrebbero porre rimedio, anziché dedicarsi alla diffamazione dei propri dipendenti.
L’obiettivo di questa campagna – cui si prestano, non sappiamo se in buona o in mala fede – certi giornalisti “di Sinistra” - consiste comunque nel perseguire gli obiettivi della parte politica opposta.
Che ha dapprima appaltato – senza seguire il prescritto procedimento della licitazione, bensì mediante una trattativa privata – il reparto di Ginecologia ad un soggetto di Diritto Privato.
Il quale – come abbiamo ripetutamente segnalato – può anche svolgere in regime di concessione un servizio pubblico, ma non è abilitato a svolgere una FUNZIONE PUBBLICA: quale è attribuita per l’appunto ai Medici dipendenti dalla Azienda Sanitaria, organo della Regione.
Ora ci giunge notizia che al noto soggetto di Diritto Privato è stato prorogato di un mese l’appalto della Ginecologia, revocato invece alle cooperative – tutte, comunque, dello orientamento ideologico – che gestiscono altri reparti ospedalieri.
Il motivo invocato dalla parte pubblica per procedere in tal senso è costituito da un asserito inadempimento della parte privata.
Se l’Azienda Sanitaria avesse agito secondo quanto prescrivono le norme vigenti, essa avrebbe dovuto piuttosto revocare in sede di revisione l’atto amministrativo con cui era stato attribuito ad un soggetto di Diritto Privato lo svolgimento di una Funzione Pubblica.
L’illegittimità di tale atto risulta infatti manifesta tanto per violazione di legge – non essendosi proceduto ad una licitazione – quanto per eccesso di potere: per il già ricordato motivo in base al quale tale Funzione non può essere svolta – neanche in base ad una delega – da un soggetto di Diritto Privato.
La semplice revoca dell’appalto lascia invece aperta all’Azienda Sanitaria la
possibilità di ripetere – una volta placata la buriana causata dal recente scandalo – l’operazione già compiuta, estendendola a Radiologia, e poi via via a tutti gli altri reparti ospedalieri.
Tale azione si ammanta dell’ideologia confessionale: una cooperativa di ispirazione ”cattolica” assume soltanto dei Medici obiettori di coscienza, e dunque non pratica gli aborti.
Il nobile “Impegno perla Vita” serve dunque quale foglia di fico per privatizzare interi settori dell’Amministrazione Pubblica, favorendo per giunta l’invasione della Liguria da parte dei Milanesi: parafrasando il titolo dell’opera di Verdi, i Lombardi alla Seconda Crociata.
Credevamo, in quanto Cattolici Liberali, che il contenzioso tra la Chiesa e lo Stato fosse stato chiuso con i Patti Lateranensi.
Ci accorgiamo invece che l’applicazione del cosiddetto “Principio di Sussidiarietà” finisce per conformare al precetto religioso l’attività amministrativa svolta dai soggetti di Diritto Pubblico.
Il pregiudicato Roberto Formigoni ha ispirato la criminalizzazione di tale attività precisamente nel nome di un disegno confessionale.
“Dulcis in fundo”, i cittadini di orientamento politico o religioso diverso dal suo vengono praticamente impediti di aspirare agli Impieghi Pubblici.
Il che rimarrebbe possibile qualora gli Enti Pubblici, in presenza di un vacante nel loro organico, bandissero dei concorsi.
Ricordiamo, “en passant”, che l’inadempimento di tale obbligo può configurare la Omissione di Atti di Ufficio.
Ora certi nostri Amministratori, invece di elogiare i Medici ed i Paramedici della Radiologia per la loro abnegazione, li espongono al pubblico ludibrio spacciandoli per dei fannulloni.
I giornalisti si accodano con ossequio.
Quando si instaurano le dittature, questa categoria è sempre la prima ad allinearsi.
I più anziani ricordano ancora le cosiddette “veline” del “Min.Cul.Pop”.
Chi non sa che cosa fossero, può chiedere informazioni ai Fratelli d’Italia.
Le Sorelle sono impegnate a Tirana.

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Mario Castellano  14/11/2023
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