La polemica attualmente in corso, che vede contrapposti i Presidenti delle Provincie di Imperia e di Cuneo in merito al nuovo tracciato della Statale 28, ...
La polemica attualmente in corso, che vede contrapposti i Presidenti delle Provincie di Imperia e di Cuneo in merito al nuovo tracciato della Statale 28, merita di essere commentata da vari punti di vista.
In primo luogo, ha ragione il Sindaco di Mondovì – uomo non certo sospettabile di alcuna inclinazione verso l’estremismo di Sinistra – quando ricorda al suo collega di Imperia che una decisione in merito era stata adottata concordemente alcuni anni or sono dalle Autorità non soltanto delle due Provincie italiane interessate, ma anche da quelle di Nizza.
La parte imperiese manca dunque ad un proprio impegno formale.
Qui si apre un capitolo molto importante e decisivo per il futuro delle popolazioni insediate da una parte e dall’altra di un confine che tutti quanti abbiamo cercato concordemente di cancellare a partire dalla fine della guerra.
Questo obiettivo non richiede soltanto la facilitazione del traffico che transfrontaliero – tale materia è di competenza dei rispettivi Stati, firmatari del Trattato di Schengen – ma soprattutto l’assunzione e l’esercizio di competenze comuni, in conformità con quanto concordato tra gli Enti Locali.
La prima e più importante materia su cui si deve sperimentare l’esercizio di una sovranità compartita – non tanto tra Roma e Parigi, bensì tra Cuneo, Imperia e Nizza - è costituita dalla pianificazione territoriale.
Su cui il “droit de regard” esercitato dai nostri vicini fin da prima che venisse stipulato il Trattato del Quirinale si è manifestato soprattutto mediante un apporto economico quale la parte cisalpina non può trascurare, avendone tratto un consistente vantaggio: il tratto italiano della Statale del Colle di Tenda è stato riparato con denaro francese, mentre la strada della Valle Argentina è stata ripristinata grazie ad un aiuto elargito addirittura dal Principato di Monaco.
Al quale si deve anche la costruzione del nuovo porto turistico di Ventimiglia.
Ora Nizza, più di Parigi - il Sindaco e Presidente delle Regione Estrosi segue comunque degli indirizzi concordati personalmente con Macron – non mancherà di intervenire nel dibattito in corso. Lo farà – possiamo facilmente prevederlo, conoscendo il suo “modus procedendi” – non già partecipando ad una polemica che Scajola conduce nel suo solito modo prepotente e sguaiato, ma facendo piuttosto notare discretamente a tutti gli interlocutori collocati su questo lato del confine che “pacta sunt servanda”.
Questo riporta al discorso già svolto ampiamente quando abbiamo commentato l’incontro celebrato a Nizza subito dopo le elezioni amministrative di Imperia: in cui le parti hanno parlato linguaggi tanto diversi da rendere impossibile l’interlocuzione.
Mentre Estrosi indicava nel Trattato del Quirinale uno strumento che egli ritiene con piena ragione confacente agli interessi reciproci – e quindi anche ai nostri – il suo interlocutore si attestava su di una linea più arretrata, e comunque superata nel momento stesso in cui è entrato in vigore il patto firmato da Macron e da Mattarella.
Il nostro Sindaco sbaglia infatti anche dal punto di vista giuridico quando sostiene che ci si deve ancora attenere alle norme sulle zone frontaliere inserite nei Trattati costitutivi dell’Unione Europea.
Il suo Ufficio Legale avrebbe fatto bene a ricordargli come il Trattato del Quirinale implicitamente le abroghi nel momento stesso in cui stabilisce una nuova disciplina di questa materia, cui siamo vincolati per via dell’avvenuta ratifica.
Da un Ufficio Legale che teme perfino di ricordare al Sindaco come il Bilancio di Previsione debba essere non solo presentato al Consiglio Comunale, ma anche approvato entro il 31 Dicembre, non si può certo pretendere una competenza in materia di Diritto Internazionale.
A questo punto – dato il manifesto “idem sentire” tra Scajola e la Meloni (favorito dall’uso comune dl romanesco, mentre il nostro Primo Cittadino non sa il francese) - la parte nizzarda, che certamente segue con attenzione il contenzioso tra Imperia e Cuneo, è presumibilmente pervenuta ad una conclusione: l’attuazione del Trattato del Quirinale non trova la necessaria collaborazione di certi interlocutori cisalpini.
Ci riferiamo ad alcuni tra i soggetti interessati, e non certo a tutti indistintamente, proprio in quanto le Autorità di Cuneo si conformano con gli interessi delle loro popolazioni, dimostrandosi capaci di inserire la loro soddisfazione in un quadro di collaborazione inter-frontaliera.
Per non ripetere il richiamo al “pacta sunt servanda”.
Un tempo si diceva che i Trattati impegnassero l’onore delle Nazioni: oggi essi impegnano anche l’onore di soggetti ancora privi della personalità giuridica di Diritto Internazionale, ma che devono dimostrarsi in grado di evolvere gradualmente verso un futuro in cui essa cesserà di appartenere in modo esclusivo agli attuali Stati Nazionali.
Ci si spiega ora perché – come avevamo previsto, a costo di sembrare maliziosi – i rapporti bilaterali non hanno ancora raggiunto il livello di intesa necessario per ricambiare la visita compiuta a Nizza da Scajola.
Questo ci dispiace sinceramente, non solo per l’occasione mancata dal nostro amico Osvaldo “Braccioforte” Martini Tiragallo.
Occorre dunque creare un forte movimento di opinione che esiga l’attuazione del Trattato del Quirinale: tanto più in quelle sue parti che attenuano la nostra dipendenza da Roma.
I motivi di questa scelta sono in primo luogo di carattere economico: la disputa in corso ritarderà, se addirittura non impedirà la realizzazione di un’opera necessaria per lo sviluppo del nostro territorio.
Non va comunque trascurato il risvolto politico della disputa in corso.
Il Governo di Roma non vede di buon occhio le conseguenze di un Trattato che contraddice la sua ispirazione centralistica.
Che la Meloni e Salvini vogliano il ritorno alla politica detta dei “Cannoni a Ventimiglia” non può certo meravigliare.
La grande concentrazione di piazza Garibaldi fu provocata precisamente, a suo tempo, dalla volontà di reagire alle fanfaronate veteronazionaliste del “Capitano”.
Era presente in quella circostanza anche una rappresentanza del Comune di Imperia.
Ora le pretese di Roma spingono evidentemente le sue Autorità a cambiare il loro orientamento.
L’Opposizione tace, con la parziale eccezione del solito Bracco.
L’Ispettore rileva la contraddizione in cui cade il Sindaco, ma non coglie le sue implicazioni di politica internazionale, né quelle di politica interna: la Destra è centralista, la Sinistra è autonomista, e non conviene limitare il contenzioso al piano della correttezza amministrativa.
Anche se questo aspetto non va naturalmente trascurato.
A Nizza alcuni italiani o italo – francesi, non dimentichi della radice antifascista propria del nostro insediamento di Oltralpe, hanno fischiato a Capodanno una famosa Direttrice di Orchestra meloniana.
Ciò rivela che certe origini non si dimenticano, come non si dimentica la Storia: nella fattispecie, l’identitarismo influisce nella direzione contraria rispetto a quella auspicata dalla Presidente del Consiglio e dai suoi emissari dislocati dalle nostre parti.
L’Associazione per l’Amicizia tra Italia e Francia, guidata da Paolo Celi, inossidabile “gauleiter” della Destra, continua invece ad agire come “longa manus” di questa parte politica.
Tanto più dopo che Bergoglio ha reciso ogni suo vincolo col Vaticano.
Se la Santa Sede propugna la collaborazione tra i popoli e tra gli Stati, non può naturalmente incoraggiare chi rema contro tale prospettiva.
Il tentativo di sabotare la manifestazione di piazza Garibaldi era già fallito a suo tempo: i Liguri francesi erano e rimangono solidali con i Liguri italiani.
Agli sparuti seguaci nizzardi della Destra romana non rimane che appoggiare la Signora Le Pen, in una logica di rottura dell’Unità dell’Europa.
Noi continuiamo invece a costruire – nell’ambito di questo più ampio disegno – il suo “pendant” locale: l’unità transfrontaliera, nella coscienza di un inevitabile destino comune.

Send Comments mail@yourwebsite.com Saturday, April 25, 2020

Mario Castellano  6/1/2024
Copyright ilblogdimario.com
All Rights Reserved