La battaglia elettorale di Sanremo entra nel vivo, e si precisano le strategie e le prospettive dei diversi schieramenti in contesa...
La battaglia elettorale di Sanremo entra nel vivo, e si precisano le strategie e le prospettive dei diversi schieramenti in contesa.
L’Avvocato Mager risulta attualmente il “front runner”, come si dice nel linguaggio politico americano: egli è dunque è in grado – più degli altri concorrenti – di condizionare la competizione.
Il fatto più importante avvenuto nella prima fase della campagna elettorale è indubbiamente costituito dal cosiddetto “endorsement” che gli dato il Sindaco di Imperia.
Il quale, in precedenti elezioni, non si era pronunziato pubblicamente.
A Diano Marina, la sua influenza era stata spesa in favore di Za Garibaldi, ma soltanto in modo tacito.
In misura comunque sufficiente per influire sugli orientamenti dell’eletto.
A Sanremo, lo scenario risulta completamente diverso: in tanto Scajola dice che bisogna votare per Mager in quanto tenta di acquisire sulla nuova Amministrazione una influenza maggiore del proprio effettivo peso elettorale.
Mager può addirittura temere – in considerazione tanto della storica rivalità con il Capoluogo quanto della scarsa simpatia di cui gode il suo Sindaco nella parte occidentale della Provincia – che alla fine la somma algebrica tra i voti che costui gli reca in dote e quelli che gli fa perdere risulti pari a zero.
Non potendo però naturalmente rifiutare l’appoggio che gli viene espresso, ed essendo tenuto per dovere di cortesia ad esprimere un ringraziamento altrettanto pubblico, l’interesse del candidato consisterebbe a nostro modesto avviso nel ribadire - senza alcun accento polemico, ma con l’energia necessaria – che egli si considera alla guida di un movimento civico animato e cementato dalla volontà dei cittadini di essere amministrati con correttezza e competenza.
Questo non significa pronunziarsi assolutamente contro nessuno, bensì in favore di una giusta causa che ognuno può – anzi deve – condividere.
Mager pare invece preoccupato che il solo ribadire tale concetto suoni come una implicita polemica contro il Sindaco di Imperia e la sua parte politica.
Naturalmente, il seguito del candidato è moderato, come si propone di essere moderato l’indirizzo che egli intende imprimere al governo della Città.
Oggi, però, la stessa scelta in favore di una Amministrazione corretta – che in altre circostanze risulterebbe ovvia – assume implicitamente un significato politico.
Basta infatti leggere i giornali per apprendere – se già non lo si sapeva - che in Liguria esiste un sistema di potere basto sulla corruzione, e dunque la correttezza nel governare un Comune esige che gli eletti se ne mantengano estranei.
Quanto ci si aspetta da Mager è dunque – in una parola – che egli giustapponga alla parola “moderato” – quale ha il diritto, ed anzi il dovere, di dichiararsi – la parola “indipendente”.
Egli teme però che proprio la sottolineatura della sua indipendenza possa nuocere ai rapporti con Imperia.
Questo si giustificherebbe qualora l’apporto recatogli da Levante risultasse determinante.
Non essendo però assolutamente tale, il fatto di non dichiararsi indipendente finisce per limitare oggettivamente la sua libertà di azione, inducendo a sospettare che il candidato non tanto voglia inserirsi nel sistema di potere che fa capo a Scajola quanto piuttosto conformarsi con il suo stesso “mainstream”.
I cittadini dovranno comunque compiere una scelta, su cui influiranno le figure dei due candidati.
In questo confronto, Mager mantiene il vantaggio che gli deriva dal suo indubbio maggiore prestigio, ma non gli conviene assolutamente privare il responso elettorale di ogni significato politico.
Le due opposte fazioni non sono infatti intercambiabili, né contraddistinte soltanto dalle caratteristiche personali – pur rilevanti – dei loro rispettivi capifila.
Proprio in quanto la posta in gioco – “repetita juvant” – è costituita dal garantire un Governo della Città immune da ogni possibile influenza esterna.
Che, vista la situazione in cui versa la Liguria, rischia di non essere positiva: ci limitiamo ad usare un eufemismo.
C’è poi il rapporto di fiducia e di simpatia instaurato tra il candidato ed il Principe di Monaco.
Il quale si muove da questa parte del confine non in base a criteri ideologici, né secondo un mero calcolo di interessi, bensì soprattutto regolandosi sagacemente sullo “intuitus personae”.
Che favorisce meritatamente – anche questo vogliamo ripeterlo – l’Avvocato Mager, ma costituisce un patrimonio morale quale egli non deve spartire con nessuno.
Sanremo – di questo il candidato è di certo pienamente consapevole – non soltanto può, ma deve fare “politica estera”.
Lo permette, anzi lo esige, tanto la sua storia quanto la sua collocazione geografica, posta com’è in un’area di transizione.
Noi ci permettiamo di raccomandare al candidato di interpretare questa vocazione della Città in prima persona ed in completa indipendenza: senza naturalmente alcuna ostilità o contrapposizione verso chicchessia, ma anche senza delegare nulla, e senza subordinarsi a nessuno.
Scajola non si è dimostrato in grado di gestire su questo lato del confine le potenzialità offerta dal Trattato del Quirinale.
Di cui la parte nizzarda intende invece – essendone in grado – valorizzare in pieno la valenza: sul piano giuridico, economico e culturale.
Soprattutto, però, sul piano politico.
Per questo non basta dimostrarsi buoni amministratori.
Ci auguriamo – non soltanto per motivi di amicizia e di stima personale – che Marco Siccardi, a prescindere dagli eventuali incarichi nella nuova Giunta, assuma il “Ministero degli Esteri” di Sanremo.
Come ogni buon israelita, Siccardi conosce bene la Bibbia.
Da cui si apprende che non è bene cedere la primogenitura per un piatto di lenticchie, come avvenne tra Esaù e Giacobbe.
Se Mager si subordina a Scajola, può aspettarsi appunto soltanto un piatto di lenticchie.
Consigliamo dunque a Siccardi di mantenere i rapporti stabiliti sull’altra sponda del Garavano.
Per portarli lealmente in dote al nuovo Sindaco, e – attraverso la sua persona – alla Città di Sanremo, ma senza subordinarsi agli interessi ed alle ambizioni di nessun altro soggetto.

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Mario Castellano  31/5/2024
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