Il Sindaco Mager ha insediato la su Giunta, nella quale – più che le diverse correnti politiche confluite nel sostenerlo – è rappresentata al meglio la cosiddetta “Società Civile”.
Il Sindaco Mager ha insediato la su Giunta, nella quale – più che le diverse correnti politiche confluite nel sostenerlo – è rappresentata al meglio la cosiddetta “Società Civile”.
Il Primo Cittadino ha mantenuto – di questo gli va dato atto, in attesa di vederlo alla prova – l’impegno assunto dopo il primo turno: un impegno riassunto efficacemente nel rifiuto di essere ”totiani”.
Ciò significa non assumere la rappresentanza esclusiva ed egoistica degli interessi propri di un settore politico, che in tanto si mantiene al potere in quanto elargisce facilitazioni a soggetti privati intenzionati a calpestare tanto le regole del mercato quanto quelle del Diritto.
In questo, Mager segue la strada già intrapresa dal suo predecessore Biancheri: con la differenza che la vecchia Maggioranza era espressione di un patto politico, certamente lecito e stipulato alla luce del sole, ma destinato a condizionare l’attività del Sindaco e della Giunta.
Nel caso di Mager, l’adesione di una parte della Sinistra – quella, non a caso, refrattaria alle vecchie logiche del “Partito Trasversale”, che favorivano sempre e soltanto la Destra – avviene invece soltanto nel nome della resilienza.
Opposta tanto al centralismo della Meloni quanto alla pretesa di annettere la “Città dei Fiori” ad un sistema di potere corrotto che include al momento attuale tutti i maggiori centri della Liguria, con l’eccezione di Savona e – per l’appunto – di Sanremo.
Dove una maggioranza alternativa alla Destra si è coagulata intorno a due figure molto simili tra loro, caratterizzate dal prestigio professionale e da una meritata fama di onestà e di correttezza, ma soprattutto dalla volontà di affermare la tolleranza e lo spirito civico, in contrapposizione a quanti hanno fatto della faziosità e dell’estremismo la loro bandiera.
Questa scelta, che ha permesso a Mager di riunire intorno a sé la maggioranza dei Sanremesi, non significa un rifiuto della politica, essendo volta bensì ad affermarne i valori più alti e migliori.
Per rendersene conto, basta osservare le differenze con Imperia.
Dove le Amministrazioni guidate prima da Biancheri e poi da Mager ebbero a suo tempo un “pendant” – purtroppo rivelatosi incapace di mettere radici – rappresentato dal Sindaco Capacci.
Il quale dovette rinunziare a ripresentarsi – accettando il nostro consiglio, motivato dall’ostilità dei dirigenti del Partito Democratico nei confronti della sua persona e della sua opera – in quanto dominava nel Capoluogo, e vi domina tuttora, la logica del “Partito Trasversale”.
In base alla quale si perde deliberatamente una elezione negoziando in cambio favori personali.
Quali l’Ingegner Capacci non volle né chiedere, né accettare.
A Sanremo, nell’ambito della Sinistra, si sono scontrati i “trasversalisti”, eredi politici di Gino Napolitano, i quali preferivano una vittoria della estrema Destra precisamente nella prospettiva di patteggiarla, e chi viceversa ha scelto di coalizzarsi con la Destra moderata nel nome della buona
Amministrazione.
Facendo di questa Città un possibile laboratorio di quello che i giornali definiscono il “campo larghissimo”, non limitato cioè alla Sinistra, ma esteso a tutti quanti sono sensibili alla preservazione della Democrazia.
Questo schieramento trova un “pendant” nella convergenza – cementata dallo “Spirito Repubblicano” - che si delinea in Francia tra la Sinistra del “Nuovo Fronte Popolare” e la Destra moderata di Macron.
Vedremo con quali esiti Oltralpe, ma a Sanremo già se ne registra uno positivo: piccolo ma significativo.
Se Mager ha avuto la sua Domenica delle Palme, lo attendono molti Venerdì Santi.
Non mancano nella sua coalizione gli infiltrati scajoliani, scontenti per l’ingresso della Sinistra nella giunta.
Se l’ampiezza della Maggioranza mette il Sindaco al riparo delle imboscate, vi sono però delle scelte – per giunta imminenti – che lo costringono allo “Hic Rhodus, hic salta”.
La prima sarà quella che dovrà compiere nell’ambito della Riviera qua tra una svendita ai privati e la salvaguardia dell’interesse pubblico.
Il collega di Imperia, aggiudicandosi una vittoria cui non ha partecipato, e comunque non è stato decisivo, tenterà subito di “satellizzarlo”.
Mager deve resistere a questa pretesa, salvo tradire il suo conclamato ripudio dell’essere “totiano”.
Un discorso a parte merita l’azione svolta con discrezione dal nostro amico Marco Siccardi.
Con il quale ci recheremo dal Sindaco non appena la nave della nuova Amministrazione avrà preso il largo.
Poiché “secondo come è il mare si naviga”, vedremo a quel punto come dare una mano.
Siccardi si è presentato alle Elezioni a sostegno di Mager con una candidatura tipicamente “di bandiera”.
Non mirante, cioè ad entrare in Consiglio, e neanche a misurare le preferenze per farle pesare nella spartizione delle nuove cariche, bensì soltanto per testimoniare – in quanto Israelita – che la parte politica guidata dal futuro Sindaco rappresentava la tolleranza e la fede in una coesistenza pacifica e proficua tra identità diverse.
Mager ha capito l’importanza di questa testimonianza, rendendone atto pubblicamente a Siccardi in occasione del convivio offerto tra il primo ed il secondo turno a tutti i suoi Candidati: sia quelli eligendi comunque, sia quelli destinati ad entrare in Consiglio solo in caso di vittoria al ballottaggio, sia infine quelli esclusi in ogni caso dalla “Sala Fiorentina” di Palazzo Bellevue.
In quanto candidato, Siccardi non rappresentava naturalmente la Comunità Israelitica, ed agiva a titolo strettamente personale.
La sua identità culturale e religiosa era però apertamente dichiarata, sia come motivazione della scelta compiuta, sia quale fondamento dell’apporto che egli intende offrire alla nuova Amministrazione.
Che consiste nello stabilire rapporti di collaborazione tanto con la Comunità Israelitica italiana quanto soprattutto con quella francese.
I contatti con i suoi dirigenti di Nizza sono coltivati da Siccardi fin da quando, in occasione delle precedenti elezioni, egli pensò di candidarsi a Sindaco di Sanremo.
Non prevedendo di vincere, ma per valutare come avrebbero reagito i concittadini dinnanzi a tale proposta.
Se si dovette registrare allora un gravissimo e squallido episodio di antisemitismo, che ebbe per protagonista un noto esponente della Destra leghista, già tristemente noto per la sua intolleranza e per il suo razzismo, la pre-candidatura di Siccardi suscitò tra i concittadini interesse e simpatia.
Tanto allora, quando si decise infine di appoggiare l’uscente Biancheri, quanto oggi, essendosi sostenuto Mager, tale movimento di opinione è confluito nel sostegno a chi ha prevalso.
Segno che gli ideali di tolleranza posti alla base di una convivenza feconda e fraterna sono condivisi da molti.
Per lo scorno dei predicatori di odio, che purtroppo si sono fatti sentire ancora una volta.
Le incursioni verso Ponente di certi soggetti di Arma di Taggia, facilitate dal loro accesso al litorale, sono state però nuovamente respinte: neanche i più esperti tra i bagnini possono spingersi troppo al largo.
Stabilire un legame con Nizza, avvalendosi della collaborazione dei dirigenti della Comunità Israelitica locale, propiziata dai loro correligionari di Sanremo, significa per il Sindaco Mager inserirsi nella grande battaglia per la democrazia, che coinvolge ancora una volta solidalmente le genti dei due lati del confine in difesa dei valori di Libertà, Fraternità ed Eguaglianza.
Che vennero portati a Sanremo – come ricorda Italo Calvino – nel lontano 1794 dalle Armate della Rivoluzione.
Sarà per noi un onore accompagnare a Nizza il Sindaco Mager.
Che sarà per il suo collega Estrosi il più degno interlocutore. 

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Mario Castellano  14/7/2024
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