Nel precedente articolo, abbiamo considerato come l’unica ispirazione della politica occidentale e delle strategie con cui si cerca di vincere – o quanto meno di non perdere – le guerre in corso, venga fornita dagli Israeliti.
Nel precedente articolo, abbiamo considerato come l’unica ispirazione della politica occidentale e delle strategie con cui si cerca di vincere – o quanto meno di non perdere – le guerre in corso, venga fornita dagli Israeliti.
La Chiesa Cattolica, che esercita pur sempre - attraverso il Papato - la massima Autorità spirituale in questa parte del mondo, ha mutato profondamente la sua funzione.
Fino a quando le Potenze dell’Europa hanno dominato gli altri Continenti, la Santa Sede garantiva loro un supporto, mentre ora il Vaticano è diviene il centro propulsore dell’influenza esercitata dal cosiddetto “Sud globale”.
Di questo mutamento nella funzione della Chiesa il Pontificato di Bergoglio non costituisce la causa, bensì la conseguenza.
L’accanimento dimostrato nei confronti del Vescovo di Roma da parte di tutte le Destre si manifesta con diversi conati scismatici.
Destinati comunque tutti al fallimento, sia in quanto non coordinati tra di loro, sia soprattutto perché volti a contrastare la Storia.
Si tratta in sostanza della frustrazione di chi comprende di aver perduto il potere.
E non ha la minima idea su come riconquistarlo.
Il Papa è originario dell’America Latina, ma la sua ascendenza europea, tanto familiare quanto culturale, lo rende adatto a compiere una mediazione, necessaria per rendere meno traumatici – fin dove è possibile – gli effetti di una Rivoluzione che si è già consumata.
Alla quale la Chiesa si era preparata per tempo.
Basti pensare al fatto che la cosiddetta “indigenizzazione” del Clero era già iniziata prima del Concilio, sotto il Pontificato di Eugenio Pacelli.
La Santa Sede era infatti consapevole dell’inevitabilità della decolonizzazione.
Ora però i suoi primi interlocutori sono – più ancora dei Cattolici del Meridione del Mondo – le Potenze extraeuropee emergenti, cioè l’Islam e la Cina.
La quale – a partire dall’epidemia – è divenuta la massima finanziatrice del Vaticano.
Se l’Occidente si è ridotto ormai a navigare a vista - ed anzi a galleggiare senza una rotta, che comunque non sarebbe più in grado di seguire - i soggetti preponderanti negli altri Continenti seguono ciascuno un progetto ben preciso.
Che naturalmente non condividiamo, ma al quale non siamo in grado di contrapporne un altro.
Ci limitiamo dunque a deplorare i metodi con cui i diversi rivali perseguono i loro fini, oltre che a soccorrere i naufraghi ed i feriti: anche in senso letterale.
È innegabile che la Russia stermini gli Ucraini, la Cina massacri gli Uiguri e i Tibetani, accingendosi a fare lo stesso con gli abitanti di Formosa, che l’India opprima le proprie minoranze religiose e che la Turchia uccida i Curdi, negando per giunta beffardamente la loro stessa esistenza.
Risulta però altrettanto indubbio che queste Potenze agiscono in base ad un disegno, ad una idea del futuro.
la Russia si identifica con l’ideologia panslavista e con il mito della “Terza Roma”.
Il che le permette di collocare il conflitto in Ucraina in una prospettiva non soltanto nazionalistica (in Europa Orientale ciascuno Stato pretende delle rettifiche di confine) ma in un disegno più ampio.
A questo riguardo, meriterebbe di essere valutato con attenzione – non soltanto dagli analisti geopolitici, ma anche da tutto coloro che hanno il compito di orientare la pubblica opinione – il saggio pubblicato qualche mese fa da Dugin, cioè dal massimo ideologo di Putin.
Che fa il paio con quello redatto anteriormente dal Generale Gerassimov sulla “guerra ibrida”, nel quale si spiega – senza bisogno di alcun apporto della “intelligence” – la strategia perseguita da Mosca in Europa.
Dugin compie una analisi della storia del pensiero occidentale.
Che a suo dire ha cominciato a divaricarsi dall’Ortodossia – non intesa come corrente del cristianesimo, bensì quale autentico “Depositum Fidei” - a partire addirittura dal Tomismo: per via della sua rivalutazione della Ragione, posta dal “Magister Gratiae” sullo stesso livello della Fede.
Questo processo di allontanamento dal Cristianesimo delle origini, il quale nella sua espressione orientale si è viceversa mantenuto intatto, è proseguito con l’Umanesimo rinascimentale – che sostituisce Dio con l’uomo quale centro dell’Universo - poi con la Riforma protestante, quindi con l’Illuminismo e le Rivoluzioni liberali e comuniste, fino ad arrivare al post umanesimo.
In cui l’Occidente sta cadendo a causa della cosiddetta Intelligenza Artificiale.
Denunziata come il tentativo di sostituire l’uomo con la macchina.
Questo processo ha determinato da una parte il venir meno della spiritualità, e dall’altra parte lo smarrimento di ogni morale collettiva.
Che – secondo Hegel - deve ispirare lo Stato, e per suo tramite conformare la società.
Il saggio di Dugin è stato segnalato come il manifesto della nuova ideologia ispiratrice della Russia.
A ben vedere, però, i dirigenti di questo Paese, che in passato erano hegeliani di Sinistra, si sono semplicemente convertiti allo hegelismo di Destra.
Il demiurgo destinato a moralizzare l’ordine sociale attraverso il controllo dello Stato era identificato un tempo nel Proletariato e nella sua Dittatura, mentre oggi è rappresentato da una nuova teocrazia.
Che è cosa diversa dallo Stato confessionale.
Il quale si conforma con il precetto religioso, ma mantiene le proprie prerogative.
Se Pietro il Grande aveva abolito il Patriarcato per assumerne le funzioni, oggi Putin compie l’operazione inversa, proponendosi come suo supporto di Cirillo nella funzione di Capo di una Chiesa universale.
Che è destinata ad unificare le tre Rome nell’ambito di un unico disegno strategico.
Erdogan, dal canto suo, vuole divenire il nuovo Capo dei Musulmani attraverso la restaurazione del Califfato, che fino alla Prima Guerra Mondiale aveva come capo il Sultano.
La Cina propone dal canto suo il modello confuciano della società e dello Stato, che faceva capo un tempo all’Imperatore, ed oggi trova il proprio centro nel Segretario del Partito.
L’Alleanza Atlantica ha deciso di continuare ad armare l’Ucraina, senza però stabilire una data per il suo ingresso.
Che renderebbe automatica la partecipazione diretta al conflitto.
Non risultando ciò possibile, in quanto causerebbe uno scontro atomico, continuerà a tempo indeterminato la guerra di logoramento.
La quale determina l’usura della nostra convivenza civile, assoggettata a discipline che limitano non solo e non tanto il suo benessere, ma soprattutto i diritti personali e politici.
A questo punto, vincerà chi sarà animato da una ispirazione più forte.
L’Occidente crede – come aveva percepito il Leopardi – nelle “magnifiche sorti e progressive” dell’espansione economica.
Esso non esce, in altre parole, da una dimensione materialistica.
Che rimaneva praticabile fino a quando veniva sostenuta dal predominio politico e militare.
I soggetti extraeuropei possono per la prima volta, in prospettiva storica, assommare due vanteggi: la superiorità strategica e l’ispirazione spirituale.
Chi vuole prevedere il futuro, non ha che da guardare alle mode culturali prevalenti tra i giovani.
In Occidente, molti di loro preferiscono all’identità cristiana l’adesione all’Islam o al Buddismo.
In Francia non mancano, tra gli intellettuali, quanti si convertono all’Ortodossia.
Chi vuole invece fare carriera senza sostenere un concorso, si arruola nella Società delle Opere.
Un posto di Aiuto negli Ospedali della Liguria è garantito.
Fino a quando c’è Toti.

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Mario Castellano  14/7/2024
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