Il Professor De Mattei, la cui voce viene amplificata da Padre Fanzaga...
Il Professor De Mattei, la cui voce viene amplificata da Padre Fanzaga – incaricato di farne giungere l’eco al di là della ristretta cerchia dei Tradizionalisti più esagitati - coglie al volo l’occasione offerta dallo spettacolo di pessimo gusto organizzato a Parigi all’apertura delle Olimpiadi per auspicare qualche forma di restrizione da imporre a tali manifestazioni del pensiero.
Altrimenti – dice Demattei – l’Occidente, perduta la sua identità cristiana, verrà travolto dall’Islam.
Ecco spiegato il principale motivo alla base del sodalizio con Fanzaga: se la Madonna di Lourdes serviva per combattere la Massoneria e la Madonna di Fatima per combattere il Comunismo, quella di Medjugorje ha il compito di contrastare l’Islam.
Bergoglio, però, rifiuta di collaborare con tale disegno, omettendo di riconoscere l’autenticità delle asserite Apparizioni.
Naturalmente, chiunque rimane libero di crederci, e di recarsi in pellegrinaggio nell’Erzegovina.
Contribuendo così a costituire una sorta di “Chiesa nella Chiesa”, sottratta “de facto” all’autorità della Santa Sede.
La quale però giustamente non reprime e non scomunica nessuno: nella Comunità dei Credenti c’è posto per tutti.
Anche per noi “Modernisti”.
Che – a differenza dei Tradizionalisti – pratichiamo la tolleranza.
E’ chiaro che chi pratica l’omosessualità trasgredisce il precetto religioso cattolico, il quale però non può venire imposto da un “Baccio Secolare”.
Ciò significherebbe infatti la trasformazione dello Stato laico in uno Stato confessionale.
Precisamente quale è l’Iran.
A questo punto, la scelta non sarebbe più tra la libertà di pensiero e la sua negazione, bensì tra due forme diverse e contrapposte di illiberalità.
È vero che in quella cattolica non si assisterebbe alla defenestrazione degli omosessuali dai grattacieli, praticata a Gaza da Hamas, e ci si limiterebbe probabilmente a riprodurre la legislazione introdotta in Russia da Putin.
La quale vieta di trattare il tema dell’omosessualità sui mezzi di comunicazione, con il pretesto che si tratterebbe di una forma di propaganda volta ad attentare alla morale pubblica.
La differenza tra l’Italia di Demattei da una parte, la Russia di Putin e l’Iran di Khomeini dall’altra, risulterebbe – per così dire – soltanto quantitativa, e non qualitativa.
In questi giorni, gli Israeliani sono impegnati a combattere un nemico che si propone di distruggere il loro Paese.
In tanto però i militari ed i civili compiono il loro dovere in quanto si riconoscono in uno Stato che riconosce la piena libertà di pensiero.
Anche a Tel Aviv si svolge il “Gay Pride”, ma neanche i Rabbini più ortodossi chiedono di proibirlo, asserendo che questa manifestazione favorisce gli Islamisti.
Che cosa significa tutto questo?
È vero che in tanto una comunità sopravvive in quanto si riconosce nella propria identità, ma della nostra identità fa ormai parte integrante anche la concezione laica dello Stato.
Salvo considerare alla stregua di una degenerazione da estirpare tutte le trasformazioni intervenute in esso – e soprattutto nella società – durante l’età moderna.
Se la Meloni ritiene tale il tentativo di costruire una democrazia, intrapreso in Italia a partire dal 1943 - e di conseguenza intende farne “tabula rasa” - la Le Pen vuole liquidare la Rivoluzione Francese, ripristinando il cosiddetto “Ancien Régime”.
Non mancano naturalmente – in Italia come in Francia – i fautori di questi progetti.
C’è però anche chi ritiene che la loro realizzazione causerebbe la rottura del patto costituzionale che unisce tra di loro i cittadini di entrambi i Paesi.
Non è casuale – tutto, infatti, si tiene – che la Presidente del Consiglio intenda imporre una modifica unilaterale della Legge Suprema.
Meglio dunque tollerare delle manifestazioni di cattivo gusto, ed anche delle offese al sentimento religioso di una parte dei cittadini, piuttosto che abolire la libertà di espressione.
Nei giorni, scorsi, nel pieno centro della nostra Città, un illustre convertito all’Islam – colto dall’entusiasmo del neofita - ha preso a bastonate un correligionario, sorpreso mentre beveva un “gotto” di vino.
Figuriamoci che cosa sarebbe successo se lo avesse visto copulare con un altro uomo.
Secondo Demattei, questo soggetto violento ed intollerante avrebbe ragione.
Le percosse – non sappiamo se abbiano prodotto delle lesioni – in base alla Legge dello Stato configurano un reato.
Il confessionalismo porterebbe dunque a cambiare anche le norme penali.
Certi scritti di Demattei suonano – letti retrospettivamente – come Istigazione a Delinquere nei confronti del compianto Padre Fidenzio Volpi.
Il quale in effetti venne accusato dai Tradizionalisti per due motivi.
Il primo consisteva nell’avere tentato di imporre il rispetto della Legge Canonica, esattamente come il Generale Dalla Chiesa si proponeva di imporre il rispetto della Legge dello Stato.
L’altro consisteva invece di avere propugnato delle tesi “moderniste”.
La parte avversa aveva il pieno diritto di contrastarle, non certo quello di mettere a tacere con un omicidio chi le esprimeva.
Ciò malgrado, ci fa piacere che Demattei non sia stato processato per Istigazione a Delinquere.
Meglio tollerare le espressioni anche più estreme piuttosto che reprimere le opinioni.
Purtroppo, però, il Professore non contraccambia questo atteggiamento.

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Mario Castellano  10/8/2024
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