Il nostro incontro con il Sindaco di Sanremo si è concluso...
Il nostro incontro con il Sindaco di Sanremo si è concluso – in aderenza con la sua squisita ospitalità – con la consegna di un gradito dono da parte del Primo Cittadino.
Si è trattato di un “Numero Unico”, curato dalla Associazione che si occupa di preservare le tradizioni locali, redatto infatti parzialmente in lingua regionale.
Questo Sodalizio sostiene Mager in modo aperto e dichiarato, peraltro con pieno merito del Sindaco.
Inevitabile il paragone con Imperia, dove l’analoga Associazione onegliese ha sempre agito come “longa manus” della Destra che governa il Comune.
Non limitandosi ad un sostegno elettorale, ma anche dedicandosi ad inquadrare i componenti di alcune Comunità straniere, tanto di fede cattolica (come i Peruviani) quanto islamica.
Il che si spiega meno sul piano religioso (i Musulmani non possono certamente partecipare con una loro Confraternita alla Processione di San Giovanni), ma trova giustificazione nella necessità di rafforzare le milizie destrorse: non ritenendosi evidentemente sufficienti per la bisogna gli atleti ed i tifosi della Pallanuoto.
A Sanremo, invece, i cultori delle tradizioni campanilistiche propendono per il Centro – Sinistra, coerentemente con la difesa dell’identità locale dalla cupidigia del Capoluogo.
Che le due Città siano diverse – come imparammo fin da quando il contubernio tra la Destra democristiana e la Destra saragattiana ci costrinse a fuggire dal Liceo “De Nemicis” per rifugiarci più ospitale e tollerante Liceo Cassini – lo dimostra anche il fatto che i Democratici sanremesi appoggeranno Orlando, mentre quelli imperiesi voteranno per il suo rivale.
Il “Partito Trasversale” esiste ancora da noi, mentre a Sanremo è stato seppellito insieme con Napolitano, Parise ed Asseretto.
È pur vero che Scajola, non potendo impedire la vittoria dell’Avvocato Mager, vi ha posto il proprio cappello.
Malgrado le incessanti visite rese al nostro Sindaco dai dirigenti della parte avversa, i quali hanno esercitato su di lui pressioni tanto forti quanto inascoltate.
Che ricordano i disperati appelli degli Afgani filoccidentali quando chiedevano il mantenimento di una presenza militare americana ed europea, rimanendo però delusi.
Come ricordano la disperazione di Boabdil il Piccolo, ultimo Re arabo di Granada, al quale sua madre disse: “Piangi come una donna ciò che non sapesti difendere come un uomo”.
Tale motto si addice perfettamente a Rolando, l’uomo delle mille trombature.
Il quale per giunta – a differenza del Sovrano di Granada – disponeva di forze numericamente preponderanti, rivelandosi però inetto nel condurle in battaglia.
Se la posizione del Sindaco risulta dunque inattaccabile, non potendo la Destra contare su di un personale politico appena presentabile, e non essendo peraltro in grado il collega di Imperia di insidiare il dominio di Mager senza cadere in contraddizione con la propria stessa scelta, il Sindaco si trova tuttavia nella condizione non tanto del comandante di una piazzaforte assediata - che può comunque esortare i propri fedeli a difenderla strenuamente - quanto nei panni di chi governa una “enclave” in condizione di neutralità disarmata.
Egli può dunque soltanto sperare che lo straniero non decida di occuparla.
Nel frattempo – contrariamente al Capitano Drogo descritto da Buzzati nel “Deserto dei Tartari”, il quale sognava la gloria del combattimento e la morte eroica in battaglia – Mager prega che il nemico non arrivi.
Né peraltro egli potrebbe compiere alcun gesto di ostilità nei suoi confronti, e neanche prendere una posizione che il qualche modo lo caratterizzi.
Rimane, certamente, la buona e corretta Amministrazione, che lo contraddistingue dagli sperperi e dalla demagogia, venata di autoritarismo, propria del collega imperiese.
Ciò costituisce peraltro il motivo del successo e della popolarità del Sindaco di Sanremo.
Entrambi – lo ripetiamo ancora una volta – pienamente meritati.
L’Avvocato Mager – ci permettiamo, almeno in questo caso, di citare le sue parole – riconosce di non poter competere con il proprio omologo in quanto a statura politica.
Inevitabile la battuta sul fatto che tale misura risulta inversamente proporzionale alla statura fisica.
Qui si apre il discorso sulla collaborazione con la Sinistra.
Mager ha pienamente ragione quando afferma che non vi è il minimo screzio, ma anzi un rapporto ideale.
Dal momento che il Vicesindaco si occupa di politica, mentre il Sindaco si occupa – per l’appunto - di Amministrazione.
Questa formula è stata sperimentata da tutti i Governi nazionali di Centro – Sinistra, i quali affidavano l’Economia e la Finanza ai tecnici della Banca d’Italia, mentre i Democratici – fin da quando si chiamavano ancora Comunisti – curavano l’immagine.
Che era una immagine di Sinistra, benché in evidente contrasto con le scelte dell’Esecutivo in campo sociale.
Questa contraddizione non si manifesta però quando si tratta di un Comune.
Mager è comunque convinto che il non fare politica in prima persona – una decisione che si riflette nel suo estraniamento dall’imminente battaglia per la Regione – valga a salvarlo.
Viene però sempre, per chi ha scelto di non occuparsi di politica, il momento in cui la politica si occupa di lui.
Il Sindaco non può impedire che questo momento arrivi, e non può neanche posticiparlo.
Può soltanto sperare che “tardi a venir”, come diceva il Leopardi.
Ci uniamo di tutto cuore al suo augurio, nella certezza che fino a quel momento Sanremo sia bene amministrata.
Il Sindaco non ha però dimenticato la virulenza della campagna diffamatoria svolta dalla Destra contro di lui.
Né manca di percepire come questa campagna – una volta acquisito il risultato – stia continuando.
Se Scajola ha assunto il ruolo del “poliziotto buono”, vi è chi impersona il “poliziotto cattivo”.
La preservazione della condizione di zona franca riservata a Palazzo Bellevue dipende dall’aggravarsi della contesa che si svolge tutto attorno le sue mura “délabrées”.
La campagna elettorale per le Regionali sarà quanto mai sporca e violenta.
In una simile temperie, risulta inevitabile che Scajola debba cedere alle pretese degli alleati più estremisti.
I quali considerano alla stregua di un tradimento il suo “endorsement” di Mager.
Per quanto non sia stato né richiesto, né gradito, né apportatore di consensi (anzi tutt’altro).
Se il Sindaco viene dipinto come un “comunista” da certi esponenti della Massoneria “deviata”, il bersaglio non è soltanto l’Avvocato Mager, ma soprattutto chi – secondo i diffusori di questa diffamazione - non fa abbastanza per ridurlo all’obbedienza.
Questo può mettere in discussione la sua stessa scelta di fare soltanto buona Amministrazione.
Se la Regione rimane a Destra, verrà il momento in cui si tenterà la riconquista di Sanremo.
Se viceversa Orlando si insedierà in via Fieschi, la provincia di Imperia sarà considerata da Scajola come un feudo da sottrarre al controllo di Genova, trovando una sponda nella Capitale.
Anche in questo caso, l’indipendenza rivendicata da Mager rispetto al Capoluogo correrà dei rischi.
Quale è l’antidoto?
Con la Sinistra, il Sindaco non ha stipulato una alleanza.
Se la convergenza soltanto in occasione del secondo turno si può spiegare con esigenze tattiche, rimane comunque una differenza nella cultura politica che il Sindaco non è in grado di colmare.
Sanremo può però preservarsi dalla Destra soltanto se entra nella logica di una coalizione democratica.
Quella in cui si inseriscono ogni giorno più Città e Regioni d’Italia.
Dove intorno ad un candidato Sindaco o Presidente – più spesso una candidata, essendo le donne più portate alla necessaria mediazione – si coalizzano soggetti sociali, culturali e politici molto diversi tra loro, che tuttavia si riconoscono nel comune denominatore della difesa della Democrazia.
Realizzata – secondo la tradizione italiana – intorno ad un campanile.
Mager non sbaglia, per ora, quando si considera soltanto un amministratore.
Verrà però per lui il momento in cui non potrà più delegare la politica ai suoi alleati, e dovrà dunque compiere quella scelta che si è rinviata durante i due mandati di Biancheri, come pure in occasione delle Elezioni Comunali; e che si potrà forse postergare ancora una volta quando verranno le Regionali.
La scelta risulterà tuttavia inevitabile.
A quel punto, il Sindaco dovrà decidere da che parte stare.
La Destra – tanto più quella “bassotta” - esige un allineamento completo, la Sinistra ha invece imparato ad apprezzare le differenze.
Che rafforzano la coalizione.
Purché se ne voglia far parte.