“Spunta il sole, canta il gallo, Mussolini monta a cavallo”.
Questo distico adulatorio venne redatto da Guido Piovene, intellettuale raffinato, il quale si sarebbe distinto nel dopoguerra organizzando la campagna per il recupero delle Ville Venete, la prima delle battaglie intraprese per la salvezza dell’ambiente e del patrimonio culturale - artistico italiano.
Essendo divenuto antifascista (naturalmente dopo la caduta del Regime), Piovene ebbe la sfacciataggine di rimproverare i critici per non avere colto la sottile ironia insita – a suo dire – in questi versi.
Se Oneglio fosse ugualmente predisposto alla poesia, potrebbe scrivere: “Spunta il sole, e in tutta fretta Scajola monta in bicicletta”.
Riferendosi naturalmente alla Pista dedicata a tale mezzo di locomozione, che il “Bassotto” considera ormai come l’Ottava Meraviglia del Mondo.
Emulando così il Faraone Chefren, il quale si fece erigere come sepolcro la più grande delle Piramidi d’Egitto.
Dato che Oneglio è stato scelto quale supremo cantore delle opere realizzate dal Primo Cittadino, gli suggeriamo di ispirarsi al discorso pronunziato da Sciokolov in occasione dell’inaugurazione del Canale Volga – Don.
Tale orazione del sedicente autore del “Placido Don” (di cui aveva in realtà rubato il manoscritto) costituì l’apice dell’adulazione tributata dai seguaci – tra cui si annovera per l’appunto l’Assessore – al “Padre dei Popoli”.
In comune, tra le due opere, vi è il fatto che il Canale fu scavato grazie al lavoro coatto dei reclusi nei “Gulag”, mentre quelli addetti ad aprire la Pista Ciclabile rimanevano spesso senza stipendio, dato il ritardo nel pagamento delle Imprese appaltatrici.
Ora Oneglio annunzia che l’opera figurerà nel Padiglione dell’Italia all’Esposizione Universale di Osaka.
Dove si riverserà una delegazione di proporzioni simili a quella che accompagnò a suo tempo Craxi a Pechino.
Talmente numerosa da richiedere un volo speciale.
Su cui venne imbarcato all’ultimo minuto il Sindaco di Venezia, per riempire – si dice – l’ultimo posto rimasto libero.
Alla Pista Ciclabile verrà dedicato anche un film.
Non già un semplice documentario, bensì un cortometraggio dedicato ad una specifica vicenda ed affidato ad un celebre regista.
Non sappiamo se la colonna sonora sarà composta da Senardi, ma si è ancora in tempo per arruolarlo.
In merito alla trama, nulla trapela dal Municipio.
Forse narrerà la “love story” di due amanti divenuti tali essendosi per l’appunto conosciuti sulla Pista.
Noi suggeriamo invece di raccontare la vicenda di un tizio caduto dalla bicicletta e divenuto “bassotto” in seguito a tale disavventura.
Così come San Paolo si era convertito al cristianesimo dopo essere stato disarcionato sulla Via di Damasco.
Si annunzia anche l’arruolamento dei figuranti, che dovranno dare vita alle scene di massa.
Gli aspiranti alla relativa selezione dovranno però portarsi da casa la bicicletta.
È come se la Produzione richiedesse alle comparse di Cinecittà di arrivare sul “set” già travestite da Antichi Romani o da Indiani d’America.
La spesa, in tal caso, annullerebbe il guadagno.
Risultando ormai obsoleto il leggendario “cestino” - inclusivo d’una coscia di pollo, un panino al salame, una “merendina” e mezza “minerale” - a ciascuno spetteranno trenta euro per ogni giornata di lavoro.
In seguito, forse, la “comparsata” costituirà un titolo preferenziale per essere assunti quale Vigili Urbani.
Il film verrà naturalmente proiettato in anteprima mondiale ad Osaka.
Occorrerà però doppiarlo in giapponese, dato che i sudditi del “Sol Levante” hanno in genere scarsa familiarità con la nostra lingua.
Noi suggeriamo di inserire nella corposa delegazione incaricata di rappresentarci anche Osvaldo “Braccioforte” Martini Tiragallo, veterano dei rapporti culturali col Giappone.
Proprio ad Osaka, il nostro famoso ristoratore venne scelto per rappresentare la Cucina Ligure.
Una folla immensa di nipponici si affollò intorno al suo padiglione per assaggiare la pasta al pesto.
Esaurito il quale, la compianta Signora Rosanna Sartorelli in Martini escogitò l’idea di distribuire quella condita con le “sardene” (gli Italiani le chiamano sardine).
Il pubblico, anziché scemare, si infittì.
I Giapponesi apprezzano infatti in modo particolare il “pescio” (in italiano si dice pesce).
La visita venne in seguito ricambiata da sei ristoratori di Tokyo, invitati ad Oneglia dalla Colussi.
Costoro, dopo avere degustato i famosi spaghetti “coi” scampi, consegnarono ciascuno il proprio biglietto da visita a “Braccioforte”, invitandolo nei rispettivi locali.
Se il nostro meritevole concittadino ritornasse in Giappone, mangerebbe dunque gratis per una intera settimana.
Alla fine, i colleghi gli tributarono un inchino.
Tanto in omaggio alla loro tradizione quanto soprattutto per significare che lo consideravano un Maestro.
Ora il Sindaco si accinge a rinnovare questi rapporti, ponendo Imperia sullo stesso piano degli Stati.
Non si ha infatti notizia di Padiglioni cittadini, né regionali, alle Esposizioni Universali.
Essendo divenuti indipendenti – sia pure “de facto” – Scajola dovrà incontrare l’Imperatore.
Il quale è oggetto di adorazione da parte dei sudditi, che lo ritengono discendente della Dea Amaterasu.
Al ritorno, Scajola pretenderà dunque dai nostri concittadini lo stesso trattamento.
Monsignor Borghetti è avvertito.

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Mario Castellano  11/04/2025
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