Se si domanda ai Georgiani per quale motivo essi onorino la memoria di Stalin, malgrado costui avesse tradito la causa della loro Indipendenza, rispondono così: “I Russi l’hanno messo in culo ai Georgiani, ma Stalin l’ha messo in culo ai Russi”.
Se si domanda ai Georgiani per quale motivo essi onorino la memoria di Stalin, malgrado costui avesse tradito la causa della loro Indipendenza, rispondono così: “I Russi l’hanno messo in culo ai Georgiani, ma Stalin l’ha messo in culo ai Russi”.
Ora il “Bassotto” – approfittando dell’impopolarità dei Vigili Urbani, ormai costretti a fare i “gabellotti” ai danni dei titolari di Pubblici Esercizi - esibisce sui giornali (sempre pronti a fare da cassa di risonanza alle sue imprese) la maleducazione esibita nei riguardi del malcapitato Comandante la Polizia Municipale.
I sudditi godono nel vedere così umiliato il Capo di quanti fanno loro la multa.
Anche Stalin destituiva periodicamente i Capi della Polizia Politica.
Pare che il dittatore fosse in procinto di fare fucilare Beria, ma morì prima di mettere in atto tale proposito, realizzato comunque dai successori.
Se fossimo nei panni del Comandante della Polizia Municipale, staremmo dunque tremando.
Il Sindaco ha voluto in ogni caso esibire pubblicamente il disprezzo che nutre nei confronti dei propri subordinati.
Così come Mussolini aveva in scarsa considerazione i “Gerarchi” a lui immediatamente sottoposti.
Il problema è che il “Bassotto” può mandare i Vigili “fuori dai coglioni” senza temere alcuna conseguenza penale (quanto meno diretta, dal momento che l’aneddoto è emerso in occasione di un processo riguardante altre fattispecie di Reato).
I sudditi devono invece alla Polizia Municipale l’ossequio più assoluto.
Cui dobbiamo associarci, dato che solo grazie al tempestivo intervento di due volonterosi” Annonari” l’energumeno intento ad aggredirci è stato indotto a più miti consigli.
Pare che il Sindaco abbia creato un nucleo di Polizia Politica nell’ambito del Corpo.
Come ha già fatto la Meloni, di cui si dice abbia selezionato un ristretto novero di Pretoriani tra gli Agenti della Polizia e della Guardia di Finanza, oltre che tra i Militi della “Benemerita”.
Questi “fedelissimi” rispondono direttamente a Palazzo Chigi.
Il Capo della Polizia ed i Comandanti Generale si limitano, da parte loro, ad acchiappare i ladri di galline.
Ieri è entrato in vigore il cosiddetto “Decreto Sicurezza”, che non   introduce nessuna norma sostanzialmente nuova.
Salvo due, una delle quali - particolarmente cervellotica - istituisce una aggravante per il Reato di Truffa qualora venga commesso nelle Stazioni.
In realtà, i napoletani dediti a smerciare i Rolex falsi (“Tengo o’ Rolex” è per l’appunto il loro motto, analogo al “Vu’ cumprà” dei primi mercanti di tappeti marocchini) operano tradizionalmente nei parcheggi degli   Autogrill.
Dell’altra novazione introdotta nella Legislazione Penale avevamo già dissertato quando venne presentato il relativo Disegno di Legge di iniziativa del Governo.
Che però si era arenato alle Camere, intasate da altri progetti: tra cui faceva spicco il cosiddetto “Premierato”.
Ora l’urgenza che ha indotto a bruciare i tempi - complice il solito Mattarella – si spiega con la prevedibile (ed, a quanto pare, prevista) ondata di proteste causate dalla situazione sociale.
Mentre l’Esecutivo piange sulla sorte dei grandi azionisti, colpiti dal crollo delle Borse, nessuno sembra preoccuparsi per quanti verranno licenziati.
Se il Governo pensa a costoro soli in termini repressivi, l’Opposizione ritiene che i disoccupati verranno assunti nei “residence” e nei “resort” costruiti al posto delle fabbriche chiuse.
Il pensiero economico elaborato a tale riguardo dal Commercialista di riferimento del Partito Democratico di Imperia si è diffuso evidentemente anche a Roma.
Per cui è prevedibile che a guidare le proteste siano altri soggetti politici.
Gli attuali essendo entrati in un processo di cariocinesi.
La gloriosa “Imperia Calcio” si scisse a suo tempo in due distinte Società Sportive, per giunta omonime.
I poveri tifosi venivano sbeffeggiati dai sostenitori delle altre squadre, che domandavano di quale “Imperia” fossero seguaci.
Ora la stessa sorte è toccata al Partito Democratico, diviso tra i partigiani di Bracco e quelli di Verda.
Senza che né la Federazione - né tanto meno il Nazareno - si pronunzino su quale dei due tronconi sia autentico.
Se ad Imperia ci fossero altrettanti distinti Concessionari della FIAT, la Casa – Madre indicherebbe a quale rivolgersi per le riparazioni degli autoveicoli “in garanzia”.
Mettiamoci nei panni di un cittadino che intenda prendere la tessera: a chi si deve indirizzare?
A Quesada l’ardua sentenza.
Quando il Califfato di Granada veniva assediato dai Re Cattolici, i “Mori” – anziché unirsi in sua difesa – si frammentarono in tanti piccoli reami, guidati dai cosiddetti “Reyes de Taifa”.
Analogamente, il “Bassotto” può ora approfittare della Discordia che regna nel Campo di Agramante.
La Meloni afferma che il “Decreto Sicurezza” la conferirà ai componenti delle Forze di Polizia.
I quali ne sentivano l’impellente bisogno.
Con piena ragione, a giudicare da come vengono trattati dal Sindaco di Imperia.
Il quale non è però destinato ad incorrere nei rigori delle nuove norme.
Che sono tipiche delle dittature.
Fino ad ora, gli “agenti provocatori” infiltrati nei gruppi detti “antagonisti” (come quello - composto non già da dinamitardi, bensì da poeti estemporanei - che ha composto la famosa rima tra “lame” ed “infame”) dovevano indurre i “sovversivi” a commettere qualche reato.
Ora i provocatori non dovranno più compiere tale sforzo.
Basterà infatti a costoro collocare una bomba per fare andare in prigione tutti quanti gli infiltrati, anche quando abbiano nessuno di costoro abbia accettato di commettere un atto illegale.
I provocatori saranno invece considerati penalmente irresponsabili, al pari del Presidente della Repubblica e del Papa.
Il quale tuttavia subisce comunque gli “arresti amministrativi”.
A questo punto, nessun soggetto politico sarà al riparo dalla repressione.
Basterà infatti tesserare per il Partito Democratico un Agente della DIGOS e fare in modo che costui realizzi un attentato: a questo punto, anche i militanti più legalitari finiranno nei “container”.
Il cui utilizzo, lungamente procrastinato, è ora imminente.
In queste strutture – che, essendo collocate al di fuori delle carceri, verranno recintate col filo spinato, a mo’ di campi di concentramento - sono state anche collocate le uniformi, da tempo abolite per i detenuti “comuni”.
I “politici” sono evidentemente destinati a vedersi imprimere un marchio distintivo.
Ci spieghiamo dunque per quale motivo siamo letteralmente assediati da provocatori, peraltro non appartenenti ad alcun Corpo di Polizia: che può comunque agire anche per interposta persona.
Si può capire che simili personaggi prendano di mira i gruppuscoli estremisti, ma nel nostro caso si intende criminalizzare il dissenso.

Send Comments mail@yourwebsite.com Saturday, April 25, 2020

Mario Castellano  11/04/2025
Copyright ilblogdimario.com
All Rights Reserved