Guerra nascosta, propaganda e crisi sociale: analisi e satira politica
Un vecchio adagio dice che la prima vittima di ogni guerra è la verità.
Più volgarmente, la sapienza popolare ammonisce: “Tempo di guerra, più balle che terra”.
Che la guerra sia già cominciata, benché riusciamo ancora a barcamenarci in una precaria – benché fittizia e parziale – neutralità, lo riconoscono in ogni occasione le stesse Autorità.
Le quali rilevano comunque che la guerra tra Stati – per la prima volta dal 1945 – è ricomparsa in Europa, sia pure sul suo estremo confine orientale.
I conflitti dell’ex Jugoslavia potevano a suo tempo essere catalogati ufficialmente come guerre civili, anche se si trattava più precisamente di guerre di secessione.
Da questo punto di vista, l’Ucraina non costituisce dunque una novità.
Di nuovo, e pericoloso, c’è il fatto che sia scesa in campo una potenza nucleare.
Ciò rende impossibile la ripetizione di quanto avvenne, sia pure tardivamente, in Bosnia e poi – questa volta tempestivamente – nel Kossovo.

Poi c’è il Medio Oriente, che è un poco più lontano dal punto di vista geografico, ma può far mancare in ogni momento il trasporto, il riscaldamento e la produzione.
Le due Guerre Mondiali vennero precedute da una propaganda bellicista che accompagnava – una volta costituiti gli opposti schieramenti – la loro preparazione all’apertura delle ostilità: tanto dal punto di vista della produzione degli armamenti e della preparazione delle truppe quanto dal punto di vista della predisposizione psicologica delle masse al combattimento.
L’obiettivo consisteva nel fare accettare i sacrifici già imposti, come quelli – ancora più gravi – che si prospettavano nell’immediato futuro.
Ora invece si segue il metodo esattamente contrario.
Si nascondono cioè tutti i sintomi che possono rivelare – o quanto meno far temere – l’inizio di una guerra, in modo che tale evento, avendo colto il popolo di sorpresa, possa essere presentato come la conseguenza della perfidia del nemico.
Il quale decide all’improvviso di far cessare un’epoca non soltanto di pace – sia pure relativa – ma anche di asserita prosperità.
Che costituisce comunque soltanto il ricordo di un passato sempre più remoto.

L’inflazione – come riconoscono anche le statistiche ufficiali, per quanto edulcorate – erode sempre più il potere d’acquisto dei salari.
E colpisce soprattutto i generi di più largo consumo, cui si dedicano le spese incomprimibili.
Vale a dire i generi alimentari più popolari.
Cresce intanto in modo impressionante il numero degli sfratti esecutivi, lasciando sempre più famiglie prive di abitazione.
Imperia è ai primi posti di questa classifica, ma l’attenzione delle cronache locali è rivolta piuttosto a quella del Campionato di Calcio, in cui la squadra locale pare invece si trovi all’ultimo posto.

Anche l’ennesima retrocessione dell’Imperia può essere imputata alla responsabilità del Sindaco, che ha imposto a De Vizia di tappare i buchi finanziari della società sportiva.
Tale impresa è riuscita evidentemente solo in minima parte.
La colpa può comunque essere attribuita all’Uomo della “rumenta”, non abbastanza munifico.
Nessuno, invece, domanda al Sindaco perché non vari un piano di edilizia residenziale pubblica, anziché costruire la “Ciclabile”, destinata – secondo le intenzioni – a ricevere perfino i turisti provenienti dal lontano Paese del Sol Levante, cui il “Primo Cittadino” ha rivolto un appello, doppiato nel loro idioma.
I giornali locali non gli hanno infatti ancora attribuito il “Dono delle Lingue”, miracolosamente conferito agli Apostoli nella Pentecoste.

Da parte loro, i dirigenti democratici nazionali e i loro fiduciari locali non sembrano leggere i giornali, né tanto meno udire le conversazioni che possiamo captare quotidianamente al bar, all’Ufficio Postale o sull’autobus.
A proposito di autobus, la guerra scatenata dal “Bassotto” contro i “portoghesi” ha fatto le prime vittime: due Ispettori sono stati malmenati da altrettanti passeggeri abusivi, avendo la peggio.
Sono subito scattati i “Fermi”.
La politica di “Law and Order” dell’Amministrazione esige il “pugno di ferro”.

Abbiamo potuto constatare questa mattina un’altra misura adottata nell’ambito di tale orientamento.
Nelle file degli Ispettori – fino ad ora scelti in prevalenza tra individui macilenti e stortignaccoli – è comparso un autentico gigante.
Il quale, grazie alla sua imponente complessione fisica, dovrebbe – nelle intenzioni del “Sindaco–Presidente” – dissuadere gli utenti indisciplinati quanto meno dal venire alle vie di fatto.

A Roma ci si è resi conto del numero di “homeless” solo quando un edificio abbandonato, popolato da duecento di costoro, ha preso fuoco.
Forse perché essi erano costretti ad accendere dei falò, o forse perché qualcuno ha tentato in modo sbrigativo di allontanarli dal proprio quartiere.
Poiché però uno sfratto o l’aumento del prezzo del pane “non fa notizia” – come si dice nel gergo giornalistico – i notiziari “aprono” sempre con il “femminicidio” quotidiano.
O comunque con un fattaccio di cronaca nera.
Dipingere gli uomini come altrettanti assassini, quanto meno potenziali, serve a trasferire il conflitto sociale sul terreno dello scontro tra i sessi.

L’unica eccezione rispetto a questa selezione delle notizie cui dare maggiore risalto è costituita dalle morti sul lavoro.
Anch’esse in aumento, dato che la diminuzione delle tutele sindacali porta a trascurare sempre di più le misure di sicurezza, comprese quelle rese obbligatorie dalla legge.
Nessuno pretende di asserire, nella propaganda di regime, che gli imprenditori siano tutti assassini.
O quanto meno siano tutti negrieri.
La Schlein evidentemente non viene avvertita dalla sua “Consulente cromatica” (che “in queste cose è morta e sotterrata”) del fatto che la gran parte dei morti nei cantieri erano “al loro primo giorno di lavoro”.
Non si tratta di una particolare sfiga, bensì del costume di regolarizzare i lavoratori soltanto “post mortem”.

Tutto ciò spiega perché si preferisca scatenare una campagna volta a demonizzare tutti i mariti e i “compagni”.
Tale termine ha perduto l’originario significato politico, designando viceversa i conviventi more uxorio.
Per un motivo molto semplice: denunciare gli imprenditori disonesti fa parte della propaganda “comunista”, mentre diffamare gli appartenenti al sesso maschile serve a diminuire la solidarietà detta un tempo “di classe”.

Si dà però il caso che l’Opposizione si occupi di Gaza, e solo marginalmente di bazzecole come il cosiddetto “carrello della spesa” o lo sfratto esecutivo.
Che non possono essere usati quale pretesto per crociere nel Mediterraneo.
Quanto ai Democratici imperiesi, non conviene loro toccare simili argomenti: è infatti poco probabile che l’area dei “Granatini” venga adibita all’Edilizia Residenziale Pubblica.
Il beneficiario della Concessione Edilizia offre comunque ai propri sostenitori spettacoli cinematografici gratuiti.
Nel nostro Paese d’adozione, per definire tale prassi si dice: “Circo senza pane”.
Gli Imperatori Romani e i Borbone–Napoli, passati alla storia per il motto “Feste, Forche e Farina”, erano più lungimiranti.

Sul piano internazionale, certe notizie non vengono pubblicate, o non si compie nessuno sforzo per interpretarle.
Un aereo da trasporto turco è precipitato in Georgia, probabilmente a causa di un sabotaggio, mentre si accingeva a consegnare – o aveva già consegnato – un carico di armi, che il “Sultano” pare venda a entrambe le parti del conflitto in Ucraina.
Mosca accusa gli Inglesi di avere progettato il dirottamento di un suo aereo militare, che avrebbe dovuto bombardare una base della NATO, in modo da attribuire la responsabilità alla Russia, offrendo all’Occidente il casus belli per un intervento.

L’Ucraina, intanto, mostra segni di cedimento del “Fronte Interno”.
Il principale collaboratore di Zelensky, coinvolto in uno scandalo, si è sottratto alla cattura fuggendo all’estero.
Probabilmente costui è stato “scaricato”, ma senza subire alcuna sanzione.
È possibile che il Presidente ignorasse la corresponsione di una tangente da cento milioni di dollari?
O è complice, o è inetto.

Anche la Repubblica Spagnola finì con un colpo di Stato militare, perpetrato da quanti volevano arrendersi a Franco, essendo ormai chiaro che le Potenze Occidentali non intendevano rischiare una guerra mondiale per salvarla.
La differenza consiste nel fatto che, nel caso dell’Ucraina, esse hanno fornito le armi, che vennero negate alla Spagna.
Questo però ha soltanto prolungato l’agonia del Paese aggredito.

La Gran Bretagna ha deciso di non condividere più con gli Stati Uniti le informazioni di intelligence relative alla situazione dei Caraibi.
Segno che Londra vuole dissociarsi da eventuali azioni militari, che non sfoceranno in un’invasione del Venezuela, ma aggiungeranno un altro teatro di crisi a quelli già esistenti.
Il contrasto al traffico di droga è soltanto una scusa.
Una parte degli stupefacenti passa per il Golfo del Messico o attraverso il confine del Rio Grande, ma la maggior parte segue la rotta del Pacifico, essendo l’Ecuador divenuto il maggior Paese esportatore.
Il prodotto proviene comunque da molte nazioni dell’America Latina.

Trump viene bersagliato da accuse di pedofilia.
Le prove esibite fino ad ora sono tanto inconsistenti che nessun Tribunale le prenderebbe in considerazione.
Gli oppositori intendono però predisporre le proprie armi nel caso il Presidente violi la Costituzione, ledendo le prerogative degli Stati.
Anche qui è latente un conflitto civile.

Quanto però i mezzi di comunicazione non indicano è il rapporto tra le notizie – che a volte devono essere diffuse – e l’uso che se ne intende fare per giustificare dei conflitti, tanto tra Stati quanto interni.

Delle Potenze che si sarebbero affrontate nella Prima Guerra Mondiale si disse che camminarono a lungo come sonnambuli verso il baratro.
Oggi si tende a rendere sonnambuli e inconsapevoli i popoli che possono essere travolti.
Anche ignorando tutti i sintomi che affiorano quotidianamente, per rendersi conto del pericolo basta constatare la contraddizione sempre più grave tanto tra il Nord e il Sud del mondo quanto all’interno delle società dell’Occidente.
Dove il Sud è già insediato.

Intanto, il “Sindaco–Presidente” è atteso alla posa della “Prima Pietra” della nuova Moschea di Imperia.
Nell’occasione gli verrà consegnato un mantello, finemente intessuto con decorazioni dorate, indossato dagli “Imam”.
C’è molta aspettativa per la sua “hutba”, che verrà naturalmente pronunciata in arabo.
L’Uomo ha infatti ricevuto dallo Spirito Santo – come avvenne per gli Apostoli – il “Dono delle Lingue”.

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Mario Castellano  29/11/2025 articolo del 13/11/2025
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