Il cardinale Sarah attacca il Papa, dalla tribuna della casa editrice Cantagalli di Siena, già usata da quel padre Serafino Maria Lanzetta noto per la sua irriducibile opposizione a padre Fidenzio Volpi: il quale è morto, mentre Lanzetta vive e veste panni.
L'attacco di Sarah è condotto sul piano del magistero, e non su quello personale. In tal caso, sarebbe meglio sorvolare, mentre quando è in gioco la dottrina della Chiesa è meglio rispondere. Il porporato africano asserisce che il principio enunziato dal Conte di Cavour - valido anche per noi cattolici liberali - non è "libera Chiesa e libero Stato", bensì "libera Chiesa in libero Stato". Questo è esatto, ma ne deriva che la Chiesa dovrebbe in linea di principio accettare la condizione di libertà che lo Stato le riconosce. La Santa Sede riteneva invece - e ritiene tuttora - che lo "status" giuridico della comunità dei credenti debba essere regolato mediante appositi atti di diritto internazionale, quali sono i concordati. Nel 1929, lo Stato aveva accettato questa petizione di principio, e tale scelta è stata confermata dalla Repubblica quando dovette adottare la propria Costituzione.
Con l'attuale epidemia, si è determinata una situazione non regolata dai Patti Lateranensi, a causa della quale lo Stato ha limitato oggettivamente la libertà di culto, vietando temporaneamente le celebrazioni negli edifici sacri.
Secondo Sarah, la Chiesa avrebbe dovuto opporsi a tale proibizione, non essendo essa autorizzata dal Concordato. Bergoglio l'ha invece accettata, stabilendo un precedente in base al quale - nelle materie non regolate dai Patti Lateranensi - la Chiesa deve conformarsi con il precetto stabilito unilateralmente dall'autorità civile. Salvo, naturalmente, che risulti possibile procedere ad un emendamento del Concordato mediante il consenso delle parti contraenti. Non c'era però naturalmente tempo per questo. Secondo il cardinale, il Papa avrebbe dovuto promuovere una disobbedienza civile di massa, così compromettendo la pace civile instaurata tra lo Stato e la Chiesa fin dal 1929.
Ci pare che il pronunziamento di Sarah sia volto a promuovere il dissenso nei riguardi del Papa in quanto cattolico liberale. Il conflitto è dunque destinato ad estendersi, investendo altre situazioni, che si determineranno in Italia e altrove in futuro. Non si tratta di un problema di ordine soltanto giuridico: dopo l'accordo sulla nomina dei vescovi con la Cina, il cardinale di Hong Kong ha accusato addirittura di "ateismo" il collega Segretario di Stato. Si tratta di ingiurie tipiche degli scismatici, come quelle pronunziate nei nostri riguardi da Alvaro Martino.  

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Mario Castellano  11/10/2021
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