L’attività svolta dai banchieri viene speso considerata contraria agli interessi della società...
L’attività svolta dai banchieri viene speso considerata contraria agli interessi della società, essendo associata arbitrariamente con l’usura, che – assorbendo le risorse prodotte dal lavoro – manda in rovina quanti lo svolgono.
In realtà, le banche adempiono ad una funzione esattamente contraria, che incrementa lo sviluppo economico in quanto da un lato esse raccolgono le risorse finanziarie e dall’altro le indirizzano verso chi ne ha bisogno per iniziare, proseguire od ampliare la produzione dei beni e dei servizi.
Quando però le banche vanno in sofferenza, occorre mettere al sicuro il denaro che è stato loro affidato, sia per evitare un ingiusto danno ai depositanti ed agli investitori, sia per destinarlo ad un impiego utile per la società.
Il sistema bancario italiano è purtroppo sul punto di collassare, ed il default che incombe sui nostri maggiori istituti di credito pone con drammatica urgenza il problema di mettere i soldi al sicuro.
Due uomini hanno assunto con coraggio e lungimiranza questo compito, costituendo una società di intermediazione mobiliare, denominata “Sirius”.
Si tratta di un italiano residente da molti anni nel Principato di Monaco, dove ha maturato una lunga esperienza nel campo finanziario, il nostro amico Domizio Cipriani, e di un tunisino appartenente alla aristocrazia di questo Paese nordafricano, essendo nipote dell’ultimo “Bey”, deposto con l’avvento del dominio coloniale francese: si tratta di Samy Mabrouk, il quale – come tutti i suoi compatrioti più colti e cosmopoliti – concilia nella propria persona la cultura araba e quella europea, l’Oriente con l’Occidente.
Tra i suoi amici nell’ex madrepatria, si annoverava anche il Presidente Chirac.
La “Sirius” propone ai propri clienti tre diversi tipi di servizi.
Uno di essi consiste nel collocare i loro capitali in banche estere a scelta del cliente, mettendoli al riparo dalle conseguenze dell’imminente crisi del sistema creditizio italiano.
Questa operazione viene anche svolta costituendo nel vicino Paese una Società di Capitali, che può aprire dei conti correnti presso le banche locali, così come possono aprirli le persone fisiche titolari delle sue azioni.
Questi conti, diversamente da quanto avviene in altri Paesi, in cui è obbligatorio effettuare i depositi in valuta locale, possono essere anche nelle principali valute straniere, come ad esempio l’Euro o il Dollaro.
Se poi il cliente italiano intende affidarsi alla “Sirius” per effettuare degli investimenti in Tunisia, la società di intermediazione mobiliare è a sua disposizione sia per orientarlo sul mercato locale, sia per gestire i suoi investimenti tramite consulenza ed assistenza tecnica.
Un altro tipo di servizio di Pay master, consiste nel ricevere o trasferire il denaro depositato presso banche di altri Paesi, oppure usarlo per effettuarvi dei pagamenti di investimenti o beni e servizi, secondo le precise disposizioni del cliente.
La Tunisia è inserita nel sistema bancario internazionale, ma in questa Nazione non vige l’obbligo di informare il circuito SEPA, ovviamente rispettando tutte le normative internazionali vigenti sull'anti riciclaggio sulla provenienza dei fondi che vi vengono trasferiti.
Per rendersi conto della utilità di tutti questi servizi, basta considerare che in caso di insolvenza di una banca italiana i titolari di azioni ed obbligazioni perdono l’intero capitale sottoscritto, mentre i depositanti vengono garantiti dalla Banca d’Italia solo fino a centomila Euro, in tempi non ben identificati: in quanto non sono rimborsati immediatamente, ma soltanto riconosciuti.
C’è inoltre il problema costituito dalla difficoltà di trasferire il denaro mediante bonifici nel caso di somme importanti.
In questo caso, la banca presso la quale i soldi vengono accreditati è tenuta ad avvisare le autorità competenti, le quali chiederanno conto al cliente che ha effettuato l’operazione della provenienza della somma movimentata mediante fornitura di documentazione probante, anche risalente a decenni precedenti.
In questo caso, notoriamente la Legge italiana stabilisce l’inversione dell’onere della prova, per cui si è tenuti a dimostrare la liceità dell’origine del denaro, nonché l’adempimento degli obblighi fiscali.
Occorre anche ricordare che le banche europee non accettano trasferimenti di denaro da determinate piazze estere, come il medio oriente, mentre non vi sono problemi se l’operazione si origina tramite una struttura finanziaria abilitata, aventi sedi o uffici di rappresentanza nei vari stati esteri.
In Tunisia per esempio opera in particolare la Banca di proprietà della Casa Regnante del Marocco, che dispone di molti sportelli in Europa ed è naturalmente disponibile per trasferire e gestire il denaro depositato dai correntisti.
Ricordiamo anche che vi è stato chi si illudeva di mettere al sicuro i fondi affidati al sistema bancario italiano trasferendoli su di un “account” di un fiduciario dello stesso istituto di credito in cui erano depositati.
Se però questo fallisce, anche il denaro affidato ad un suo “trust” viene coinvolto nella bancarotta o perlomeno bloccato sino al termine della procedura amministrativa.
Non rimane dunque che affidarsi a chi può collocare all’estero i grandi depositi, collocandoli in Paesi e presso istituti di credito che ne garantiscano l’intangibilità, permettendo però al contempo il loro trasferimento ed il loro libero impiego.
Non rimane, in conclusione, che augurare buon lavoro alla “Sirius”, auspicando che metta al sicuro la maggiore quantità possibile di risorse finanziarie appartenenti a nostri connazionali.
È questo un buon modo per salvare il salvabile, contribuendo alla stabilità dei rapporti sociali ed alla coesione del tessuto civile, in etica solidale.

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Mario Castellano  31/3/2022
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