Recatosi sul Colle di Nava per assistere al Passaggio del Giro d’Italia, ...
Recatosi sul Colle di Nava per assistere al Passaggio del Giro d’Italia, “Mohammed” Bensa ha approfittato dell’occasione per pronunziare una “hutba” in un noto ristorante di questa località di villeggiatura.
L’autorevole convertito all’Islam si è fatto però prendere dall’entusiasmo del neofita.
Il tema trattato era affascinante: il rapporto tra l’Islam ed il ciclismo.
Notoriamente, l’unico Paese musulmano in cui questo sport ha preso piede è il Kazakistan, che vanta numerose squadre professionistiche, tra cui la “Astana”, e dove il pubblico accorre in massa sulle strade per applaudire i suoi campioni.
Il terreno pianeggiante favorisce però i cosiddetti “passisti”, tra i quali primeggiava il famoso Abdujaparov.
Questo “enfant du pays” è noto nell’ambiente - come la sorella del suo collega Basso – per vere o asserite vicende di alcova.
Con la differenza che il campione kazako ha un “penchant” per gli uomini: durante le corse a tappe, lo si vedeva girare di notte per i corridoi degli alberghi in cerca di un “partner” occasionale.
Per fare coincidere la fede islamica con la passione ciclistica, “Mohammed” Bensa ha proposto di organizzare un “Giro dell’Arabia Saudita”, naturalmente sponsorizzato dal Principe Ereditario, disposto a tutte le forme di mecenatismo.
Questa competizione culminerebbe nella tappa Medina – La Mecca.
All’arrivo, i concorrenti dovrebbero compiere - naturalmente in bicicletta - il triplice giro intorno alla “Kabah” prescritto per chi compie il “Grande Pellegrinaggio”: con il risultato di adempiere un dovere religioso, e contemporaneamente contendersi un alloro sportivo.
Lo Sceicco di Al Azhar ha immediatamente obiettato che la circo ambulazione si deve compiere tassativamente a piedi.
Poiché però le due Città Sante sono interdette agli infedeli, chi volesse gareggiare od assistere – risponde il nostro concittadino - dovrebbe farsi musulmano.
Bensa si è già offerto comunque come Presidente di Giuria.
La carovana pubblicitaria, a sua volta, distribuirebbe al pubblico copie del Corano, omaggio del “Custode dei Luoghi Santi”.
Anche la storia dell’Islam, a detta di “Mohammed” Bensa, deve essere riletta.
Maometto non sarebbe salito in Paradiso su di un cavallo, bensì in bicicletta, dimostrando grandi doti di “scalatore”.
I Compagni del Profeta, a loro volta, erano i suoi gregari.
Quanto alle salite dei Pirenei, vennero percorse – ben prima del “Tour de France” - dall’esercito di Tarik, diretto a Roncisvalle, dove si scontrò con il Paladino Orlando.
Questa ricostruzione della storia – a dire il vero poco coerente con la scienza religiosa - è stata definita “gravemente blasfema” in una “fatwa” emessa dall’Imam “Hamza” Piccardo.

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Mario Castellano  28/5/2022
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