La Vezzali si candida con la Meloni.
Lo affermo senza alcuna intenzione polemica, ma essendo certamente rattristato nel constatare come nella massa di mantenuti che affollano lo stipendificio del Vaticano, “refugium peccatorum” (è proprio il caso di dirlo) di tanti soggetti in cerca di protezione dai disastri dell’esistenza, si annidino anche dei poligami.
Ai tempi di Pacelli, si veniva allontanati dalla Santa Sede anche per una banale separazione legale.
Ora, invece, si fa a gara a chi è più eterodosso: si trovano atei dichiarati, seguaci di altre Chiese e addirittura di altra religioni, e – per l’appunto – anche bigami.
I quali, nella laica Repubblica Italiana, violano la norma penale, e proprio per questo attraversano – in cerca di protezione – la “Porta di Sant’Anna”.
In passato, venivano protette persone ben più degne.
Sotto il Fascismo, De Gasperi lavorava alla Biblioteca Vaticana.
Gonella, più fortunato, redigeva per “L’Osservatore Romano” gli “Acta Diurna”.
La compilazione di questa rubrica gli era resa possibile dal fatto che nella Città Leonina arrivavano i giornali stranieri, banditi nel Regno a causa della censura.
Il quale faceva credere agli Italiani che all’estero ci invidiavano il ”Duce”.
Gonella, per chi era in grado di leggere i suoi articoli, dimostrava che questo non era vero.
Il quotidiano del Vaticano era – in un certo qual senso – l’unico giornale non controllato dalle Autorità dello Stato pubblicato in Italia, ed a volte il Fascio ne impedivano la circolazione.
Il suo Direttore, il Conte Della Torre, scriveva addirittura articoli di opposizione, ma usava un linguaggio talmente aulico e paludato che neanche i funzionari del “Min.Cul.Pop.” lo capivano, e così venivano evitati gli incidenti diplomatici.
Monsignor Montini, Sostituto alla Segreteria di Stato, riuniva gli Universitari cattolici – ufficialmente per tenere conferenze di argomento religioso – nella Chiesa di Santo Stefano detta “degli Abissini”, anch’essa situata all’interno delle Mura Leonine.
L’inverno, per quanto sia lungo e rigido, prepara sempre la primavera.
Oggi, però, viviamo l’autunno della Repubblica.
Siamo stati giustamente ed autorevolmente ammoniti del fatto che si prepara un regime presidenziale.
Ciò comporterà anche la defenestrazione anticipata di Mattarella.
Io mi sono tenuto alla larga dal Partito Democratico, il quale sta facendo la fine che merita una forza politica dedita soltanto a rappresentare i cosiddetti “garantiti”, cioè quanti – per loro fortuna – stanno bene: dai giornalisti de “La Repubblica” (anche se l’Editore si dimentica di pagare i contributi) agli insegnanti delle Scuole Medie.
Non ci si deve dunque stupire se il popolo, abbandonato a sé stesso, vota per la Meloni.
Addolora però ugualmente ascoltare la maggiore emittente radiofonica cattolica fare propaganda per la Destra, con la motivazione che questa parte politica garantisce la Chiesa sui temi “bioetici” non ancora regolati da leggi dello Stato.
Salvo una revisione di tutta la normativa emanata dalla Repubblica, non vivremo comunque un ritorno ad uno Stato dichiaratamente confessionale.
Sconteremo però un’altra volta l’emarginazione dei Cattolici liberali e dei Cattolici democratici.
Che vengono insultati con l’epiteto di “modernisti”.
Io non sono esperto di scienze religiose, ma quando lo stesso Magistero del Papa sfiora il sincretismo, mi pare anacronistico questo ritorno ai tempi di San Pio X.
All’epoca, venivano emarginati i Sacerdoti ed i laici fautori dell’alleanza con la Francia, cioè con le democrazie liberali dell’Europa Occidentale.
Questa situazione si ripete ciclicamente, come avvenne dopo l’avvento del Fascismo, e soprattutto dopo i Patti Lateranensi.
Mi domando per quale ragione i Cattolici debbano vergognarsi di avere dato all’Italia Manzoni, Gioberti, Rosmini, Balbo e poi Don Sturzo, De Gasperi e La Pira.
Il motivo è semplice: perché ci si vuole conformare con il filone del pensiero tradizionalista.
Così la Meloni saprà di trovare degli interlocutori disponibili, formati nella sua stessa cultura e capaci di parlare il suo stesso linguaggio.
Noi, di conseguenza, saremo di nuovo emarginati nella Comunità ecclesiale.
Questo è il prezzo che la Santa Sede è disposta a pagare in cambio dei favori elargiti dal nuovo Governo?
Certamente, questa scelta risponde all’attuale “zeit geist” identitario.
Le identità si affermano ciascuna nel proprio ambito, ma finiscono per confliggere le une con le altre.
Russi ed Ucraini sono entrambi ortodossi, parlano lingue simili ed hanno condiviso la stessa storia, eppure si combattono sanguinosamente.
L’imposizione dell’identità italiana – di cui fa parte la componente religiosa – è destinata ad avere successo nel breve termine, ma un giorno si scontrerà inevitabilmente con quelle regionali all’interno, e con quella islamica – per parlare soltanto della più prossima – all’esterno.
Conviene alla Chiesa assecondare una deriva che conduce ad emarginare non solo i non credenti, i diversamente credenti ed in genere quanti dissentono, ma anche tanti cattolici?
O non sarebbe più saggio rimanere nel solco dell’Ecumenismo?
Aldo Moro scrisse in una delle sue ultime lettere: “Non pensate al domani, pensate al dopodomani”.
Montini cercò di inutilmente di salvarlo, sapendo che il dopodomani sarebbe arrivato comunque.
Con ossequio.
Suo Affezionatissimo in Cristo
Mario Castellano

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Mario Castellano  1/8/2022
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