Quando i Comunisti litigavano con i Socialisti, rinfacciavano ai seguaci di Nenni ...
Quando i Comunisti litigavano con i Socialisti, rinfacciavano ai seguaci di Nenni – transitati dal “Fronte Popolare” al Centro – Sinistra – che avevano sempre dovuto attaccare i loro manifesti.
A noi capitò di vedere addirittura, in occasione di una manifestazione “unitaria “inscenata a Genova, lo striscione delle ACLI portato precisamente dai Comunisti: i “Cattolici di Sinistra “avevano dato la loro adesione, ma erano reticenti a marciare dietro la bandiera rossa.
Ora la stessa situazione si è determinata nella Destra: ad Imperia, i candidati della Lega hanno offerto una cena – naturalmente gratis – in un lussuosissimo ristorante sulle alture, prenotando ben centocinquanta coperti.
Per mettere insieme trenta “portoghesi”, è però risultato necessario ricorrere a “Fratelli d’Italia”, un cui dirigente ha (parzialmente) riempito i vuoti con un frenetico giro di telefonate.
Alcuni giorni or sono, un altro candidato alleato della Meloni si era piazzato in un noto ritrovo del centro per offrire la prima colazione: benché la gente sia ormai alla fame, non l’ha accettata nessuno.
I “parvenus” non sono accolti tanto facilmente nei salotti buoni: Berlusconi, anche doppo avere assunto la Presidenza del Consiglio, non veniva mai invitato agli esclusivi “dopo teatro” che la grande borghesia milanese offre per antica consuetudine in occasione della “Prima” della Scala.
Non bastano, per accedervi, i soldi, e neanche i quarti di nobiltà: occorre essere dei veri signori, e – come dice il proverbio – “signori si nasce, ricchi si diventa”.
Il Cavaliere di Arcore venne anche tacciato apertamente di maleducazione dalla Regina Elisabetta per avere gridato sguaiatamente in sua presenza: gli arricchiti possono atteggiarsi quanto vogliono a persone di classe, ma finiscono sempre per commettere una “gaffe”.
Se non la commettono, vengono alla fine cooptati, ma per questo occorre una signorilità innata, che è privilegio di pochi.
I Leghisti sono talmente zotici che non riescono neanche a far finta di conoscere le buone maniere.
Una volta, fummo invitati a Genova al ricevimento annuale in onore del Corpo Consolare, che di regola viene offerto dal Sindaco.
In quella circostanza, la Regione aveva chiesto ed ottenuto di sostituire il Comune in qualità di anfitrione.
L’Assessore Rixi era incaricato di fare gli onori di casa: egli avrebbe quindi dovuto ricevere gli ospiti al loro arrivo, ma arrivò quando si serviva il caffè.
Per rimediare alla “gaffe”, ne commise una peggiore, andando a sedersi al tavolo della Presidenza: gli urgeva infatti parlare con il Console di Russia, ma ignorava che certe questioni non si trattano in simili occasioni.
Non desta dunque meraviglia che una Assessora Comunale di Bucci sia andata ad insultare gli Israeliti nella stessa Sinagoga, e che il Sindaco si sia ben guardato dal chiedere scusa.
La stessa Destra berlusconiana di Imperia è guidata notoriamente da immigrati frascatani, che hanno sempre aspirato ad essere cooptati dalla nostra decadente borghesia.
Lo strumento della loro ascesa politica e sociale era costituito un tempo dalla Democrazia Cristiana, dove però c’era Taviani - uomo educato e di mondo - che sapeva richiamare all’osservanza del Galateo.
Poi venne la grande alzata di ingegno, consistente nell’epurare la Democrazia Cristiana – trasformata in “Forza Italia” - non soltanto della sua componente di Sinistra, che comunque da noi era molto ridotta, ma anche dei vecchi notabili: i quali scelsero coerentemente l’Aventino.
Ci fu una sola eccezione, ma anche in questo caso il rapporto con i “Bassotti” si è rotto quando costoro hanno scelto di fare da sgabello alla Meloni: con cui esiste certamente una affinità etnica, che causa un richiamo di carattere tribale.
Si tratta infatti di una “borgatara” dai modi particolarmente volgari.
Andreotti era figlio di poveri immigrati dalla Ciociaria (a Roma, per prendere in giro questa gente, si domanda se ha lasciato a casa il gregge), ma ciò malgrado venne eletto a massimo rappresentante dell’Aristocrazia detta “Nera”.
Dubitiamo che la Meloni sia ammessa nei suoi palazzi.
Pio XI, che pure – quando era Arcivescovo di Milano – aveva benedetto nel Duomo i gagliardetti dei fascisti, oscurò Piazza San Pietro in occasione della visita di Hitler, ed a Firenze il Cardinale Dalla Costa fece chiudere il portone dell’Episcopio al passaggio del “Fuhrer”.
C’è un proverbio del nostro Paese di adozione che dice: “Il Diavolo paga male chi lo serve bene”.
I voti dei “Bassotti” andranno a confluire nel grande calderone in cui cuocciono insieme tutti gli ingredienti dello spezzatino delle Destre, dai neonazisti fino a “Comunione e Liberazione”: che ha incaricato Lupi di parlare in piazza del Popolo, dopo avere compiuto diligentemente il compito di fischiare Letta a Rimini.
Il potere reale sarà però concentrato nelle mani del gruppo di post fascisti “duri e puri” riunito presso la pescivendola.
Nella Russia bolscevica finirono per comandare gli uomini riuniti intorno a Stalin.
Nel “listone” fascista del 1924 c’erano i Nazionalisti di Federzoni, gli ex Liberali e gli ex Popolari: tutti destinati, nella migliore delle ipotesi, a svolgere un ruolo soltanto decorativo.
Questo futuro attende anche i “Bassotti”: in provincia, il nucleo di uomini organici al Partito della Meloni è molto chiuso e ristretto, e finirà presto per monopolizzare il potere locale.
Quanto a ciò che può fare il Sindaco, vale il motto tacitiano della pescivendola: “E’ finita la pacchia”.
Con lo spietato centralismo che imporrà il nuovo Governo, non si potranno più assumere spazzini, becchini e Vigili Urbani.
La ex corrente democristiana – risalendo “per li rami” si giunge a Taviani – che maneggiava cinquemila preferenze solo nel Comune di Imperia, ne ha portate solo duemilatrecento in tutta la Provincia al malcapitato Sappa: al quale è anche toccato pagare le spese, rimanendo – come si suol dire - “cornuto e mazziato”.
Domenica prossima, su questo “piccolo mondo antico” calerà definitivamente il sipario.
Disse morendo Georges Rabelais: “La farce est jouée, baissez le rideau”.
Gli Inglesi avevano piazzato a Singapore dei cannoni potentissimi, tali che nessuno potesse avvicinarsi venendo dallo stretto di Malacca: i Giapponesi, però, li presero alle spalle, arrivando dalla terraferma.
I borghesi di Imperia, dopo avere passato settantasette anni a combattere i Comunisti, vengono ora travolti dalla parte opposta.

Send Comments mail@yourwebsite.com Saturday, April 25, 2020

Mario Castellano  24/9/2022
Copyright ilblogdimario.com
All Rights Reserved