Poiché la materia esoterica costituisce per noi una specie – come si suole dire - di Violino di Ingres...
Poiché la materia esoterica costituisce per noi una specie – come si suole dire - di Violino di Ingres, e nel suo vastissimo ambito ci occupiamo in particolare delle cosiddette profezie (da non confondere tuttavia con quelle contenute nelle Scritture), qualche amico ci rivolge una provocazione intellettuale, proponendoci di inquadrare la morte del Papa Emerito in tale ambito.
In primo luogo, facciamo riferimento a quanto asseriscono i cosiddetti sedevacantisti.
Costoro si dividono in diverse sottospecie.
Vi sono in primo luogo quanti considerano quale ultimo Papa Benedetto XV, in quanto Pio XI – un Pontefice non certo sospetto di idee progressiste – si sarebbe macchiato della colpa, imperdonabile dal loro punto di vista, consistente nello avere rinunziato alla rivendicazione dello Stato Pontificio: ciò sarebbe avvenuto in seguito alla stipula dei Patti Lateranensi.
Altri, invece, arrivano ad includere nella loro versione del Liber Pontificalis tanto Pio XI quanto Pio XII.
Successivamente, le eresie indotte dal Concilio avrebbero contaminato la Chiesa, ed un Pontefice che devia dalla Dottrina si deve considerare decaduto ope legis.
Essendo incorso in tale situazione Giovanni XXIII, tanto Roncalli quanto tutti i successori sarebbero classificati come altrettanti Antipapi.
Vi è infine la schiera, più numerosa e agguerrita, di quanti arrivano a Benedetto XVI, le cui dimissioni – essendo state estorte o falsificate – avrebbero reso impedita la Sede Apostolica.
Morto Ratzinger – e con questo arriviamo al punto – bisognerebbe dunque riunire il Conclave: che però risulterebbe ugualmente illegittimo, essendo composto anche da Cardinali creati da Bergoglio.
Per tale motivo, a detta di una Signora che rappresenta ad Imperia le teorie sedevacantiste di Don Minutella, lo Spirito Santo nominerebbe direttamente il nuovo Papa: di costui, si sa che vive nei dintorni di Roma, pronto evidentemente ad occupare il Vaticano ed il Laterano (sua sede in quanto Vescovo di Roma).
Staremo a vedere se tale misterioso personaggio indirà una conferenza – stampa, o si rivelerà in altro modo.
La cosiddetta Profezia di Malachia è un libro, attribuito ad un abate benedettino irlandese alto medioevale – sul quale non si hanno però notizie certe - che definisce tutti i Papi con un motto.
La sua prima edizione a stampa avvenne nel Sedicesimo Secolo, a cura di tale Arnoldo de Vion.
Alcuni considerano costui un impostore, il quale avrebbe inventato la compilazione di sana pianta, benché in realtà vi siano testimonianze anteriori della esistenza del manoscritto.
Anche accettando, comunque, la tesi di una falsificazione, i motti relativi ai Papi successivi risultano in alcuni casi azzeccati.
Pio XII, definito Pastor Angelicus, amava essere chiamato con tale titolo.
Ratzinger venne interrogato sulla attendibilità della asserita Profezia, e si pronunziò in favore della tesi di una falsificazione, avvenuta in età controriformista per replicare ai Protestanti, a detta dei quali il Papato stava per terminare.
Sta di fatto comunque che il motto De Gloria Olivae, a lui attribuito, chiude la lista.
Quanto detto a proposito di Francesco sarebbe stato infatti interpolato da Arnoldo de Vion.
Ecco comunque ciò che è scritto su Bergoglio nella Profezia.
In extrema persecutione Sanctae Romanae Ecclesiae, regnabit Petrus Secundus, vel Petrus Romanus, qui pascet oves in multis tribulationibus, quibus transactis Civitas Septicollis diruetur et Judex tremendus judicabit populum suum.
Questo imminente e catastrofico futuro – il nuovo Pontificato sarebbe comunque iniziato il 31 dicembre scorso – si accorda con tutte le altre Profezie.
Vediamo di elencarle.
Cominciamo da Jacques de Molay, ultimo Gran Maestro dei Templari, il quale – prima di essere arso vivo a Parigi nel 1314 - previde la morte imminente del Re Filippo IV il Bello e del Papa Clemente V: nonché la fine – trascorse tredici generazioni - della monarchia francese, ma soprattutto quella – entro settecento anni - della Chiesa Cattolica.
I sette secoli sono scaduti dunque nel 2014: Ratzinger si era dimesso un anno prima.
Nostradamus esprime in modo aperto due sole previsioni: una riguarda - anche in questo caso - la caduta della monarchia francese, datata esattamente nel 1793, quando Luigi XVI venne ucciso; la seconda concerne la fuga del Papa da Roma.
Su quanto scritto dal Veggente di Salon la Chiesa si è sempre mantenuta agnostica.
Non così,  invece, sulle profezie della Madonna di Fatima e di due Santi: San Pio X e San Giovanni Bosco, le quali concordano sul fatto che un Pontefice avrebbe dovuto abbandonare la sua Sede.
San Filippo Neri affermò invece che un esercito di infedeli – non si tratterebbe dunque, contrariamente alle dicerie, di Cosacchi, i quali sono più precisamente acattolici – avrebbe abbeverato i cavalli nelle fontane di Piazza San Pietro.
Risulta inventata anche la storia secondo cui Pacelli si affacciava ogni mattina dal suo balcone per verificare se la previsione si fosse compiuta.
Sulla caduta di Roma pare si sia pronunziato Rasputin, per non parlare di Maometto: il quale in un suo detto, contenuto nella Sunna, la colloca dopo quella di Costantinopoli.
Concludiamo annotando come Nostradamus preveda anche che Pietro, cioè il Papa, avrebbe calpestato il sangue nelle strade di Roma, alludendo verosimilmente con questo a violenze nella Città Eterna.
Fin qui il nostro excursus, su cui non aggiungiamo nessun commento personale, sperando soltanto di avere riferito correttamente.
Salvo per annotare che un dato risulta certo: con la costituzione del primo Governo elettivo guidato dopo il 1945 dalla estrema Destra in Europa Occidentale, il nostro Paese – o almeno una parte di esso – è entrato a far parte di quella che gli studiosi di geo - strategia chiamano la Caoslandia.
Possiamo dunque sperare che almeno una parte della Penisola ne rimanga fuori, e non invidiamo certamente chi fronteggia la Signora della Garbatella dalla sponda destra del Tevere.
Essendo però il Papa un latinoamericano, è abituato a simili situazioni.
Come, molto modestamente, anche noi.

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Mario Castellano  21/01/2023
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