Abbiamo ascoltato un intervento in video, diffuso su Internet, in cui dialogavano Don Minutella, il Professor Fusaro ed il Professor Melluzzi, ...
Abbiamo ascoltato un intervento in video, diffuso su Internet, in cui dialogavano Don Minutella, il Professor Fusaro ed il Professor Melluzzi, o meglio il Reverendo Melluzzi, trattandosi di un Sacerdote della Chiesa Ortodossa: la quale, come è noto, ammette la Ordinazione degli uxorati.
I tre hanno convenuto sul fatto che la Sede Apostolica, in precedenza impedita a causa della asserita detenzione di Ratzinger, è diventata vacante con la sua morte.
Ai motivi già addotti per sostenere tale tesi, e cioè il fatto che in realtà Benedetto XVI non si era dimesso, se ne aggiunge ora un altro: Bergoglio avrebbe deviato dalla retta Dottrina della Chiesa, che il Pontefice deve custodire, ma non può modificare a sua discrezione.
Se è sostenibile – nel silenzio delle norme canoniche – che per una simile pronunzia sia competente il Collegio dei Cardinali, è viceversa completamente infondato che essa possa venire compiuta da alcuni semplici fedeli.
I tre tradizionalisti non considerano però legittimi i Porporati creati da Bergoglio: per cui essi negano che l’attuale Sacro Collegio risulti realmente tale.
Non rimane dunque – secondo loro – che negare ogni riconoscimento della Autorità del Papa: il quale – oltre ad avere usurpato la carica – sarebbe anche decaduto “ope legis” a causa della sua asserita eresia.
Non è stata annunziata la designazione del “Successore” di Benedetto XVI: questi – a causa della già ricordata illegittimità dei Cardinali, e dunque di un ipotetico Conclave – verrebbe nominato direttamente dallo Spirito Santo.
Risulta dunque un problema di comunicazione tra la Terza Persona della Trinità ed il gruppo composto da Minutella, Melluzzi e Fusaro.
I quali devono comunque essere considerati scismatici: cade infatti in tale condizione – a norma del Diritto Canonico – chiunque neghi la Autorità del Papa, e costoro lo fanno nel modo più esplicito.
Gli scismi, nel passato, hanno avuto due possibili esiti: quando non erano sostenuti da una potenza temporale, la loro consistenza rimaneva marginale, se non trascurabile; quando invece qualche Sovrano li sosteneva, essi coinvolgevano un seguito consistente di fedeli.
A volte si ristabiliva l’unità della Chiesa; altre volte – cominciando dalla separazione di quella Orientale 1054 – essa non si ricomponeva.
I Tre Moschettieri del “sedevacantismo” – complice il fatto che uno di loro è già transitato alla Ortodossia - guardano in tale direzione, auspicando esplicitamente in una sorta di ritiro del riconoscimento del Papa quale Capo della Chiesa di Occidente: fino ad ora, però, i diversi Patriarchi hanno sempre considerato Francesco quale Vescovo di Roma, e come tale Successore di San Pietro. 
Quale fondamento potrebbe avere una simile mossa, per fortuna del tutto improbabile allo stato dei fatti?
I tre tradizionalisti lamentano il venir meno della Autorità Petrina quale si era venuta configurando a partire dall’Editto di Costantino, cioè come l’equivalente di quella dei Sovrani temporali assoluti.
Si cominciava però ad intravedere una possibile restaurazione della piena comunione con gli Ortodossi proprio in quanto – per la prima volta nella storia – la Chiesa di Bergoglio aveva iniziato ad invertire tale tendenza.
Una commissione mista, composta da Cattolici e Ortodossi, si riunisce periodicamente ormai da molti anni, dedicandosi a ridefinire, o a riconsiderare, la Autorità del Vescovo di Roma sulla Chiesa universale: se tale primato venisse nuovamente inteso quale fu in vigore per tutto il primo millennio cristiano, gli Ortodossi potrebbero tornare ad accettarlo.
Le loro Chiese, inoltre, praticano quel metodo di esercizio del governo che nelle lingue slave viene designato con il termine di “sobornaja”: riferito alla materia ecclesiale, esso designa un concetto affine a quello della conciliarità, o della sinodalità.
Il Santo Sinodo, che condivide con il Patriarca l’esercizio della Autorità su ogni Chiesa, assomiglia ad un Parlamento, essendo composto tanto da rappresentanti del Clero quanto da rappresentanti del laicato.
La considerazione delle deliberazioni assunta dagli ultimi Sinodi Regionali cattolici, in particolare quelli dell’Amazzonia e della Germania, con la possibilità di una evoluzione di fatto del loro potere da consultivo a deliberante – per giunta su temi quali l’ordinazione degli uxorati e l’ordinazione femminile, in merito ai quali il Papa ha sospeso per il momento la propria pronunzia, senza però espressamente respingerle – fa intravedere che in futuro gli Ortodossi e i Cattolici possano convergere verso un modello comune di governo della Chiesa.
Davanti a tali prospettive, non si vede per quale motivo quelle Orientali dovrebbero intromettersi nelle faccende interne della Chiesa Occidentale agendo contro l’attuale Vescovo di Roma.
Per quanto riguarda i grandi indirizzi geostrategici cui si conforma l’azione di Bergoglio, l’intesa risulta se possibile ancora più facile, ed è comunque già operativa.
Quando il Papa, parlando all’Università di Al Azhar, propose al suo Sceicco Al Tantawi una “alleanza” – questo termine venne ribadito più volte – tra Cristiani e Musulmani, egli era fiancheggiato da  Patriarca Ortodosso di Costantinopoli e dal Patriarca Copto del Cairo.
Osteggiare Bergoglio su questo terreno significherebbe allinearsi con il settore suprematista bianco, rappresentato da alcune Chiese protestanti fondamentaliste degli Stati Uniti: quelle che agiscono in ambito cattolico avvalendosi di Steve Bannon come del proprio agente di influenza a Roma.
Non si vede nessun Patriarcato Ortodosso disposto ad operare un rovesciamento delle attuali alleanze.
Ne consegue che gli scismatici “sedevacantisti” possono soltanto andare ad ingrossare – non sappiamo in quale misura – quel settore di estrema Destra che già era uscito dalla Chiesa Cattolica con Lefèbrve.
L’unica incognita è costituita dal Governo italiano.
I Fratelli della Meloni sono finanziati da una fondazione conservatrice britannica, intitolata alla Thatcher, che spinge l’Italia verso posizioni di rottura dell’Unità Europea: la minacciata chiusura degli acquisti di Buoni del Tesoro da parte della Banca di Francoforte viene agitata da certi seguaci della Presidente del Consiglio come un casus belli, che renderebbe irreversibile il suo già latente conflitto con Parigi e Berlino.
La Chiesa di Bergoglio sostiene una idea dell’Europa democratica e aperta verso gli altri Continenti, e questo spiega per quale motivo la sponda sinistra del Tevere sia tentata di incoraggiare certe componenti cattoliche ormai in aperta rottura con il Papa.
La Santa Sede si mantiene – come sempre - prudente, ma i Cattolici dovrebbero pronunziarsi chiaramente in favore del Papa.
Lo si è fatto ogni qual volta si riteneva la sua Autorità messa in discussione, per così dire, sull’altro versante.
Orta le insidie provengono dal settore dell’estrema Destra.
La pace civile dell’Italia dipende, come sempre, dalla sua pace religiosa.

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Mario Castellano  26/01/2023
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