Il giornale radio delle otto di mattina di domenica 29 gennaio 2023 si è aperto con la trasmissione di un bollettino di guerra, fosco presagio di quanto si prepara per le nostre truppe sul fronte ucraino.
Il giornale radio delle otto di mattina di domenica 29 gennaio 2023 si è aperto con la trasmissione di un bollettino di guerra, fosco presagio di quanto si prepara per le nostre truppe sul fronte ucraino.
Si è riferito di una aspra pugna ingaggiata a Trastevere tra una torma di Anarchici e le forze della Questura, con un bilancio di un arresto, numerose identificazioni e denunzie, nonché un solo agente contuso: il che significa che le montagne hanno partorito il classico topolino.
Trattandosi di un battesimo del fuoco, circostanza nella quale – secondo una superstizione dei vecchi soldati - non si muore mai, e considerando che per tutti si trattava del primo episodio della imminente guerra, la diceria risulta confermata.
Ci domandiamo per quale motivo non si sia approfittato di una così ghiotta occasione per applicare il Decreto Rave Party.
I partecipanti al cosiddetto raduno erano infatti superiori al numero canonico di cinquanta, ed il pericolo per il cosiddetto Ordine Pubblico non era determinato soltanto dalle intenzioni dei presenti  – sempre difficili da decifrare (e a maggior ragione da processare) - bensì soprattutto dal loro comportamento facinoroso.
Essi hanno infatti usato quali armi improvvisate i classici cassonetti della spazzatura, e gli altrettanto classici tavolini dei bar: poveri esercenti, misereamur super eos!
Si poteva inoltre fare sicuro affidamento su di una ispirazione tipicamente sovversiva, testificata dalla stessa affiliazione politica dei promotori.
Chi risulta anarchico viene infatti classificato tout court come pericoloso, violento e dedito a perturbare la pace sociale.
Ci si è invece limitati ad applicare la normativa preesistente: ampiamente sufficiente, in ogni caso, per inguaiare i partecipanti al raduno.
Contemporaneamente – con una azione diversiva degna dei massimi strateghi - venivano lanciate ben due bottiglie incendiarie contro il Commissariato Prenestino.
La correlazione tra il quartiere della cosiddetta Movida ed una delle peggiori suburre di Roma era cosí automaticamente stabilita.
Intanto, le sedi diplomatiche italiane in altri Paesi vengono bersagliate dalla Internazionale Libertaria, a causa della detenzione nel nostro paese di un suo esponente, finito addirittura al cosiddetto 41 bis.
Se fossimo nei panni dei suoi correligionari, ce lo lasceremmo stare, almeno per qualche tempo: potrebbe infatti rinnovarsi il fenomeno della cosiddetta politicizzazione dei detenuti comuni, sfociata nelle grandi rivolte carcerarie degli Anni Settanta.
Fa spicco il Consolato a Barcellona, città evocativa per antonomasia dei seguaci di Bakunin e di Malatesta, essendo patria di Buenaventura Durruti, capo dei Dinamiteros (in nome dice tutto) e culla della FAI (Federazione Anarchica Iberica): i cui aderenti, non paghi di uccidere Frati e Suore, si dedicavano – durante la Guerra Civile – a fucilare i cadaveri dei loro confratelli, appositamente dissotterrati.
Può anche darsi che gli attentatori abbiano reagito al sostegno manifestato dalla Meloni in favore di Abazcal, il quale vuole abolire lo Statuto di Autonomia della Catalogna.
Fin qui la cronaca.
La storia, nota ai più anziani, riferisce di come fin dal 1967,  proprio nello stesso quartiere tipicamente bohemien della Capitale, un anarchico ferrarese – noto con il nome di battaglia di Pinchi- avesse affrontato da solo le forze di Polizia, sfidando con la sua forza erculea il getto degli idranti.
Il popolo de Sinistra, che si preparava già ai successivi cimenti sessantottardi, applaudì a scena aperta tale mostra di energia e di coraggio, pronto ad emularla.
Si annunziava la stagione che avrebbe portato alle grandi battaglie di Valle Giulia e di San Basilio.
In seguito, la Sinistra capitolina si sarebbe divisa tra i fautori della Amatriciana e quelli della Carbonara.
Quanto a Pinchi, colpito da foglio di via della Questura, sparì nelle nebbie della nativa Val Padana.
Le successive cronache non lo avrebbero più ricordato.
Gli Anarchici sono come le procellarie, uccelli che annunziano le tempeste.
Di cui essi manifestano sovente lo zeit geist in incubazione.
Costoro infatti – proprio in quanto soggetti istintivi ed in genere privi di una adeguata cultura politica – testimoniano la imminenza delle svolte storiche, e spariscono quando la bufera comincia ad infuriare.
Se questa analisi della situazione dovesse risultare esatta, saremmo in presenza di un movimento di avanguardia.
Potrebbe invece trattarsi di qualcosa di completamente diverso, e cioè di una montatura orchestrata con finalità provocatorie da chi – in vista di irregimentare gli italiani quale immensa retrovia di un contingente da spedire in Ucraina - intende significare (la Meloni dixit a Barcellona) che gli oppositori sono tutti delinquenti.
Nulla di meglio – a tal fine – della evocazione della Anarchia, associata da sempre a gesta criminali.
Questa storia risale a Gaetano Bresci, ed è quanto di meglio per vellicare gli istinti reazionari dei benpensanti.
Nel 1969 venne usato Valpreda per criminalizzare tutto quanto sapesse anche lontanamente di sovversivo.
Ora, a quanto pare, ci risiamo.
Una Assessora del Veneto ha elogiato le imprese degli Alpini in Russia, segno che stanno per esservi rispediti, con il compito – analogo a quello loro assegnato nel 1941 - di combattere la barbarie: in quel tempo comunista, ed oggi contrassegnata comunque dalla avversione alla Civiltà Occidentale.
I nostri poveri soldati furono allora delle vittime, ma la Signora collaboratrice di Zaia dovrebbe almeno ricordare che la decisione di mandarli ad uccidere ed a farsi uccidere costituì uno dei crimini del Fascismo: che viene invece riabilitato in blocco, con la sola eccezione delle Leggi Razziali.
Intanto, la distruzione dello Stato di Diritto continua, equiparando ai delitti le manifestazioni, intese tanto come cortei e comizi quanto come semplici espressioni di dissenso.
La Meloni vuole anche ridurre il numero delle Regioni, accorpando con altre tanto il Trentino – Alto Adige – Tirolo Meridionale quanto la Valle di Aosta: la cui autonomia è regolata - anche nella estensione delle competenze – da diversi Trattati Internazionali.
Che la Presidente del Consiglio sembra ignorare, ovvero non riconoscere: come nel caso di quello del Quirinale.
Giunge intanto notizia dalla Arabia Saudita che il Custode dei Luoghi Santi – cioè il Sovrano di quel Paese – ha autorizzato (se non esortato) i fedeli musulmani ad attaccare i Cristiani Occidentali: non però quelli Orientali.
Ciò lascia trasparire il progetto di una alleanza tra Islam ed Ortodossia.
Di questo editto si sono resi conto soltanto gli Israeliani.
Chi ha più da temere siamo però noi Europei, a causa della bomba collocata sotto il nostro sedere per la presenza di milioni di Musulmani.
Si salda, intorno allo Occidente, una sorta di assedio.
In Spagna, un fanatico ha già ucciso un sacrestano.
Tale professione, un tempo ritenuta per antonomasia pacifica e sedentaria, è ora divenuta pericolosissima.
La Basilica di San Giovanni Battista in Oneglia vanta una sacrestana donna, che molti considerano una antesignana della Ordinazione femminile.
La Signora testimonia anche di come la guerra veda impegnato il suo sesso, alla pari degli uomini.
Per colmo del pericolo, il sagrato della Chiesa è divenuto da tempo luogo di incontro della locale Comunità bengalese.
Ignoriamo che cosa si dicano i suoi componenti, non comprendendo il loro idioma.
È tuttavia certo che tale gruppo etnico ha fama, tra i correligionari, di professare un Islam molto chiuso e radicale.
Due dei suoi esponenti accudiscono il Commendator Bensa: il quale, però, avendo pronunziato la Shahada (professione di Fede), pratica negli attuali conflitti la neutralità disarmata.

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Mario Castellano  02/02/2023
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