La spaccatura nella Destra imperiese ...
La spaccatura nella Destra imperiese, in vista del voto amministrativo, si sta aggravando, al punto di assumere le caratteristiche di una nuova guerra civile, tanto più disastrosa non essendosi ancora rimarginate le ferite aperte dal sanguinoso conflitto tra lo Zio e il Nipote.
In questi casi, ci si divide di istinto, e la contrapposizione tra gli schieramenti rivela divergenze più caratteriali che ideologiche.
Due soggetti si sono dislocati nelle ultime ore, in seguito alla chiamata alle armi da parte del Colonnello.
Si tratta in primo luogo dei cosiddetti Popolari (Don Sturzo si sta rivoltando nella tomba), i quali rappresentano oggi il settore confessionale facente capo al già Ministro Lupi: risalendo per li rami, si giunge a Formigoni.
Questa fazione non aveva mai prosperato sul nostro versante degli Appennini.
Si registro soltanto, in anni ormai remoti, la presenza nel Tigullio di tale Mazzarino De Petro, noto per i suoi commerci di petrolio con gli Iracheni di Saddam Hussein, favoriti dal fatto che il loro Ministro degli Esteri – tale Tarik Aziz – era un cristiano caldeo: che come tale aveva trovato una sponsorizzazione in Italia da parte dei seguaci di Don Giussani.
Il gerarca venne anche condotto da costoro a pregare sulla tomba di San Francesco: il Poverello di Assisi, però, non poté compiere nessun miracolo, e tutto fini con il crollo del regime, seguito dalla impiccagione del dittatore.
Nello estremo Ponente, operava – anche in questo caso temporibus illis - lo Ingegner Accinelli, travolto a sua volta dallo scandalo del Casino.
A Sanremo, il suo movimento era stato soprannominato non a caso Comunione e Speculazione.
Ora si assiste ad un revival della influenza lombarda, dovuto alla occupazione della Sanità ligure, propiziata da Toti.
Per risalire ad un remoto precedente storico, Gian Galeazzo Visconti era riuscito ad imporre il proprio vassallaggio su tutta la parte centro – settentrionale del territorio italiano, compresa Genova.
Fu precisamente allora che il Beato Cristoforo da Milano fondò il Convento dei Domenicani di Taggia.
Ora, più prosaicamente, è caduto sotto il controllo milanese il nostro reparto di Ginecologia, ma si annunzia una ripetizione di questa operazione ad altre specialità della Medicina.
Di tale influsso, è conseguenza la presenza elettorale dei confessionalismi.
I quali, in occasione delle Politiche, non sono riusciti a giungere al quorum in sede nazionale,
ma evidentemente non demordono, e potrebbero indovinare il cavallo vincente favorendo il colpo di Stato del Colonnello.
Questi, rivelandosi un abile stratega, approfitta del venir meno degli agganci romani del Sindaco – Presidente, sempre più rinchiuso nella sua dimensione provinciale.
Pare che la Meloni conti sul fido Berrino per espugnare questo ultimo bastione berlusconiano.
Anche Bissolotti accorre da Sanremo per colpire – come fece Maramaldo con Francesco Ferrucci a Gavinana - il Sindaco uscente.
Il quale potrebbe rivolgersi a lui dicendo: Vile, tu uccidi un uomo morto!
Il Bassotto ricorda anche Mussolini quando sperava di rinchiudersi nel cosiddetto Ridotto della Valtellina, ma venne fermato a Dongo.
Il parallelo storico si ferma qui: piazza della Vittoria non diverrà un equivalente di piazzale Loreto.
Più che da un Venticinque Aprile, il Nostro sembra infatti atteso da un Venticinque Luglio, dato che i gerarchi – uno ad uno – volgono a lui le spalle.
Gli rimane fedele – novello Farinacci – Alessio Saso.
La cui scelta ha probabilmente radice in un ambiente leghista - massonico – balneare collocato tra Arma di Taggia e Bordighera.
Quando però questo settore tentò di avanzare su Sanremo, per due volte venne respinto da Biancheri.
Risulta dunque ancora più problematica la conquista della lontana Imperia.
Il Sindaco – Presidente, sentendosi ormai circondato, cerca disperatamente appoggi in ambito ecclesiale, fino al punto di provocare uno scisma, con il consueto corollario di reciproche scomuniche.
Probabilmente, egli ha approfitterà della sua predica presso le Suore di Porto Maurizio per gridare, rivolto ai traditori: Anatema! Anatema a voi!

ERRATA CORRIGE

Abbiamo erroneamente scritto che il Papa Pio VII condizionò al matrimonio religioso di Napoleone con Giuseppina la sua incoronazione a Re di Italia nel 1804.
In realtà, questa richiesta aveva riguardato la stipula, avvenuta a Parigi, del Concordato del 1801.
Ci scusiamo coi nostri lettori.

Send Comments mail@yourwebsite.com Saturday, April 25, 2020

Mario Castellano  07/03/2023
Copyright ilblogdimario.com
All Rights Reserved