Questa mattina, i diligenti giornalisti radiofonici...
Questa mattina, i diligenti giornalisti radiofonici – i quali meritano la tessera honoris causa del Partito della Meloni – hanno mescolato la notizia del suicidio per defenestrazione di un dirigente democratico con quella del viaggio (a loro dire trionfale) della Presidente del Consiglio nei Paesi Arabi.
Anche al tempo del Duce si diceva: Gli stranieri ce lo invidiano.
Il che non era vero allora, e non è vero oggi, ma si trova sempre chi se lo crede.
Il Venticinque Luglio, nessun fascista difese Mussolini, neanche i componenti della Milizia, i quali avevano giurato di difenderlo fino alla morte, mentre uno solo commise suicidio.
Si trattò di Giovanni Preziosi, Direttore de La Difesa della Razza, distintosi per il suo antisemitismo paranoico: vedendo Ebrei dappertutto, egli ritenne evidentemente che gli Israeliti avessero preso il potere.
Analogamente, dopo il Due Giugno, ci fu un solo monarchico che si uccise per il dispiacere, tale Fecia di Cossato, Ufficiale della Regia Marina.
Ora il suicidio del gerarca del Nazareno, non essendo certamente originato da motivi economici (questi Signori sono tutti benestanti) può essere addebitato alla disperazione causata dal crollo di un regime.
Se però il poveretto avesse avuto occhi per vedere, si sarebbe accorto che la sostituzione di Letta con la Schlein costituisce soltanto lo epifenomeno di quanto già consumato con il tradimento dei lavoratori, perpetrato dal Partito sorto per difenderli: così come il Fascismo non era finito a causa del voto dei gerarchi, bensì in seguito al disastro della guerra; e come la Monarchia non era stata abbattuta dal referendum istituzionale, ma dal rinnegamento dello Statuto.
I suicidi meritano sempre pietà, ma questo sentimento – se ancora esiste un minimo di giustizia – lo meritano anche i disoccupati, nonché i poveri annegati su di una spiaggia della Calabria.
Ai quali Mattarella ha reso omaggio, senza però rilevare come il Governo abbia rifiutato di soccorrerli in mare quando si era ancora in tempo.
Il che configura il reato di omissione di atti di ufficio, e anche quello di omissione di soccorso.
La Procura competente ha aperto una indagine, ma non un procedimento penale: il suo Titolare dovrebbe contrarre un gemellaggio con Ponzio Pilato.
La Schlein, dal canto suo, si è già riservata il ruolo di patrona dei residenti stranieri.
Non certo, però, degli sguatteri bengalesi, né delle badanti ucraine, bensì dei proprietari di ville nel Chianti o sulla Costiera Amalfitana.
Ai quali peraltro nessuno – e tanto meno la Meloni – intende dare fastidio.
La Magistratura – come ci ammoniva tanti anni or sono un nostro vecchio Maestro – è sempre la più sollecita ad allinearsi con il nuovo potere, come dimostra la pur opportuna imputazione di Conte e Speranza per la epidemia.
Chi perde, ha sempre torto, e chi vince ha sempre ragione.
Giunge anche notizia che il nostro Colonnello è stato promosso Generale.
Ci congratuliamo con lui, ma viene il sospetto che tale nomina sia stata propiziata dalla intenzione di evitare ogni similitudine con la Grecia.
Dove i suoi pari grado, terminato il loro effimero potere, fecero una brutta fine.
Il Generale passerà invece alla storia per avere espugnato la estrema propaggine del sistema ereditato dalla Prima Repubblica.
Anche nel caso – in realtà sempre meno probabile – di un rinnovo del mandato del Sindaco – Presidente.
Costui è stato infatti comunque scomunicato dal nuovo potere insediato a Roma.
Il destino di Imperia oscilla dunque tra essere terra di conquista ovvero terra di nessuno, come avvenne tra il 1943 ed il 1945 per il Settentrione occupato dai Tedeschi.
Nel qual caso il Bassotto farebbe la figura – e la fine - dei gerarchi repubblichini.
Risulta certo, in ogni caso, che la Meloni ha incaricato il Generale di commissariare non soltanto la sua parte politica in partibus infidelium, ma addirittura di commissariare la nostra Provincia.
Già Mussolini, che ci conosceva bene, avendo convissuto con noi, ci definiva cacciati in un angolino.
In realtà, il commissariamento attuale fa seguito a quello – esso pure informale – che ci venne inflitto negli Anni Settanta dalle Botteghe Oscure: che scelsero per tale ingrato compito un assicuratore, mandato però tra di noi per sostenere il Partito Trasversale.
Oggi questo Partito viene invece liquidato da via della Scrofa e da Palazzo Chigi.
I dirigenti democratici dovrebbero rendersene conto: se i loro padri spirituali commerciavano con profitto in selvaggina, essi si riducono ad elemosinare nelle Partecipate.
Questi Signori possono scegliere tra due alternative, di cui la prima consiste nel fare opposizione: non però ad un Governo, bensì ad un regime.
Si tratta però di una scelta che comporta avere i coglioni.
Altra scelta possibile e chiudere bottega.
Costoro, quanto pare, hanno già optato per la seconda ipotesi, al punto che hanno anche cambiato la serratura.
Esiste, in realtà, una terza opzione: buttarsi dalla finestra.
Come ha fatto il loro compagno del Nazareno.

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Mario Castellano  08/03/2023
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