Illustre Commendator Bensa,
Illustre Commendator Bensa,
Sono stato informato, grazie alla cortesia di Suo Cugino, Osvaldo Braccioforte Martini Tiragallo, di due circostanze di particolare interesse.
La prima riguarda il fatto che Ella, avendo cessato – a quanto pare in seguito ad un tempestivo ed opportuno richiamo della Autorità competente, che li ha qualificati come assembramenti – i comizi volanti inscenati sulla Calata Cuneo, ed avendo di conseguenza privato la Sua parte politica di un così efficace strumento di propaganda, ha ovviato a tale inconveniente raggiungendo per telefono (almeno in parte) i loro destinatari.
La seconda informazione concerne viceversa quanto da Lei asserito, che qui riassumo a beneficio dei lettori: premesso naturalmente che – come si suole dire - Relata refero.
Secondo il Suo illustre parere, la Opposizione – naturalmente comunista (!?) - avrebbe inopportunamente distolto al Governo dalle sue diuturne e benemerite cure, riguardanti il bene del Paese, i sacri interessi del Popolo e la corretta gestione della Res Publica, costringendo il Parlamento ad occuparsi di una questione insignificante e pretestuosa: si tratta dello annegamento di decine di disgraziati in Calabria.
Un Deputato ha giustamente ricordato che la storia della humilis Italia inizia – come racconta Virgilio – dallo sbarco di un gruppo di naufraghi, profughi da una guerra, sul litorale del Lazio.
Neanche costoro vennero da tutti accolti con simpatia, al punto che Enea dovette scontrarsi con tale Turno, Re dei Rutuli.
Esisteva evidentemente già allora il Partito dei contrari alla immigrazione, e dunque costui rappresenta un degno antenato spirituale di Salvini, di Piantedosi e della Meloni: vale a dire di quanti Ella colloca nel Panteon dei Suoi eroi.
Lo stesso Parlamentare ha sollevato il tema della identità italiana, sul quale siamo a parole tutti di accordo: mentre però la Sua parte ritiene la si debba tutelare brandendola come una clava contro i nuovi arrivati, io ritengo viceversa lo si debba fare nel modo esattamente contrario, cioè praticando la accoglienza.
Mi permetto, a tale riguardo, di rilevare la Sua incoerenza.
Qualche anno fa – quando, a Suo dire, erano ancora al potere i Comunisti (!?) - una nave di disperati riuscì a sbarcare in Italia il Suo attuale attendente: anche Ella, di conseguenza, beneficia della politica migratoria del Governo di allora, godendo di servigi prestati - come si suole dire - in nero, e dunque a bassissimo prezzo.
Il Suo fedele collaboratore si trova oggettivamente ricattato: o mangia la minestra, rappresentata dai magri ed arrischiati compensi, o salta la finestra.
Forse anche nel senso letterale del termine, qualora qualcuno arrivi a casa Sua per constatare un eventuale reato di Favoreggiamento della Immigrazione Clandestina.
Vi è una però ben più grave circostanza che testimonia come la Destra sia legalitaria a senso unico: quella che Ella considera come una bagatella, indegna della attenzione del Parlamento, configura viceversa una vicenda criminale.
Si è infatti constatato che i vari Ministri, non ordinando – ed anzi proibendo espressamente – a tutte le Forze disponibili di aiutare i naufraghi, hanno commesso i reati di Omissione di Soccorso, di Omissione di Atti di Ufficio e di Disastro Colposo Plurimo.
Se Ella ritiene che io asserisca il falso, può segnalare questo scritto ai suoi amici di Roma - a cominciare dal Camerata Malagó - affinché mi querelino per diffamazione.
Quanto al fatto che Ella ritiene il Governo attuale dedito a promuovere il bene della Nazione, mentre quelli anteriori – naturalmente comunisti (!?) - lo trascuravano sistematicamente, mi permetto di ricordarle come non sia stato questo Esecutivo a sanare la posizione giuridica del Signore da Lei nominato per chiamata diretta Dirigente di un Ente Pubblico, mediante un atto amministrativo emanato dal Comitato Olimpico Provinciale.
La Costituzione, come anche le Leggi in materia di Pubblico Impiego, esigono in questo caso di osservare la procedura del Concorso Pubblico.
Ora, tuttavia, questo Signore è stato trasferito alle dipendenze di un soggetto di Diritto Privato.
Ciò lo mette al riparo da un eventuale annullamento per Violazione di Legge e per Eccesso di Potere dello atto amministrativo che lo ha favorito.
Se anche infatti tale annullamento venisse pronunziato, egli rimarrebbe alle dipendenze di una Società per Azioni.
Essendo comunque questo ultimo soggetto destinatario di contributi ordinari da parte ello Stato, il controllo sulla sua gestione rientra nelle competenze della Corte dei Conti.
La quale può dunque anche valutare se il Suo protetto stia effettivamente effettuando le prestazioni lavorative dovute.
Se così è, come mi auguro, mi domando per quale ragione Ella insista tanto affinché io – essendo persona estranea alla Amministrazione Pubblica - effettui precisamente delle prestazioni dovute in base alla apposita Convenzione da tale Società allo Ente Pubblico.
La Magistratura Inquirente valuterà se quanto già portato a sua conoscenza configuri i reati di Abuso in Atti di Ufficio e di Esercizio Abusivo di Funzione Pubblica.
È comunque più probabile che tutto venga insabbiato, come Le auguro di cuore, avendo Ella assunto il classico ruolo del Cireneo.
Mi domando però se davvero Le convenga fare propaganda per chi lo ha preteso.
Con i migliori saluti, estensibili al Suo attendente, ai Dirigenti del Comitato Olimpico ed alle Autorità Religiose islamiche.
Mario Castellano

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Mario Castellano  11/03/2023
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