Abbiamo ascoltato attentamente, nella serata del Dieci Marzo, ...
Abbiamo ascoltato attentamente, nella serata del Dieci Marzo, una lunga conversazione – più che una predica, o una conferenza – pronunziata verso il Vespro su Radio Maria da un Sacerdote (o Religioso, non sappiamo bene) dallo evidente accento pugliese, del quale non ricordiamo il nome. In qualità di cattolici praticanti, dalla lunga ed assidua familiarità con la vita religiosa - in ogni sua possibile manifestazione ed espressione – ci è capitato di sentire di tutto. Risulta dunque difficile che il tono inusitato di un discorso ci possa ancora stupire. Tanto più avendo potuto constatare come la nostra Fede venga declinata in modi molto diversi, a seconda dei luoghi, degli ambienti e delle culture. Nel Paese di adozione, accorremmo una volta in Cattedrale per ascoltare una lunghissima omelia di Monsignor Romulo Emiliani, Vescovo del Darién a Panama: si tratta di una Regione percorsa da centodieci corsi di acqua, che lo Ordinario deve continuamente valicare per portare il Vangelo al suo sparso gregge, composto quasi esclusivamente da Indoamericani, residenti in piccole comunità sparse su di un territorio immenso e poco popolato. Monsignor Emiliani è però soprattutto noto – in tutta la America di lingua spagnola – per le sue predicazioni, che attraggono folle enormi di devoti. Essendo quasi concittadini di San Leonardo da Porto Maurizio, e nutriti con la lettura delle omelie di San Bernardino da Siena, ci aspettavamo un tono popolaresco: quasi che tale pratica religiosa fosse naturalmente simile ad uno spettacolo, sia pure inscenato per motivi edificanti e a beneficio delle anime. Ci accorgemmo però che lo oratore sacro – paragonato ai suoi omologhi italiani – debordava in modo impressionante in quello che si denomina, in linguaggio moderno, come entertainment. Se San Bernardino inframmezzava al suo discorrere la imitazione dei diversi animali, Monsignor Emiliani lo surclassa, facendo il verso nientemeno che al Diavolo. Tale prestazione – che neanche Alighiero Noschese ha mai potuto inserire nei suoi spettacoli – costituisce anzi il clou dello spettacolo, atteso con impazienza dallo intero uditorio. Giunto sul più bello, il Vescovo si produce dunque in una imitazione del Demonio, dopo averla introdotta dicendo come costui si rallegri per i peccati commessi nel mondo: se Satana si mette a ridere, ne ha ben donde. Essendo però il Diavolo da noi immaginato – giusta la Pittura - come un personaggio mefistofelico, munito di barbetta caprina, dal volto magro e affilato, ritenevamo che ridesse in ih. Grande è stata dunque la nostra meraviglia apprendendo che ride viceversa in ah. El Diablo se rie: ah! ah! ah!, grida con tutto il suo fiato il predicatore. La Cattedrale, a questo punto, sembra crollare per gli applausi, come lo Estadio Nacional quando la Selección segna un goal. Lo scopo di Emiliani consiste nel dissuadere i fedeli dal commettere dei peccati, essendo il dispiacere di Dio verosimilmente speculare al godimento del Demonio. Il predicatore pugliese di Radio Maria ha sviluppato un argomento altrettanto lineare. Posto che la Russia intende sottomettere tutto il Mondo - soprattutto quello Occidentale - e convertirci forzatamente in massa alla Ortodossia, rimane una sola alternativa: muoverle guerra, conquistare il suo immenso territorio (i precedenti, poco incoraggianti, rappresentati da Napoleone e da Hitler, non sono stati citati), indi proseguire fino in Giappone. I cui malvagi governanti, dopo un primo tentativo di evangelizzazione, restaurarono la idolatria. En passant, saranno stati già convertiti al Cattolicesimo, i vari Ortodossi, Protestanti, Musulmani, Israeliti, Induisti, Buddisti ed ogni sorta di miscredenti: compresa, verosimilmente, nostra moglie. Alla quale per fortuna non sono giunte le affermazioni del radio-predicatore, che ci avrebbero causato problemi nel matrimonio. Le conseguenze di simili discorsi sulle unioni interreligiose costituiscono comunque probabilmente la minore delle sue preoccupazioni. Risultano inevitabili, udito il tutto, le seguenti sommarie conclusioni: I) La guerra contro la Russia è inevitabile, tanto più che la Madonna di Fatima aveva a suo tempo annunziato come questa Nazione fosse destinata a seminare i propri errori nel mondo: è vero che nel frattempo il Comunismo è caduto, ma ciò non produce effetti sugli equilibri geostrategici; il nemico permane dunque lo stesso del tempo della Guerra Fredda, e non a caso vengono rispolverate tutte le profezie apocalittiche dei veggenti di quel periodo; II) Come a suo tempo gli Italiani vennero mobilitati per redimere Trento e Trieste, ora tutti i Cattolici devono prendere le armi per assicurare la vittoria della loro Fede, cui farà seguito una analoga e ben più ampia redenzione, tale da causare la fine di tutte indistintamente le altre confessioni religiose. Se la soluzione del problema degli Irredenti costò seicentomila morti, quanti ce ne vorranno per arrivare fino a Tokio? Non si teme, inoltre, che la prospettiva di essere invasi e sottomessi spinga tutti gli infedeli a solidarizzare coi Russi? La conclusione è scoraggiante: dopo settantotto anni di pace, sia pure relativa, di esaltazione in sede civile della fraternità e della concordia tra i popoli - cui ha fatto riscontro sul versante religioso la pratica dello ecumenismo - si odono nuovamente squilli di tromba e rulli di tamburi di guerra. Questa improvvisa riconversione troverà prevedibilmente molti ostacoli nella forma mentis delle nuove generazioni. Al 1915 si arrivò dopo decenni di esaltazione nazionalista e patriottica. Al 1940 si giunse preparati dal bellicismo fascista. Risulterà invece difficile, oggigiorno, mobilitare gli Italiani affinché vadano a combattere nel Donbass. Se però nello stesso ambito della Chiesa si levano voci – particolarmente autorevoli e diffuse – che esortano alla guerra, dandole giustificazioni apodittiche ed obiettivi ambiziosi, vuole dire che il pericolo si sta facendo imminente. Anche per il Papa: il quale sembra nutrire opinioni piuttosto difformi da quelle che abbiamo riferito. Per non parlare dei Cattolici liberali, democratici ed ecumenici. I quali sono però liquidati come Modernisti. Ecco dove voleva arrivare tutta la propaganda scatenata contro di loro.