LETTERA APERTA ALLO ISPETTORE BRACCO
Illustre Signor Ispettore,
Risale a ieri la notizia della nomina del già Ministro Cingolani ad Amministratore Delegato della Leonardo.
Questo illustre studioso era stato inserito nel Governo Draghi quale indipendente nella quota del Partito Democratico.
Per giunta, gli era stato assegnato il Ministero detto della Transizione Verde, ed in tale qualità egli propugnava opinioni molto di Sinistra, qualificandosi come la punta più avanzata di tale schieramento nello anteriore Dicastero.
Cingolani si presentava infatti addirittura come fautore di un superamento il più rapido possibile della stessa civiltà industriale: lo smantellamento delle fabbriche veniva da lui indicato non soltanto come occasione per depurare lo ambiente – sul che non esiste il minimo dubbio, ma occorre anche valutare i costi sociali di una scelta così radicale – bensì anche quale occasione per edificare una società finalmente emancipata dallo sfruttamento dei lavoratori.
Il Ministro si posizionava dunque allo incrocio tra i Marxisti ed i Luddisti, perseguendo gli obiettivi degli uni attraverso i metodi degli altri.
Che consistono nella distruzione delle macchine industriali, salvo naturalmente quelle destinate a produrre i monopattini elettrici, ed altri mezzi di locomozione azionati dalla stessa forza motrice.
Ora, nella sua nuova carica, essendo stato posto a capo della nostra più avanzata fabbrica di armamenti, dovrà produrre quelli destinati alla Ucraina.
Noi, naturalmente, non possiamo competere con lui nel suo ramo dello scibile.
Ci limitiamo dunque a porgli una semplice domanda: quanto inquina un proiettile di artiglieria, una volta sparato?
Quando anche non uccida nessuno, esso – a detta degli esperti – produce un notevole danno ambientale.
Se ne deduce che il già Ministro ha cambiato opinione in merito alla vituperata Civiltà delle Macchine: che egli concepisce addirittura come Civiltà delle Macchine da Guerra.
È veramente il caso di dire che Parigi val bene una Messa, come disse un altro illustre voltagabbana.
Il quale, però, divenne in un colpo solo cattolico e Re di Francia, mentre Cingolani è diventato – più modestamente - meloniano e boiardo di Stato.
Per quale motivo, Illustre Signor Ispettore, la Sua parte politica non gli rimprovera pubblicamente un così radicale e clamoroso cambio di casacca?
Questa domanda mi sorge spontanea dopo essere stato visitato a domicilio dalla stessa persona che mi aveva comunicato il Suo desiderio di un incontro.
Che io prontamente accettai di buon grado, ritendendolo un onore: salvo poi apprendere da Lei che non ero stato invitato.
Questo Signore mi ha comunque proposto di pubblicare alcuni articoli critici nei riguardi della attuale gestione della Amministrazione Comunale, verso la quale non mi sono mai dimostrato certamente accondiscendente, come Ella può desumere dalla lettura dei miei scritti.
Ho obiettato che una regola fondamentale del giornalismo di inchiesta consiste nel verificare personalmente ogni fonte di informazione.
In mancanza di ciò, ci si espone ad una querela, e soprattutto non si agisce in modo professionalmente scorretto.
È però bastata questa sommessa obiezione per essere tacciato di incoerenza, oltre che di viltà.
Quanto alla incoerenza, mi limito a rilevare che questo Signore è approdato alla Sinistra dopo un cammino lungo, sofferto e tortuoso.
Io, sans vouloir me flatter, vi ero arrivato ben prima di lui.
Se costui è tra i dirigenti della Sua campagna elettorale, vuole dire che si sta raschiando il fondo del barile.
Quanto alla mia asserita viltà, mi domando per quale ragione la denunzia dello impiego di materiale di scavo al posto del materiale marino per riempire una spiaggia, sia venuta da un Comitato spontaneo di cittadini: non – come sarebbe stato giusto e doveroso – da alcun Consigliere uscente, né da alcun candidato.
Se questo è il modo di condurre la opposizione, ho buoni motivi per respingere al mittente la accusa di viltà.
I suoi compagni di lista potrebbero con giusta ragione fare propria la famosa espressione di Don Abbondio: Il coraggio, chi non ce lo ha, non se lo può dare.
Mi pare inoltre – vorrà scusare la franchezza – che la pretesa accampata nei miei riguardi dal Suo collaboratore celi un trabocchetto.
Se io offro al Sindaco uscente la occasione per querelarmi, viene messa a tacere una voce critica tanto nei confronti della attuale Amministrazione quanto nei confronti di una Opposizione che non è tale.
E proprio in quanto non è tale si presta – mediante qualche suo esponente – a compiere bassi servizi per la Maggioranza.
Questo era tipico – Ella non può ricordarlo, data la Sua giovane età – del Partito Trasversale in edizione Anni Settanta: in quel tempo, un Signore, giunto dalla Rossa (?) Emilia in qualità di assicuratore di regime, si dedicava a diffamare quanti – precisamente nella Sinistra – non si prestavano al gioco di questa consorteria.
Nihil sub Sole novi, anche se è passato tanto tempo.
In conclusione, Le comunico brevemente per iscritto quanto volentieri Le avrei detto di persona: le Sue possibilità di successo dipendono dalla capacità di affrancarsi da chi pretende di fare la frittata senza rompere le uova.
Cioè di accettare incarichi e consulenze dalla attuale Amministrazione Comunale, facendo credere ai cittadini di opporvisi.
Con i più cordiali saluti.
Mario Castellano

Send Comments mail@yourwebsite.com Saturday, April 25, 2020

Mario Castellano  17/04/2023
Copyright ilblogdimario.com
All Rights Reserved