ALLA CORTESE ATTENZIONE DI HAMZA PICCARDO
La festa del Fitr, cui abbiamo presenziato grazie al gentile invito della Comunità Islamica di Imperia, ha vissuto due momenti importanti, su cui vale la pena spendere alcune parole di commento: il primo dei quali è stata la hutba pronunziata allo Imam dei Piani, ed il secondo la visita del Sindaco, avvenuta nel clima da cocktail party (naturalmente analcolico) instauratosi dopo la fine della cerimonia religiosa.
Inutile sottolineare la compostezza e la coscienza – oltre al giusto senso di autostima collettiva – che pervade la Comunità: si tratta di atteggiamenti di cui constatiamo di anno in anno la crescita e la estensione.
Per non parlare dello amalgama tra le varie componenti: sia pure lontane per provenienza e per cultura, esse appaiono sempre più unite da una identità comune.
Che fa premio, nel caso dei Musulmani, su ogni altra differenza: sia essa etnica o linguistica.
Di questo esito va dato atto doverosamente allo Imam Hamza Piccardo, che ha passato in rassegna il suo seguito come una cosiddetta Penna Bianca avrebbe fatto con un Battaglione degli Alpini.
Il figlio, dal canto suo, non si stancava di scattare fotografie dello imponente e multicolore concentramento.
Lo Imam dei Piani ha attenuato – non sappiamo se per esortazione del collega italiano – i toni polemici usati in altre circostanze.
Permane, per chi ascolta le sue parole, la sensazione di una concezione della Comunità tendente alla autodifesa.
Tale atteggiamento è proprio di ogni minoranza – specialmente religiosa – ma può sfociare tanto in una postura polemica verso lo ambiente esterno, considerato come fonte di apostasia e di corruzione, quanto in una più approfondita riflessione sulla propria specificità.
Lo Imam non giunge a suggerire ai fedeli di considerare la loro fede quale motivo di servizio alla comunità esterna, ma certamente li esorta soprattutto al perfezionamento morale, traendo spunto dal mese di Ramadan, appena trascorso, per migliorarsi e per approfondire le proprie convinzioni, riflettendole coerentemente nella vita quotidiana.
Il rafforzamento della identità riguarda dunque in primo luogo il foro interiore, ed in secondo luogo il vincolo comunitario.
Non vi è quindi traccia di ostilità verso lo esterno: la specificità propria della Fede islamica risultata abbastanza forte per costituire una difesa dalla corruzione.
Hamza Piccardo ha sollecitato tutti a permanere sul posto per ricevere degnamente il Sindaco: il quale in effetti è arrivato, e si è intrattenuto cordialmente con i Maggiorenti, essendo omaggiato di una copia del Corano.
Dopo il successivo appuntamento presso il palazzo detto del Capitano, su cui è stata scoperta una lapide in memoria del cittadino emerito Andrea Riccardi, Scajola deve avere riflettuto sulla diversa condizione in cui si trovano i suoi amministrati che chiamiamo genericamente ed impropriamente cristiani e quelli musulmani.
Essendo il secondo evento di carattere nemmeno tanto nascostamente elettorale, solennizzato da una orazione del fedelissimo Luigi Sappa, ne è venuto fuori quello che a Milano viene abitualmente definito con scherno on funerali de terza class.
Solo una ventina di militanti, espressione del più ristretto ed incondizionato milieu destrorso, facevano corona allo Oratore Ufficiale ed allo illustre Ospite.
Da ciò non traiamo, beninteso, nessun auspicio di un rovesciamento delle sorti elettorali, ma il risultato dello scontro tra il Sindaco uscente ed i Quattro Nani – così sono stati denominati i suoi rivali, rovesciando la differenza antropometrica in base alla statura politica – in tanto risulta scontato in quanto la forza di Scajola risiede proprio nella abitudine, che genera a sua volta una coazione a ripetere.
I rivali vivono una sorta di Sabato del Villaggio, ma – come ammonisce il Poeta – dima tristezza e noia recherà le ore.
La domenica elettorale preannunzia per tutti costoro una cocente delusione, accingendosi gli elettori alla riaffermazione di una fede politica basata – qui sta il punto – sulla loro identità.
Noi fummo testimoni e partecipi – in anni remoti – del primo incontro, o meglio del primo scontro, – tra Scajola e Piccardo.
Questi, essendo allora responsabile del gruppo del Manifesto, pose un veto contro la presenza dei giovani democristiani alla manifestazione di solidarietà con i Baschi processati a Burgos.
Il corteo si svolse senza la presenza del futuro Imam, collezionando sessantasette presenze, in maggioranza espresse da Agenti della Squadra Politica in borghese.
I quali, di conseguenza, lasciarono in pace lo assente Piccardo, che Scajola tacciò di essere un grande maleducato.
Ora ci rallegriamo della avvenuta riconciliazione tra i due.
Su quali basi poggia il patto, mancato decenni or sono ed ora inopinatamente stipulato?
La risposta comporta un apprezzamento delle doti politiche di entrambi, ma in modo particolare di quelle dello Imam.
Egli prende atto realisticamente – non lo critichiamo per questo, ma anzi lo apprezziamo – del fatto che in un mondo caratterizzato dalla affermazione delle diverse identità, essendo ormai tramontata – come abbiamo scritto infinite volte – ogni possibilità di una reductio ad unum determinata dalla prevalenza di questa o quella ideologia, queste identità devono necessariamente fare i conti una con la altra.
Tra la Destra italiana – di cui il Sindaco ha preteso ed ottenuto la rappresentanza esclusiva in questa zona – ed i Musulmani non si è stipulata alcuna alleanza, ma nemmeno si è determinata una situazione di guerra, sia essa dichiarata o di fatto.
Quanto abbiamo veduto si può dunque paragonare con un allacciamento di relazioni diplomatiche.
In tale circostanza, i plenipotenziari della altra parte contraente vengono ricevuti con doverosa cortesia – di qui il caloroso invito rivolto ai fedeli affinché fossero presenti – e logicamente si sottolinea tuto quanto può unire, piuttosto che quanto può dividere.
Piccardo ha sottolineato quindi il contributo dei Musulmani alla vita civica, insieme con lo auspicio che le sue condizioni vengano migliorate.
Noi non siamo tra quanti forse criticheranno questa scelta: con la quale mettiamo in correlazione la nuova accentuazione del discorso pronunziato dallo Imam dei Piani.
Ribadire la accusa, da lui rivolta in passato agli infedeli, di volere corrompere moralmente la gioventù islamica, sarebbe risultato infatti di cattivo auspicio per un buon esito della cerimonia laica successiva.
I rapporti diplomatici conseguono alla instaurazione di un nuovo Stato: quale esiste anche se non scambia Ambasciatori con nessuno.
La Destra è destinata a governare tanto la Nazione quanto la Cittá nel prevedibile futuro.
Occorre realisticamente prenderne atto, e non soltanto da parte dei Musulmani.
Lo obiettivo consiste dunque nello assicurare il massimo margine di libertà di azione per ciascun soggetto sociale.
Se vi è qualcuno che merita una critica - non certo per avere compiuto questa scelta, bensì per il modo in cui vengono gestite le sue conseguenze - non si tratta certamente dei Musulmani.
È piuttosto la Santa Sede che – in alcune sue componenti – intende cogliere la occasione, come nel 1929, per regolare i conti con i Cattolici liberali e democratici, definiti spregiativamente, da qualche tempo a questa parte, come modernisti.
Se ci dicessero giansenisti, ci farebbe addirittura piacere.
Questo problema, però, non riguarda i Musulmani.
I quali perseguono i loro obiettivi strategici, collocati nella prospettiva storica di un mutamento nei rapporti di forze tra il Nord e il Sud del mondo.
Non si può ragionevolmente prevedere se lo identitario italiano e quello islamico arriveranno un giorno a confliggere.
Per il momento, si registrano concordanze e dissonanze.
In un video postato a suo tempo su Internet – dove forse può ancora essere consultato – si mostra un interessante dibattito tra Piccardo e Pietrangelo Buttafuoco, in cui lo scrittore siciliano, membro del movimento dei Sufi, auspica un ricongiungimento della sua Isola al cosiddetto Dar Al Islam.
Buttafuoco, però, è anche un grande elettore della Meloni, che si ispira ad una visione fortemente centralista dello Stato.
Il tempo scioglierà tutte queste contraddizioni.
Nello immediato, bisogna comunque cercare un modus vivendi, e – a quanto pare – lo si è trovato.
Complimenti dunque a Piccardo: non abbiamo mai dubitato delle sue doti politiche.
Provate dal fatto che non si è mai iscritto al Partito Comunista.
Per cui ha venduto a lungo buoni libri, ma non ha mai venduto selvaggina.
La domanda che gli vorremmo porre – qualora potessimo prendere un caffè insieme – non verte sui suoi desideri eventualmente frustrati.
Se al posto di Scajola ci fosse stato un esponente del Partito Democratico – ma questo è un periodo ipotetico detto precisamente della irrealtà – la situazione, dal punto di vista di Piccardo, non sarebbe stata migliore: è infatti preferibile avere un interlocutore ideologicamente avverso piuttosto che un interlocutore inconsistente, e dunque inaffidabile, a prescindere dalla persona.
Ci domandiamo tuttavia con quale identità il nostro Imam avrebbe preferito confrontarsi sul piano dei rapporti civili.
Per le questioni religiose, Bergoglio è la persona ideale, tanto per lui quanto per noi.
La identità nazionale italiana, quale viene definita e rappresentata dalla Meloni e da Scajola, è indiscutibilmente modellata da una concezione confessionale del Cattolicesimo, ma la Schlein, dal punto di vista di un musulmano, risulterebbe migliore?
Costei non rappresenta una identità italiana concepita diversamente, bensì la sua totale negazione, il suo livellamento in una sorta di koinè ideologica tendente al nichilismo: nel senso che nega tanto la dimensione religiosa quanto quella spirituale, e perfino quella morale.
Secondo questa Signora – non per caso cosmopolita – contano soltanto le istanze proprie degli omosessuali, nonché quelle - pur rispettabili – degli orsi del Trentino.
Et – come si dice in francese – pour cause.
Forse ci sbagliamo, ma riteniamo che dal punto di vista di Piccardo gli interlocutori con cui si sta misurando risultino essere il male minore.
Se il nostro Imam ci concederà un colloquio, avremo abbondante materia per un altro articolo.

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Mario Castellano  24/04/2023
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