Le piccole notizie riguardano i fatti: quelle grandi seguono invece agli eventi.
Le piccole notizie riguardano i fatti: quelle grandi seguono invece agli eventi.
Una breve nota del supplemento settimanale de La Stampa di Torino di domenica scorsa informa che alcuni comuni pirenaici del Dipartimento francese del Rossiglione hanno impugnato dinnanzi al Tribunale Amministrativo Regionale la ordinanza del Prefetto con cui si vietava di impiegare il catalano nelle sedute die Consigli Municipali, basandosi sulla norma che considera il francese la sola lingua ufficiale della Repubblica.
In attesa della sentenza di seconda istanza del Consiglio di Stato, la decisione del rappresentante del Governo di Parigi verrà comunque ignorata.
Una analoga controversia giudiziale si era determinata – con lo stesso esito – in Corsica.
In Bretagna, invece, si può usare nei Comuni la lingua regionale (che la gente del posto considera viceversa nazionale).
Si attende dunque che la massima istanza della Giurisdizione Amministrativa unifichi il criterio giurisprudenziale.
Il principio affermato dalle Prefetture non giunge peraltro a vietare completamente lo impiego degli idiomi minoritari, come prova il fatto che la Gazzetta Ufficiale della Corsica viene edita in versione bilingue.
Il Rossiglione, pur essendo situato sul versante orientale dei Pirenei, appartenne alla Spagna fino a quando la Regina Maria Teresa lo portò in dote a Luigi XIV quando convolò a nozze con il Re Sole.
Dal lato opposto del confine, la Generalità di Catalogna considera la lingua locale come ufficiale a tutti gli effetti.
Per quale ragione la piccola minoranza di lingua catalana insediata in Francia vuole adeguarsi a questo criterio?
La Catalogna, avvalendosi del suo peso economico, ha investito fortemente nel Rossiglione, e la Generalità tende dunque ad incoraggiare la sua omogeneità culturale.
Sotto il franchismo, Pablo Casals, che non poté mai tornare a casa sua, ne aveva acquistato una a Pradas (in francese Pradès), dove si esibiva ogni estate, e la Catalogna francese manteneva viva la identità nazionale proprio in quanto lo impiego della lingua non vi era proibito.
Ora le due parti della stessa Nazione hanno come invertito i loro ruoli, ma sempre aiutandosi a vicenda.
Il modus procedendi scelto da Barcellona per estendere la propria influenza è lo stesso impiegato dalla Germania in Alsazia, e dalla Austria nel Tirolo Meridionale: se non risulta possibile spostare il confine politico, si procede ad una sorta di annessione economica.
Le Imprese estere assumono soltanto personale locale, motivando tale orientamento con la esigenza che conosca la lingua.
Dalle nostre parti, fin da prima della stipula del Trattato del Quirinale, qualcosa di analogo è stato intrapreso tanto dalla Francia quanto dal Principato di Monaco, soprattutto finanziando le infrastrutture: il nuovo Porto Turistico di Ventimiglia appartiene ai Grimaldi, i quali si accingono ad edificare i terreni di loro proprietà nel Paese che ne porta il nome.
Parigi, dopo i danni causati dalla alluvione, ha pagato il ripristino del tratto italiano della Statale della Valle del Roya, e Montecarlo quelli della Strada Provinciale che conduce a Triora.
una misura molto efficace consisterebbe nel rilascio del passaporto francese a chi sia nato, o risieda, nelle Province di Cuneo ed Imperia: Vienna lo sta già facendo per i cittadini non soltanto di Bolzano, ma anche di Trento.
La omogeneità culturale non dipende soltanto dalla lingua comune, ma risulta anche dalle radici storiche comuni.
Vedremo presto quali richieste ha avanzato ed avanzerà a questo riguardo il Sindaco Estrosi, basandosi sulle disposizioni contenute nel Trattato del Quirinale.
Ovunque, in Europa Occidentale, i confini tendono a divenire sempre più porosi.
Le Autorità centrali dei vari Stati nazionali sono poste, per effetto di questa tendenza, nella classica alternativa del Diavolo: se chiudono le frontiere, accentuano per reazione le tendenze separatiste; se le lasciano aperte, ogni territorio periferico viene attratto dalla influenza economica e culturale prevalente.
Ecco perché il processo di avvicinamento al versante settentrionale delle Alpi interessa ormai tutto il Nord Est, mentre una tendenza analoga si registra nel Nord Ovest.
Abbiamo già scritto di come le alleanze stipulate dal Sindaco di Imperia, il quale rende omaggio nello stesso tempo alla Meloni e ad Estrosi, ricordino – detto volgarmente – quanto avvenne a quel Signore che voleva tenere i piedi in due staffe.
Fino a quando si può rimanere sul terreno delle enunciazioni astratte, o meglio ancora su quello della gastronomia, va tutto bene.
Viene sempre, però, il momento in cui lo esercizio del Governo comporta delle scelte.
Riguardanti in primo luogo, a nostro avviso, le infrastrutture.
Non è casuale che i nostri vicini si siano già mossi proprio su questo terreno.
Dalla pianificazione territoriale dipende in particolare la erogazione dei Servizi.
Quello della distribuzione della acqua potabile minaccia di essere interrotto, tanto più essendo affidato ad un personaggio convertito – come San Paolo sulla via di Damasco – dal separatismo più becero ed esasperato ad un centralismo che egli declina – dati i suoi limiti culturali - nello stesso modo.
In realtà, costui – come tuti i suoi correligionari, a cominciare da Giacomo Cichero – voleva la secessione ritenendo che a Roma si fosse insediato un Governo comunista (!?), guidato da Bolscevichi come Mario Monti.
Ora che nella Cittá Eterna si è installata la Meloni, il loro movimento si è trasformato da centrifugo in centripeto.
Nizza controlla le fonti del Roya, ma soprattutto dispone di risorse economiche che invano questo Signore attende da Roma per tappare i buchi: nel senso letterale del termine.
Naturalmente, non serve neanche andare oltre confine con il cappello in mano.
Bisogna viceversa accingersi ad una pianificazione condotta in comune.
Che ci eviterà di fare la figura dei parenti poveri, qualificandoci piuttosto come concittadini.
Con pari diritti e doveri.
Questo è il discorso cui ci dobbiamo preparare in attesa di ricevere Estrosi ad Imperia.
Il Sindaco di Nizza non si accontenterà infatti di gustare la pur ottima cucina di Osvaldo Braccioforte Martini Tiragallo.
Come dicevano gli antichi Romani: Hic Rhodus, hic salta.

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Mario Castellano  30/5/2023
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