Mentre scriviamo, non sappiamo ancora se Salvini verrà condannato a Palermo, quanto meno per il reato di Rifiuto di Atti di Ufficio.
Mentre scriviamo, non sappiamo ancora se Salvini verrà condannato a Palermo, quanto meno per il reato di Rifiuto di Atti di Ufficio. Se la sentenza risulterà sfavorevole al “Capitano”, potremo spiegarci la campagna di stampa, cui partecipano anche i giornali di “Opposizione”, volta a presentare i Giudici come una categoria di persone dedite a privare della libertà gli innocenti. Se si riscontra qualche caso di errore giudiziario, risulta ben più frequente il fenomeno di soggetti incorporati in organi dello Stato o di altri Enti Pubblici che neanche vengono sottoposti a procedimento penale, pur in presenza di prove inoppugnabili di gravi reati amministrativi. Scatenare l’opinione pubblica contro la Magistratura serve dunque a preparare il terreno per qualche misura che verrà adottata sull’onda delle proteste – forse anche violente - inscenate dai Leghisti e dai loro alleati per la presunta “persecuzione” subita dal “Capitano”. Il risultato consisterà prevedibilmente in qualche limitazione all’esercizio del Potere Giurisdizionale. È anche possibile che i mezzi di informazione, malgrado lo zelo dimostrato nel criticare la Magistratura, vengano a loro volta coartati. Si va in ogni caso verso un rafforzamento del regime. Vorremmo in questa sede soffermarci su ciò che significa questa tendenza per i Cattolici. I quali vengono blanditi con la annunziato provvedimento volto ad imporre la chiusura degli esercizi commerciali in occasione delle Festività religiose. Si tratta di una misura tipicamente confessionale: poiché la norma propria per l’appunto di una particolare confessione religiosa vieta di lavorare, la Legge dello Stato interviene sanzionando chi viola questa prescrizione. Ciò farà senz’altro piacere al settore cattolico tradizionalista. Quanto ai Cristiani impegnati nell’attività di assistenza, in particolare quella in favore degli immigrati, l’esaltazione di un uomo che ha trasgredito gli atti di Diritto Internazionale sottoscritti e ratificati dall’Italia, con cui si garantisce un approdo ai naufraghi raccolti in mare, suona come una sconfessione dell’opera svolta dal cosiddetto “Volontariato”. Che vede impegnati molti laici, sostenuti dalla gran parte della Gerarchia. La quale non perde nessuna occasione per richiamare le Autorità Civili al rispetto delle norme di carattere umanitario e più in generale alla pratica dell’accoglienza, anche in favore di persone di Fede diversa. Tutta quanta la Chiesa italiana ed occidentale è chiamata oggi a compiere una scelta tra l’accettazione della società multiculturale e la chiusura in un identitarismo esclusivo nei riguardi di chi è diverso. Motivato regolarmente con le reminiscenze storiche di Poitiers, di Lepanto e dell’assedio di Vienna, ma praticabile soltanto a costo di un conflitto intestino che coinvolgerebbe tutte le Nazioni del nostro Continente. C’è chi si barcamena: Macron va in pellegrinaggio nell’Abbazia di San Dionigi sulle tombe dei Re, affermando che rappresentano la Francia autentica. Ciò significa però rinnegare la Rivoluzione, e quella componente essenziale dell’identità della Francia moderna costituita dallo “Spirito Repubblicano”. Non a caso, il Presidente è monarchico, e tende anche ad ostentare atteggiamenti omofobi ed islamofobi. La necessità di impedire l’accesso alla Presidenza della Le Pen lo sospinge però a ricercare – sia pure “obtorto collo” - una alleanza a sostegno del Governo con almeno un settore della Sinistra. Tentando di ricomporre in Parlamento quella maggioranza antifascista che ha permesso la sua elezione. “Après moi le déluge”, potrebbe però aggiungere il Presidente, in quanto questa ampia ed occasionale alleanza potrebbe risultare insufficiente quando si tratterà di eleggere il suo successore. In Italia, l’estrema Destra è già al Governo, e attua una politica volta a dividere la Chiesa Cattolica. Oscillando tra l’omaggio formale al Papa e l’incoraggiamento a movimenti apertamente o velatamente scismatici, che riscuotono un certo consenso nella base, ma soprattutto dispongono di appoggi economici sempre più ingenti. Destinati entrambi ad accrescersi con l’assunzione della Presidenza da parte di Trump, il quale si accinge a rispedire a Roma il fido “Steve” Bannon per fare proselitismo in favore dei Tradizionalisti. Demattei si muove già da tempo sull’asse che unisce l’Italia con certi circoli statunitensi, vicini al Presidente eletto. L’unità della Chiesa ha retto nel corso delle due guerre mondiali in quanto si trattava pur sempre di conflitti tra Stati. Benché il pericolo di uno scisma si fosse già riaffacciato quando essi assunsero le caratteristiche di uno scontro intestino. Don Calcagno, nell’ambito della Repubblica di Salò, fondò il movimento ereticale denominato “Crociata Italica” e per questo venne scomunicato da Pio XII. La Meloni potrebbe concepire tentazioni simili, e più ancora della presidente del Consiglio il suo Vice Salvini. Nel momento in cui la spinta secessionista della Lega divenne più forte e più dichiarata, si affacciò l’idea di una fantomatica “Chiesa del Nord”. I fanatici del Carroccio pubblicavano anche un periodico tradizionalista ed apertamente scismatico, affidato alla Direzione di Irene Pivetti. Con la quale il Cardinale Martini evitò sempre di incontrarsi nelle circostanze ufficiali. Questo atteggiamento dell’Arcivescovo di Milano venne notato, trattandosi della Presidente della Camera. I Leghisti ritenevano – e lo dichiaravano apertamente – che a Roma i “Comunisti” governassero ormai su entrambe le sponde del Tevere. Ora la situazione è rovesciata, ma la riva sinistra tenta proprio per questo di omologare quella destra al proprio orientamento. Riemergono nella Lega alcune figure che si erano distinte per la loro furia separatista. Nelle scorse settimane, era circolata nella nostra Provincia la voce secondo cui via Bellerio avrebbe premuto su Biasi affinché rinunziasse al suo seggio in Regione per fare posto a Sonia Viale. Quella che definiva “cattivi” gli Italiani parlando a Radio Padania, e che aveva anche propiziato la costituzione di una Massoneria “deviata” di orientamento separatista. I suoi seguaci nell’Istituzione vietavano, non a caso, che in occasione delle tornate venisse eseguititi l’Inno di Mameli. Quando presentammo il nostro libro sul magistero del Papa al Casino di Sanremo, in presenza dell’Ordinario locale, Monsignor Suetta, facemmo collocare la Bandiera italiana sul palco, accanto a quella del Vaticano. Se fosse intervenuto il capo dei Massoni leghisti, uomo notoriamente eterodiretto da Sonia Viale, si sarebbe trovato davanti ad una alternativa molto imbarazzante, tanto lui quanto per la sua tutrice: offendendo il Tricolore sarebbe incorso in un Reato, ma rispettandolo avrebbe trasgredito la disciplina di Partito. Evitammo così all’Amministrazione del Casino una situazione comunque spiacevole. Ora però l’ostilità – passato di moda il separatismo grazie alla conversione di Salvini al centralismo – torna ad investire la Chiesa. O quanto meno il suo settore non tradizionalista. Che deve tener presente come ogni regime autoritario tenda immancabilmente a limitare la libertà di azione di tutti i soggetti sociali, ed in particolare di quelli religiosi.
Con la riunificazione della parte araba della Siria, il totale degli Stati indipendenti nel mondo è ulteriormente sceso a duecento tredici.