Il Compianto don Paschetta, Parroco di Ponti di Nava, morì centenario, ma accora in possesso della Patente di Guida...
Il Compianto don Paschetta, Parroco di Ponti di Nava, morì centenario, ma accora in possesso della Patente di Guida, essendo titolare di ben undici (!) Circoscrizioni Ecclesiastiche.
In ciascuno di questi piccoli Paesi, ancora dopo la Guerra, risiedeva un Sacerdote.
“Il Secolo XIX” pubblica una fotografia di Piciocchi che parla davanti ai Soci di una Società Operaia Cattolica di Genova: essendogli pietosamente risparmiata una panoramica dell’uditorio (i quotidiani ricorrono peraltro a tale espediente anche in occasione dei “Congressi” del Partito Democratico ligure), si intravede una decina di vecchietti.
L’Opus Dei è potente, ma riunisce la gente soltanto nei salotti dell’Alta Finanza.
Il Vicesindaco parte dunque sul piede sbagliato, e la sua immagine ricorda quella di Orlando a Camporosso.
In occasione dell’apertura della campagna elettorale, l’ex Ministro schierò sul palco una fila di gerarcotti dei gruppuscoli dell’Estrema Sinistra, tra cui faceva spicco la Nattero.
La quale si dedica a riunire ed a blandire gli anziani, come facevano le leggendarie zitelle della vecchia Democrazia Cristiana.
Ad Imperia c’era la Marvaldi, a Sanremo la Lanteri e la Cuoghi, a Savona la Saettone, a Genova la Boffardi, alla Spezia la Gotelli, a Palermo la leggendaria Margherita Bontade (“Nomen, omen”, trattandosi di persona dedita ad opere caritative).
L’estrema Sinistra non conta nulla in Italia, figurarsi nel Ponente Ligure.
Il popolo, in entrambi i casi, era – ed è - altrove.
Come Orlando lo identificava, prendendo una cantonata, nei funzionari di Partito, così Piciocchi crede che lo rappresentino quanti vanno ancora a Messa per abitudine, o per convenienza sociale.
I Cristiani convinti non sono naturalmente tutti di Sinistra, ma la fede religiosa non motiva più di per sé le scelte politiche.
I credenti impegnati nella ricerca in campo culturale e religioso appartengono semmai in prevalenza al settore progressista.
Nel Parlamento austriaco sono presenti due noti teologi, non appartenenti al Clero: uno è socialista, l’altro è “verde”.
Lungi da noi la presunzione elitaria di chi si crede migliore solo in quanto è più colto.
Nel qual caso, si rischia di fare la fine dei “Martiri Partenopei”: tutti grandi intellettuali, ma incapaci di comunicare col popolo.
Alla lunga, però, chi è capace di elaborare più cultura finisce per prevalere.
L’assenza forzata del Papa dovrebbe produrre l’effetto di valorizzare il ruolo dei Vescovi.
Il discorso sulla cosiddetta “Sinodalità” non ha ancora però escogitato un uovo tipo di Governo della Chiesa.
Per cui gli Ordinari in tanto possono ancora esigere l’obbedienza dei fedeli in quanto agiscono a nome e per conto del Pontefice.
Assisteremo dunque ad una situazione di anarchia religiosa?
Noi non siamo così pessimisti, e riteniamo anzi che la situazione attuale – tanto più in quanto è destinata a protrarsi – vedrà le diverse Comunità orientarsi sostanzialmente in base alla sensibilità ed all’orientamento espressi dall’insieme dei loro componenti.
I quali possono anche aggregarsi secondo l’affinità ideologiche, ma alla fine prevarrà che sarà in grado di collegarsi con le tendenze profonde della società.
Nessuno, comunque, potrà motivare la propria pretesa di imporsi sui correligionari in base all’affinità con questo o quel settore della Gerarchia.
La quale finirà necessariamente per trovare anch’essa la propria legittimazione nel prestigio maturato da chi si dimostra capace – per le sue doti di carità e di saggezza – di orientare la comunità dei credenti.
Questo fu il criterio che si eseguiva quando i Vescovi erano elettivi.
Sant’Ambrogio, per guidare la Chiesa di Milano, dovette addirittura essere ordinato Sacerdote.
Di professione, era in funzionario dell’Impero.
Per adesso, teniamoci comunque il Vescovo che abbiamo.
Se al suo posto mettiamo il Prefetto, finisce che anche la Diocesi viene diretta dalla Meloni.
