La riapertura del Mercato Coperto di piazza Doria ad Imperia Oneglia è stata festeggiata il 28 giugno con una solenne cerimonia, coronata da un cosiddetto “maschio rinfresco”.
Cerchiamo di destreggiarci nel ginepraio amministrativo, che tale celebrazione non aiuta certamente a dipanare, ma anzi ingarbuglia ulteriormente. La chiusura della struttura venne decisa a suo tempo dall’Amministrazione Comunale in considerazione tanto delle condizioni di fatiscenza di insicurezza dell’edificio quanto della sopravvenuta inagibilità degli impianti igienici. Che costringeva i titolari di Licenza a usufruire di quelli offerti dai vicini Esercizi Pubblici. A quanti vendevano i loro prodotti nella struttura venne promesso informalmente il conferimento di una Licenza di Commercio per dei nuovi negozi situati altrove, in modo che potessero continuarvi la propria attività. In alcuni casi, l’impegno venne mantenuto, ingrassando ulteriormente -anche in senso letterale – i più fortunati (o meglio, i più raccomandati, trattandosi di militanti del Partito del Sindaco) – ma scapitando chi, come il nostro amico Antonio Marzocca, era schierato coerentemente alla Opposizione. L’atto amministrativo che disponeva la chiusura della struttura non gli venne mi comunque formalmente notificato, ma il popolare Coltivatore – nonché venditore al dettaglio dei suoi prodotti – ricevette soltanto una comunicazione verbale da parte della Polizia Annonaria. Dopo di che, avendo ottenuto una copia delle chiavi del Mercato, egli continuò per qualche tempo ad esercitarvi il commercio di generi ortofrutticoli. Agendo però coscientemente “praeter legem”. Di tale situazione informammo puntualmente l’Amministrazione Comunale. Se un mattone si fosse staccato dal soffitto, colpendo un malcapitato cliente di Marzocca, costui ne avrebbe infatti risposto tanto in sede civile quanto in sede penale, configurandosi a suo carico un a evidente responsabilità colposa. Ad un certo punto, però – proprio per scongiurare tale eventualità - le chiavi vennero sostituite, ed il povero Marzocca dovette abbandonare la posizione eroicamente ed a lungo difesa. Da allora, egli esercita l’agricoltura nella sua tenuta modello delle Terine, in comune di San Lorenzo al Mare, dove ogni tanto giungono a visitarlo ed a confortarlo – i suoi amici extraterrestri. Ora il Comune riapre la struttura per ospitare una Mostra - Mercato bisettimanale di prodotto agricoli organizzata dalla “Coltivatori Diretti”. Tale Associazione, già “longa manus” della Democrazia Cristiana Anni Cinquanta in campo agricolo, guidata a suo tempo dall’immarcescibile Paolino Bonomi, rinasce a nuova vita trasferendosi al servizio del Regime della Meloni. Di cui costituisce una delle organizzazioni “di massa” insieme con altri soggetti, ormai ridotti a sigle. Umberto Eco avrebbe commentato che “Nomina nuda tenemus”. Vedi il caso della CISL. Del Sindacato “Bianco” si può viceversa dire “Quam mutatus ab illo”, essendo stato portatore in passato di istanze a volte perfino più radicali rispetto a quelle della stessa CGIL. Il Sindaco di Imperia non poteva esimersi dal ricambiare il sostegno recato alla sua parte politica dalla ex “Bonomiana”. Eccolo dunque introdurla nel Mercato Coperto. Se i problemi di statica e quelli igienici non sono stati risolti, risponderà naturalmente l’Amministrazione per gli eventuali danni. In tal caso, però, perché mai espellere i pristini titolari di Concessioni? Vorremo infine ricevere una risposta alle seguenti domande. In primo luogo, la “Coltivatori Diretti” gestisce il Mercato in base ad una nuova Concessione – o a più Concessioni di cui sono beneficiari i propri associati? Oppure la “Bonomiana” opera in base ad una Convenzione stipulata col Comune? È dunque possibile, in secondo luogo, consultare i relativi atti amministrativi? Come è stata infine formulata la relativa motivazione nel merito, che evidentemente contraddice o degli atti emanati in precedenza, o quanto meno una attività “de facto” dell’Amministrazione, fondata sulla sopravvenuta inagibilità della struttura? Che venne edificata dal Fascismo. E che crollerà sulla testa dei nuovi Gerarchi, quando cadrà il nuovo Regime. Intanto, però, si brinda – come sul ponte del Titanic - alla nuova solenne Inaugurazione.