Il Parlamento ha tirato fuori dal cassetto un vecchio Disegno di Legge, che sembrava dimenticato da tempo, con cui si dispone il richiamo in servizio – su base volontaria – di ben diecimila “Riservisti”.
Il Parlamento ha tirato fuori dal cassetto un vecchio Disegno di Legge, che sembrava dimenticato da tempo, con cui si dispone il richiamo in servizio – su base volontaria – di ben diecimila “Riservisti”.
I quali vengono attinti tra coloro che hanno appartenuto alle Forze Armate in qualità di “Volontari a Ferma Prolungata”.
Costoro saranno retribuiti per tutto l’anno, nel corso del quale dovranno però soggiornare in caserma soltanto per un mese.
Essi potranno dunque cumulare lo stipendio corrisposto dallo Stato con quello percepito per il lavoro che hanno trovato una volta dismessa – solo temporaneamente – l’Uniforme.
Che cosa faranno costoro?
Nel caso che si determini una “situazione di crisi” tale da mettere in pericolo la “Sicurezza dello Stato” – dovuta tanto ad eventi naturali quanto a situazioni di altro genere, sia di carattere interno che di carattere internazionale – i “Riservisti” opereranno per contrastarla.
La decisione di impiegarli verrà adottata – si presume mediante un Decreto del Presidente del Consiglio – dall’Esecutivo, e semplicemente notificata al Presidente della Repubblica.
Quanto alle Camere, saranno anch’esse informate, e dal momento in cui ciò avverrà avranno quarantotto ore di tempo per approvare l’operazione decisa dal Governo.
Non è stabilito viceversa un termine entro il quale il Parlamento debba essere notificato.
Ciò potrà dunque avvenire anche una volta compiuta l’operazione.
Chi comanderà questi uomini e queste donne, dal momento che anch’esse possono far parte delle Forze Armate?
Una non meglio specificata “Autorità Militare” designata dal Ministro della Difesa, che comunque agirà in base a quanto indicato da tale organo del Potere Esecutivo.
Potrebbe dunque trattarsi del Comandante il Presidio di una Città interessata da disordini, e non necessariamente del Comandante di una Regione Militare, dello Stato Maggiore dell’Esercito o dello Stato Maggiore Interforze.
Qui si tocca il punto dolente.
In uno Stato di Diritto, le Forze Armate sono incaricate esclusivamente della difesa da pericoli esterni, e mai della tutela dell’Ordine Pubblico.
Che spetta viceversa unicamente alla Polizia.
Perché comunque non mettere i “Riservisti” alle dipendenze del Prefetto o del Questore?
Risulta dunque chiaro che la Meloni si sta per dotare di una sorta di Pretoriani, posti direttamente ai suoi ordini.
E destinati verosimilmente a reprimere l’Opposizione.
Il temine “Sicurezza Nazionale” è molto ampio e generico.
Più ancora di quello di “Ordine Pubblico”.
Sulla cui definizione esiste peraltro un’ampia e consolidata Giurisprudenza.
All’Opposizione non basterà dunque astenersi dall’indire manifestazioni di piazza per sottrarsi alla repressione.
Se il Governo – o meglio, ila Presidente del Consiglio – ritiene che la sua stessa esistenza risulti pericolosa per la “Sicurezza dello Stato”, potrà scatenarle contro i “Riservisti”.
Nel più classico stile delle cosiddette “democrature”.
I “Riservisti” – essendo peraltro soggetti che hanno compiuto una “Ferma Volontaria Prolungata” non appartengono né al novero degli Ufficiali – licenziati dalle Accademie Militari - né a quello dei Sottufficiali, usciti a loro volta dalle apposite Scuole.
Costoro sono comunque tutti quanti selezionati mediante il Concorso Pubblico per l’Ammissione.
I “Riservisti” sono invece dei soggetti che non hanno mai partecipato ad un Concorso, ed a loro spetterà – a mo’ di una milizia privata – compiere il cosiddetto “lavoro sporco”.
L’Opposizione, i cui esponenti non sono evidentemente in grado di decifrare che cosa contiene un Disegno di Legge, esulta perché si combatte la disoccupazione, dando lavoro a diecimila cittadini, per giunta resi benemeriti dal servizio reso allo Stato.
Violando però anche la norma che proibisce lo svolgimento da parte di una stessa persona tanto di un Impiego Pubblico di un impiego privato.
I “Diecimila”, dovendo stare in caserma solo un mese all’anno, li potranno tranquillamente cumulare.
Qualificandosi come dei Soldati di Ventura a mezzo servizio.